I Corinzi 11 IRB20
1. Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo.
2. Ora vi lodo perché vi ricordate di me in ogni cosa e ritenete i miei insegnamenti come ve li ho trasmessi.
3. Ma io voglio che sappiate che il capo di ogni uomo è Cristo, che il capo della donna è l’uomo e che il capo di Cristo è Dio.
4. Ogni uomo che prega o profetizza a capo coperto, fa disonore al suo capo;
5. ma ogni donna che prega o profetizza senza avere il capo coperto da un velo fa disonore al suo capo, perché è come se fosse rasa.
6. Perché, se la donna non si copre il capo, si faccia anche tagliare i capelli! Ma, se è cosa vergognosa per una donna farsi tagliare i capelli o radere il capo, si metta un velo.
7. Poiché, quanto all’uomo, egli non deve coprirsi il capo, essendo immagine e gloria di Dio, ma la donna è la gloria dell’uomo,
8. perché l’uomo non viene dalla donna, ma la donna dall’uomo;
9. e l’uomo non fu creato a motivo della donna, ma la donna a motivo dell’uomo.
10. Perciò la donna deve, a motivo degli angeli, avere sul capo un segno di autorità.
11. D’altronde, nel Signore, né la donna è senza l’uomo, né l’uomo senza la donna.
12. Infatti, come la donna viene dall’uomo, così anche l’uomo esiste per mezzo della donna e ogni cosa è da Dio.
13. Giudicate voi stessi: è appropriato che una donna preghi Dio senza avere il capo coperto da un velo?
14. La natura stessa non vi insegna che, se l’uomo porta la chioma, ciò è per lui un disonore?
15. Mentre, se una donna porta la chioma, ciò è per lei un onore, perché la chioma le è data come un velo.
La Cena del Signore16. Se poi a qualcuno piace essere litigioso, noi non abbiamo tale usanza; e neppure le chiese di Dio.
17. Mentre vi do queste istruzioni, io non vi lodo perché vi radunate non per il meglio ma per il peggio.
18. Poiché, prima di tutto, sento che quando vi riunite in assemblea ci sono fra voi delle divisioni, e in parte lo credo;
19. infati è necessario che ci siano fra voi anche delle fazioni, affinché quelli che sono approvati siano riconosciuti tali fra voi.
20. Quando poi vi riunite insieme, quel che fate non è mangiare la Cena del Signore,
21. poiché al pasto comune ciascuno prende prima la propria cena e, mentre uno ha fame, l’altro è ubriaco.
22. Non avete voi delle case per mangiare e bere? O disprezzate voi la chiesa di Dio e fate vergognare quelli che non hanno nulla? Che vi dirò? Vi loderò io? In questo io non vi lodo.
23. Poiché ho ricevuto dal Signore quello che anche vi ho trasmesso, cioè che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane
24. e, dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: “Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me”.
25. Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: “Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me”.
26. Poiché ogni volta che voi mangiate questo pane e bevete di questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
27. Perciò chiunque mangerà il pane o berrà del calice del Signore indegnamente sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore.
28. Ora ciascuno esamini sé stesso, e così mangi del pane e beva dal calice;
29. poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro sé stesso, se non discerne il corpo del Signore.
30. Per questo motivo molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono.
31. Ora, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati;
32. ma, quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, affinché non siamo condannati con il mondo.
33. Dunque, fratelli miei, quando vi riunite per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri.
34. Se qualcuno ha fame, mangi a casa, perché non vi riuniate per attirare su di voi un giudizio. Le altre cose le regolerò quando verrò.