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I Corinzi 15 IRB20

« La risurrezione di Cristo

1. Fratelli, io vi rammento l’evangelo che vi ho annunciato, che voi ancora avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi, mediante il quale siete salvati,

2. se pure lo ritenete quale ve l’ho annunciato; a meno che non abbiate creduto invano.

3. Poiché io vi ho prima di tutto trasmesso, come l’ho ricevuto anch’io, che Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture;

4. che fu sepolto; che risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture;

5. che apparve a Cefa, poi ai dodici.

6. Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti.

7. Poi apparve a Giacomo; poi a tutti gli apostoli

8. e, ultimo di tutti, apparve anche a me, come all’aborto,

9. perché io sono il minimo degli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio.

10. Ma per la grazia di Dio io sono quello che sono e la sua grazia verso di me non è stata vana; anzi, ho faticato più di tutti loro; non già io, però, ma la grazia di Dio che è con me.

La risurrezione dei morti

11. Sia dunque io o siano loro, così noi predichiamo e così voi avete creduto.

12. Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come mai alcuni fra voi dicono che non c’è risurrezione dei morti?

13. Ma se non vi è risurrezione dei morti, neppure Cristo è risuscitato

14. e, se Cristo non è risuscitato, vana dunque è la nostra predicazione e vana pure è la vostra fede.

15. Noi siamo anche trovati falsi testimoni di Dio, poiché abbiamo testimoniato di Dio che egli ha risuscitato il Cristo, il quale egli non ha risuscitato, se è vero che i morti non risuscitano.

16. Difatti, se i morti non risuscitano, neppure Cristo è risuscitato;

17. e se Cristo non è risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati.

18. Anche quelli che dormono in Cristo, sono dunque periti.

19. Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini.

20. Ma ora Cristo è risuscitato dai morti, primizia di quelli che dormono.

21. Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti.

22. Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati,

23. ma ciascuno nel suo proprio ordine: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta;

24. poi verrà la fine, quando avrà rimesso il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza.

25. Poiché bisogna che egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi.

26. L’ultimo nemico che sarà distrutto, sarà la morte.

27. Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi, ma, quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che colui che gli ha sottoposto ogni cosa ne è eccettuato.

28. Quando ogni cosa gli sarà sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti.

29. Altrimenti, che faranno quelli che sono battezzati per i morti? Se i morti non risuscitano affatto, perché dunque sono battezzati per loro?

30. E perché anche noi siamo ogni momento in pericolo?

31. Ogni giorno sono esposto alla morte, sì, fratelli, com’è vero che io mi vanto di voi, in Cristo Gesù, nostro Signore.

32. Se soltanto per fini umani ho lottato con le belve a Efeso, che utile ne ho io? Se i morti non risuscitano, “mangiamo e beviamo, perché domani morremo”.

33. Non v’ingannate, le cattive compagnie corrompono i buoni costumi.

34. Ritornate sobri, com’è giusto che sia, e non peccate, perché alcuni non hanno conoscenza di Dio; lo dico a vostra vergogna.

35. Ma qualcuno dirà: “Come risuscitano i morti? E con quale corpo ritornano?”.

36. Insensato, quello che tu semini non è vivificato se prima non muore

37. e, quanto a quello che tu semini, non semini il corpo che deve nascere, ma un granello nudo, forse di frumento o di qualche altro seme;

38. e Dio gli dà un corpo come lo ha stabilito e a ogni seme il proprio corpo.

39. Non ogni carne è la stessa carne; ma altra è la carne degli uomini, altra la carne delle bestie, altra quella degli uccelli, altra quella dei pesci.

40. Ci sono anche dei corpi celesti e dei corpi terrestri, ma altra è la gloria dei celesti e altra quella dei terrestri.

41. Altra è la gloria del sole, altra la gloria della luna e altra la gloria delle stelle, perché un astro è differente dall’altro in gloria.

42. Così pure della risurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile;

43. è seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita potente;

44. è seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale. Se c’è un corpo naturale, c’è anche un corpo spirituale.

45. Così anche sta scritto: “Il primo uomo, Adamo, fu fatto anima vivente”; l’ultimo Adamo è spirito vivificante.

46. Però, ciò che è spirituale non viene prima, ma prima ciò che è naturale, poi viene ciò che è spirituale.

47. Il primo uomo, tratto dalla terra, è terreno; il secondo uomo è dal cielo.

48. Quale è il terreno, tali sono anche i terreni e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti.

49. E come abbiamo portato l’immagine del terreno, così porteremo anche l’immagine del celeste.

50. Ora io dico questo, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l’incorruttibilità.

51. Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati,

52. in un momento, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Perché la tromba suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati.

53. Poiché bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità e che questo mortale rivesta immortalità.

54. Quando questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità, e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta: “La morte è stata sommersa nella vittoria”.

55. “O morte, dov’è la tua vittoria? O morte, dov’è il tuo dardo?”.

56. Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge;

57. ma ringraziato sia Dio che ci dà la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo.

58. Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili, abbondanti sempre nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

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