1 Re 12 IRB20
1. Roboamo andò a Sichem, perché tutto Israele era venuto a Sichem per farlo re.
2. Quando lo seppe Geroboamo, figlio di Nebat, si trovava ancora in Egitto, dove era fuggito per scampare dal re Salomone; abitava in Egitto,
3. e là lo mandarono a chiamare. Allora Geroboamo e tutta la comunità d’Israele vennero a parlare a Roboamo, e gli dissero:
4. “Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo; ora tu rendi più lieve la dura servitù e il giogo pesante che tuo padre ci ha imposto e noi ti serviremo”.
5. Ed egli rispose loro: “Andatevene, e tornate da me fra tre giorni”. E il popolo se ne andò.
6. Il re Roboamo si consigliò con gli anziani che erano stati al servizio del re Salomone suo padre mentre era vivo, e disse: “Che mi consigliate voi di rispondere a questo popolo?”.
7. E quelli gli parlarono così: “Se oggi tu ti fai servo di questo popolo, se tu gli cedi, se gli rispondi e gli parli con bontà, sarà tuo servo per sempre”.
8. Ma Roboamo abbandonò il consiglio dato dagli anziani e si consigliò con i giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio,
9. e disse loro: “Come consigliate voi che rispondiamo a questo popolo che mi ha parlato dicendo: ‘Alleggerisci il giogo che tuo padre ci ha imposto’?”.
10. I giovani che erano cresciuti con lui, gli parlarono così: “Ecco ciò che dirai a questo popolo che si è rivolto a te dicendo: ‘Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, e tu rendilo più leggero!’. Gli risponderai così: ‘Il mio dito mignolo è più grosso del corpo di mio padre;
11. mio padre vi ha caricati di un giogo pesante, io lo renderò ancora più pesante; mio padre vi ha castigati con la frusta, io vi castigherò con i flagelli a punte’”.
12. Tre giorni dopo, Geroboamo e tutto il popolo vennero da Roboamo, come aveva ordinato il re dicendo: “Tornate da me fra tre giorni”.
13. E il re rispose duramente, abbandonando il consiglio che gli anziani gli avevano dato;
14. e parlò al popolo secondo il consiglio dei giovani, dicendo: “Mio padre ha reso pesante il vostro giogo, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò con i flagelli a punte”.
15. Così il re non diede ascolto al popolo; perché questa cosa era diretta dall’Eterno, affinché si adempisse la parola detta da lui per mezzo di Aiia di Silo a Geroboamo, figlio di Nebat.
16. Quando tutto il popolo d’Israele vide che il re non gli dava ascolto, rispose al re, dicendo: “Che parte abbiamo noi con Davide? Noi non abbiamo nulla in comune con il figlio d’Isai! Alle tue tende, o Israele! Provvedi ora tu alla tua casa, o Davide!”. E Israele se ne andò alle sue tende.
17. Ma sui figli d’Israele che abitavano nelle città di Giuda, regnò Roboamo.
18. Il re Roboamo mandò loro Adoram, preposto ai lavori forzati; ma tutto Israele lo lapidò, ed egli morì. Allora il re Roboamo salì in fretta sopra un carro per fuggire a Gerusalemme.
19. Così Israele si ribellò alla casa di Davide, ed è rimasto ribelle fino a oggi.
20. Quando tutto Israele ebbe udito che Geroboamo era tornato, lo mandò a chiamare perché venisse all’assemblea, e lo stabilirono re su tutto Israele. Nessuno seguì la casa di Davide, tranne la sola tribù di Giuda.
21. E Roboamo, giunto a Gerusalemme, radunò tutta la casa di Giuda e la tribù di Beniamino, centottantamila uomini, guerrieri scelti, per combattere contro la casa d’Israele e restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone.
22. Ma la parola di Dio fu rivolta così a Semaia, uomo di Dio:
23. “Parla a Roboamo, figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo, e di’ loro:
Geroboamo stabilisce l’idolatria24. ‘Così parla l’Eterno: Non salite a combattere contro i vostri fratelli, i figli d’Israele! Ognuno se ne torni a casa sua; perché questo è avvenuto per mia volontà’”. Quelli ubbidirono alla parola dell’Eterno e se ne tornarono indietro secondo la parola dell’Eterno.
25. Geroboamo costruì Sichem nella regione montuosa di Efraim, e vi si stabilì; poi uscì di là e costruì Penuel.
26. Geroboamo disse in cuor suo: “Ora il regno potrebbe benissimo tornare alla casa di Davide.
27. Se questo popolo sale a Gerusalemme per offrire dei sacrifici nella casa dell’Eterno, il suo cuore si volgerà verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda, mi uccideranno e torneranno a Roboamo re di Giuda”.
28. Il re, quindi, dopo essersi consigliato, fece due vitelli d’oro e disse al popolo: “Siete ormai saliti abbastanza a Gerusalemme! O Israele, ecco i tuoi dèi che ti hanno fatto uscire dal paese d’Egitto!”.
29. E ne mise uno a Betel e l’altro a Dan.
30. Questo diventò un’occasione di peccato, perché il popolo andava fino a Dan per presentarsi davanti a uno di quei vitelli.
31. Egli fece anche dei templi di alti luoghi, e creò dei sacerdoti presi qua e là fra il popolo, che non erano dei figli di Levi.
Geroboamo ripreso da un profeta a Betel32. Geroboamo istituì pure una festa nell’ottavo mese, nel quindicesimo giorno del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda, e offrì dei sacrifici sull’altare. Così fece a Betel perché si offrissero sacrifici ai vitelli che egli aveva fatto; e a Betel stabilì i sacerdoti degli alti luoghi che aveva eretto.
33. Il quindicesimo giorno dell’ottavo mese, mese che aveva scelto di testa sua, Geroboamo salì all’altare che aveva costruito a Betel, fece una festa per i figli d’Israele, e salì all’altare per offrire profumi.