1 Re 12 NR06
1. Roboamo andò a Sichem, perché tutto Israele era venuto a Sichem per farlo re.
2. Quando Geroboamo, figlio di Nebat, lo seppe, si trovava ancora in Egitto, dov’era fuggito per scampare dal re Salomone; egli abitava in Egitto,
3. e lo mandarono a chiamare. Allora Geroboamo e tutta l’assemblea d’Israele vennero a parlare a Roboamo e gli dissero:
4. «Tuo padre ha reso duro il nostro giogo; ora rendi tu più lievi la dura servitù e il giogo pesante che tuo padre ci ha imposti, e noi ti serviremo».
5. Egli rispose loro: «Andatevene, e tornate da me fra tre giorni». E il popolo se ne andò.
6. Il re Roboamo si consigliò con i vecchi che erano stati al servizio del re Salomone suo padre mentre era vivo, e disse: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?»
7. E quelli gli parlarono così: «Se oggi tu ti fai servo di questo popolo, se gli cedi, se gli rispondi e gli parli con bontà, ti sarà servo per sempre».
8. Ma Roboamo trascurò il consiglio datogli dai vecchi e si consigliò con i giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio,
9. e disse loro: «Come consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha parlato dicendo: “Allevia il giogo che tuo padre ci ha imposto”?»
10. I giovani che erano cresciuti con lui gli risposero: «Ecco quel che dirai a questo popolo che si è rivolto a te dicendo: “Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, e tu rendilo più leggero!” Gli risponderai così: “Il mio dito mignolo è più grosso del corpo di mio padre;
11. mio padre vi ha caricati di un giogo pesante, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò con i flagelli a punte”».
12. Tre giorni dopo Geroboamo e tutto il popolo vennero da Roboamo, come aveva ordinato il re dicendo: «Tornate da me fra tre giorni».
13. Il re rispose duramente al popolo, abbandonando il consiglio che i vecchi gli avevano dato;
14. parlò loro secondo il consiglio dei giovani e disse: «Mio padre ha reso pesante il vostro giogo, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò con i flagelli a punte».
15. Così il re non diede ascolto al popolo; perché tutto ciò era diretto dal Signore, affinché si adempisse la parola che il Signore aveva pronunciata per mezzo di Aiia di Silo a Geroboamo, figlio di Nebat.
16. Quando tutto Israele vide che il re non gli dava ascolto, rispose al re, dicendo: «Che abbiamo da fare con Davide? Noi non abbiamo nulla in comune con il figlio d’Isai! Alle tue tende, o Israele! Provvedi ora tu alla tua casa, o Davide!» E Israele se ne andò alle sue tende.
17. Ma sui figli d’Israele che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo.
18. Il re Roboamo mandò loro Adoram, responsabile dei lavori forzati; ma tutto Israele lo lapidò, ed egli morì. E il re Roboamo salì in fretta sopra un carro per fuggire a Gerusalemme.
19. Così Israele si ribellò alla casa di Davide, ed è rimasto ribelle fino a oggi.
20. Quando tutto Israele udì che Geroboamo era tornato, lo mandò a chiamare perché venisse alla comunità, e lo fece re su tutto Israele. Nessuno seguì la casa di Davide, tranne la sola tribù di Giuda.
21. Quando Roboamo giunse a Gerusalemme, radunò tutta la casa di Giuda e la tribù di Beniamino, centottantamila uomini, guerrieri scelti, per combattere contro la casa d’Israele e restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone.
22. Ma la parola di Dio fu rivolta a Semaia, uomo di Dio, in questi termini:
23. «Parla a Roboamo, figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo, e di’ loro:
24. “Così parla il Signore: ‘Non salite a combattere contro i vostri fratelli, i figli d’Israele! Ognuno se ne torni a casa sua; perché questo è avvenuto per mia volontà’”». Quelli ubbidirono alla parola del Signore e se ne tornarono, secondo la parola del Signore.
Idolatria di Geroboamo: i vitelli d’oro25. Geroboamo costruì Sichem nella regione montuosa di Efraim e vi si stabilì; poi uscì di là e costruì Penuel.
26. Geroboamo disse in cuor suo: «Ora il regno potrebbe benissimo tornare alla casa di Davide.
27. Se questo popolo sale a Gerusalemme per offrire sacrifici nella casa del Signore, il suo cuore si volgerà verso il suo signore, verso Roboamo, re di Giuda, mi uccideranno e torneranno a Roboamo, re di Giuda».
28. Il re, quindi, dopo essersi consigliato, fece due vitelli d’oro e disse al popolo: «Siete ormai saliti abbastanza a Gerusalemme! O Israele, ecco i tuoi dèi che ti hanno fatto uscire dal paese d’Egitto!»
29. E ne mise uno a Betel e l’altro a Dan.
30. Questo diventò un’occasione di peccato, perché il popolo andava fino a Dan per presentarsi davanti a uno di quei vitelli.
31. Egli fece anche dei santuari di alti luoghi e creò dei sacerdoti, presi qua e là dal popolo, che non erano dei figli di Levi.
32. Geroboamo istituì pure una solennità nell’ottavo mese, nel quindicesimo giorno del mese, simile alla solennità che si celebrava in Giuda, e offrì dei sacrifici sull’altare. Così fece a Betel perché si offrissero sacrifici ai vitelli che egli aveva fatti; e a Betel stabilì i sacerdoti degli alti luoghi che aveva eretti.
33. Il quindicesimo giorno dell’ottavo mese, che aveva scelto di testa sua, Geroboamo salì all’altare che aveva costruito a Betel, celebrò una solennità per i figli d’Israele e salì all’altare per bruciare incenso.