1 Re 18 IRB20
1. Molto tempo dopo, nel corso del terzo anno, la parola dell’Eterno fu rivolta a Elia in questi termini: “Va’, presentati ad Acab, e io manderò la pioggia sul paese”.
2. Allora Elia andò a presentarsi ad Acab. La carestia era grave in Samaria.
3. E Acab mandò a chiamare Abdia, che era il sovrintendente del palazzo. Abdia era molto timorato dell’Eterno;
4. e quando Izebel sterminava i profeti dell’Eterno, Abdia aveva preso cento profeti, li aveva nascosti cinquanta in una spelonca e cinquanta in un’altra, e li aveva nutriti con del pane e dell’acqua.
5. Acab disse ad Abdia: “Va’ per il paese, verso tutte le sorgenti e tutti i ruscelli; forse troveremo dell’erba e potremo conservare in vita i cavalli e i muli, e non avremo bisogno di uccidere parte del bestiame”.
6. Si divisero dunque il paese da percorrere; Acab andò da solo da una parte e Abdia da solo dall’altra.
7. Mentre Abdia era in viaggio, ecco che gli venne incontro Elia; e Abdia, avendolo riconosciuto, si prostrò con la faccia a terra, e disse: “Sei tu il mio signore Elia?”.
8. Egli rispose: “Sono io; va’ a dire al tuo signore: ‘Ecco qua Elia’”.
9. Ma Abdia replicò: “Che peccato ho mai commesso, che tu dia il tuo servo nelle mani di Acab, perché egli mi faccia morire?
10. Com’è vero che l’Eterno, il tuo Dio, vive, non c’è nazione né regno dove il mio signore non abbia mandato a cercarti; e quando gli si diceva: ‘Egli non è qui’, faceva giurare il regno e la nazione, che non ti avevano davvero trovato.
11. E ora tu dici: ‘Va’ a dire al tuo signore: Ecco qua Elia!’.
12. Succederà che, quando io sarò partito da te, lo Spirito dell’Eterno ti trasporterà non so dove; io andrò a riferirlo ad Acab e lui, non trovandoti, mi ucciderà. Eppure, il tuo servo teme l’Eterno fin dalla sua giovinezza!
13. Non hanno riferito al mio signore ciò che io feci quando Izebel uccideva i profeti dell’Eterno? Come nascosi cento uomini di quei profeti dell’Eterno, cinquanta in una spelonca e cinquanta in un’altra, e li nutrii con del pane e dell’acqua?
14. E ora tu dici: ‘Va’ a dire al tuo signore: Ecco qua Elia!’. Ma egli mi ucciderà!”.
15. Ed Elia rispose: “Com’è vero che vive l’Eterno degli eserciti di cui sono servo, oggi mi presenterò ad Acab”.
16. Abdia dunque andò a trovare Acab e gli diede il messaggio; e Acab andò incontro a Elia.
17. Appena Acab vide Elia, gli disse: “Sei tu colui che mette sottosopra Israele?”.
18. Elia rispose: “Non sono io che metto sottosopra Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonato i comandamenti dell’Eterno, e tu sei andato dietro ai Baali.
19. Adesso fa’ radunare tutto Israele presso di me sul monte Carmelo, insieme ai quattrocentocinquanta profeti di Baal e ai quattrocento profeti di Astarte che mangiano alla mensa di Izebel”.
20. Acab mandò a chiamare tutti i figli d’Israele, e radunò quei profeti sul monte Carmelo.
21. Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo, e disse: “Fino a quando zoppicherete voi dai due lati? Se l’Eterno è Dio, seguitelo; se poi lo è Baal, seguite lui”. Il popolo non gli rispose parola.
22. Allora Elia disse al popolo: “Sono rimasto solo io dei profeti dell’Eterno, mentre i profeti di Baal sono in quattrocentocinquanta.
23. Ci siano dati dunque due giovenchi; quelli ne scelgano uno per loro, lo facciano a pezzi e lo mettano sulla legna, senza appiccare il fuoco; anch’io preparerò l’altro giovenco, lo metterò sulla legna, e non appiccherò il fuoco.
24. Quindi invocate voi il nome del vostro dio, e io invocherò il nome dell’Eterno; il dio che risponderà mediante il fuoco, egli è Dio”. Tutto il popolo rispose e disse: “Ben detto!”.
25. Allora Elia disse ai profeti di Baal: “Sceglietevi uno dei giovenchi; preparatelo per primi, poiché siete i più numerosi; e invocate il vostro dio, ma non appiccate il fuoco”.
26. E quelli presero il giovenco che fu dato loro, e lo prepararono; poi invocarono il nome di Baal dalla mattina fino a mezzogiorno, dicendo: “O Baal, rispondici!”. Ma non si udì né voce né risposta; e saltavano intorno all’altare che avevano fatto.
27. A mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro e a dire: “Gridate forte; poiché egli è dio, ma sta meditando, è indaffarato o è in viaggio; può anche darsi che dorma e si risveglierà”.
28. E quelli si misero a gridare ad alta voce, e a farsi delle incisioni addosso, secondo il loro costume, con delle spade e delle lance, finché grondavano sangue.
29. E, passato mezzogiorno, quelli profetizzarono fino all’ora in cui si offriva l’oblazione, senza che si udisse voce o risposta o ci fosse chi desse loro retta.
30. Allora Elia disse a tutto il popolo: “Avvicinatevi a me!”. E tutto il popolo si avvicinò a lui; Elia restaurò l’altare dell’Eterno che era stato demolito.
31. Poi prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale l’Eterno aveva detto: “Il tuo nome sarà Israele”.
32. Con quelle pietre costruì un altare al nome dell’Eterno, e fece intorno all’altare un fosso, della capacità di due misure di grano.
33. Poi vi sistemò la legna, fece a pezzi il giovenco, e lo pose sopra la legna.
34. E disse: “Riempite quattro vasi d’acqua, e versatela sull’olocausto e sulla legna”. Di nuovo disse: “Fatelo una seconda volta”. E quelli lo fecero una seconda volta. E disse ancora: “Fatelo per la terza volta”. E quelli lo fecero per la terza volta.
35. L’acqua scorreva intorno all’altare, ed egli riempì d’acqua anche il fosso.
36. Nell’ora in cui si offriva l’oblazione, il profeta Elia si avvicinò e disse: “O Eterno, Dio di Abraamo, di Isacco e d’Israele, fa’ che oggi si conosca che tu sei Dio in Israele, che io sono tuo servo, e che ho fatto tutte queste cose per ordine tuo.
37. Rispondimi, o Eterno, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che tu, o Eterno, sei Dio, e che tu sei colui che converte il loro cuore!”.
38. Allora cadde il fuoco dell’Eterno, e consumò l’olocausto, la legna, le pietre e la polvere, e prosciugò l’acqua che era nel fosso.
39. Tutto il popolo, visto ciò, si gettò con la faccia a terra, e disse: “L’Eterno è Dio! L’Eterno è Dio!”.
40. Ed Elia disse loro: “Prendete i profeti di Baal; neppure uno ne scampi!”. Quelli li presero, ed Elia li fece scendere al torrente Chison, e là li sgozzò.
41. Poi Elia disse ad Acab: “Risali, mangia e bevi, poiché già si ode rumore di grande pioggia”.
42. Acab risalì per mangiare e bere; ma Elia salì in vetta al Carmelo; si gettò a terra, si mise la faccia tra le ginocchia,
43. e disse al suo servo: “Ora va’ su, e guarda dalla parte del mare!”. Egli andò su, guardò, e disse: “Non c’è nulla”. Elia gli disse: “Ritornaci sette volte!”.
44. E la settima volta, il servo disse: “Ecco una nuvoletta grossa come la palma della mano, che sale dal mare”. Ed Elia: “Sali e di’ ad Acab: ‘Attacca i cavalli al carro e scendi, che la pioggia non ti fermi’”.
45. E in un momento il cielo si oscurò di nubi, il vento si scatenò, e cadde una grande pioggia. Acab montò sul suo carro, e se ne andò a Izreel.
46. E la mano dell’Eterno fu sopra Elia, il quale si cinse i fianchi e corse davanti ad Acab fino all’ingresso di Izreel.