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1 Samuele 2 DB1885

« Il Cantico di Anna

1. ALLORA Anna orò, e disse: Il cuor mio giubila nel Signore; Il mio corno è innalzato per lo Signore; La mia bocca è allargata contro a' miei nemici; Perciocchè, o Signore, io mi son rallegrata nella tua salute.

2. Ei non v'è alcun Santo, come il Signore; Perciocchè non v'è alcun altro, fuor che te; E non v'è alcuna Rocca tale, come è il nostro Dio.

3. Non moltiplicate in parole altiere; Non escavi dalla bocca un parlar aspro; Perciocchè il Signore è l'Iddio d'ogni scienza; Ed a lui s'appartiene il pesar le imprese.

4. L'arco de' possenti è stato rotto, E quelli che vacillavano sono stati cinti di forza.

5. Quelli ch'erano satolli si son messi a servire a prezzo per del pane; E quelli ch'erano affamati nol sono più; La sterile eziandio ha partoriti sette figiuoli; E quella che avea molti figliuoli è divenuta fiacca.

6. Il Signore fa morire, e fa vivere; Egli fa scendere al sepolcro, e ne trae fuori.

7. Il Signore fa impoverire, ed arricchisce; Egli abbassa, ed altresì innalza.

8. Egli rileva il misero dalla polvere, Ed innalza il bisognoso dallo sterco, Per farlo sedere co' nobili; E fa loro eredare un seggio di gloria; Imperocchè le colonne dalla terra sono del Signore, Ed egli ha posto il mondo sopra esse.

9. Egli guarderà i piedi de' suoi santi; E gli empi periranno nelle tenebre; Perciocchè l'uomo non vincerà con le sue forze.

10. Quelli che contendono col Signore saranno tritati; Egli tonerà dal cielo sopra loro; Il Signore giudicherà le estremità della terra; E donerà forza al suo Re, E innalzerà il corno del suo Unto.

Scelleratezza dei figliuoli di Eli

11. Poi Elcana se ne andò a casa sua in Rama; e il fanciullo serviva al Signore, davanti al Sacerdote Eli.

12. OR i figliuoli d'Eli erano uomini scellerati; essi non conoscevano il Signore.

13. E l'usanza di que' sacerdoti inverso il popolo era tale: Quando qualunque persona faceva qualche sacrificio, il servitore del sacerdote veniva, mentre si coceva la carne, avendo una forcella a tre denti in mano.

14. E, fittala nella caldaia, o nel paiuolo, o nella pentola, o nella pignatta, tutto ciò che la forcella traeva fuori, il sacerdote lo prendeva per sè. Così facevano a tutti gl'Israeliti che venivano là in Silo.

15. Ed anche, avanti che si fosse arso il grasso, il servitore del sacerdote veniva, e diceva a colui che faceva il sacrificio: Dammi della carne, per arrostirla per il sacerdote; perciocchè egli non prenderà da te carne cotta, ma cruda.

16. E se pur quell'uomo gli diceva: Ardasi ora di presente il grasso, poi prendine a tua voglia; egli gli diceva: Anzi pure ora tu ne darai; altrimenti, io ne prenderò a forza.

17. E il peccato di que' giovani era molto grande nel cospetto del Signore; perciocchè gli uomini sprezzavano le offerte del Signore.

18. Or Samuele, essendo piccol fanciullo, serviva davanti al Signore, cinto d'un Efod di lino.

19. E sua madre gli fece una tonicella, e gliela portò; e il simigliante faceva ogni anno, quando ella saliva, col suo marito, per sacrificare il sacrificio annuale.

20. Or Eli benedisse Elcana, e la sua moglie, e disse: Il Signore ti dia progenie di questa donna, in luogo del presto ch'ella ha fatto al Signore. Ed essi se ne andarono al luogo loro.

21. E invero il Signore visitò Anna; ed ella concepette, e partorì tre figliuoli, e due figliuole. E il fanciullo Samuele crebbe presso il Signore.

22. Or Eli, essendo già molto vecchio, udì tutto ciò che i suoi figliuoli facevano a tutto Israele; e come giacevano con le donne, che a certi tempi venivano a servire all'entrata del Tabernacolo della convenenza.

23. Ed egli disse loro: Perchè fate voi cotali cose? perciocchè io intendo i vostri malvagi fatti; queste cose mi sono riferite da tutto il popolo.

24. Non fate così, figliuoli miei; perciocchè la fama, che mi perviene agli orecchi di voi, non è buona; voi inducete a trasgressione il popolo del Signore.

25. Se un uomo pecca contro ad un altro uomo, Iddio lo giudica; e se un uomo pecca contro al Signore, chi pregherà per lui? Ma essi non attesero alla voce del padre loro; perciocchè il Signore voleva farli morire.

La rovina della casa di Eli predetta

26. Intanto il fanciullo Samuele andava crescendo, e diventando grazioso al Signore ed agli uomini.

27. OR un uomo di Dio venne ad Eli, e gli disse: Così ha detto il Signore: Non mi manifestai io pure alla casa di tuo padre, mentre erano in Egitto, mandandoli alla casa di Faraone?

28. Io mi elessi eziandio tuo padre, d'infra tutte le tribù d'Israele, per sacerdote, per offerir sacrificii sopra il mio altare, e per arder profumi, e per portar l'Efod davanti a me; e diedi alla casa di tuo padre tutte le offerte da ardere de' figliuoli d'Israele.

29. Perchè avete voi dato del calcio a' miei sacrificii, e alle mie offerte, che io ho comandato che si offeriscano nel mio Tabernacolo? e perchè hai tu portato maggiore onore a' tuoi figliuoli che a me, per ingrassarvi del meglio delle offerte d'Israele, mio popolo?

30. Perciò, il Signore Iddio d'Israele dice così: Io del tutto avea detto che la tua casa, e la casa di tuo padre, andrebbero e verrebbero davanti a me in perpetuo; ma ora il Signore dice: Ciò sia lungi da me; perciocchè io onorerò quelli che mi onorano, e quelli che mi sprezzano saranno avviliti.

31. Ecco, i giorni vengono, che io riciderò il braccio a te, e alla casa di tuo padre, e farò che non vi sarà alcuno in casa tua che diventi vecchio.

32. E tu vedrai l'afflizione del Tabernacolo, in luogo di tutto il bene che Iddio avea fatto a Israele; e non vi sarà giammai alcuno in casa tua che diventi vecchio.

33. E colui de' tuoi, il quale io non avrò sterminato d'appresso al mio Altare, sarà per consumarti gli occhi, e accorarti l'anima; e chiunque sarà nato e cresciuto in casa tua morrà in fior d'età.

34. E questo, che avverrà a' tuoi due figliuoli, Hofni e Finees, che morranno amendue in uno stesso giorno, ti sarà per segno.

35. Ed io mi susciterò un sacerdote leale; esso opererà secondo il mio cuore, e secondo l'anima mia; ed io gli edificherò una casa stabile, ed egli andrà e verrà davanti al mio Unto del continuo.

36. E chiunque rimarrà di casa tua andrà ad inchinarsi a lui per un danaio d'argento, e per una fetta di pane; e dirà: Deh! mettimi a fare alcuno dei servigi del sacerdozio, perchè io abbia da mangiare un boccon di pane.

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