1 Samuele 25 IRB20
1. Samuele morì e tutto Israele si radunò e fece cordoglio; lo seppellirono nella sua proprietà, a Rama. Allora Davide si alzò, e scese verso il deserto di Paran.
2. A Maon c’era un uomo che aveva i suoi beni a Carmel; era molto ricco, aveva tremila pecore e mille capre, e si trovava a Carmel per la tosatura delle sue pecore.
3. Quest’uomo si chiamava Nabal, e il nome di sua moglie era Abigail, donna di buon senso e di bell’aspetto; ma l’uomo era duro e malvagio nelle sue azioni; discendeva da Caleb.
4. Davide, avendo saputo nel deserto che Nabal tosava le sue pecore,
5. gli mandò dieci giovani, ai quali disse: “Salite a Carmel, andate da Nabal, salutatelo a nome mio,
6. e dite così: ‘Salute! pace a te, pace alla tua casa, e pace a tutto quello che ti appartiene!
7. Ho saputo che tu hai i tosatori; ora, i tuoi pastori sono stati con noi e noi non abbiamo fatto loro nessun oltraggio, e non gli è stato portato via nulla per tutto il tempo che sono stati a Carmel.
8. Domandalo ai tuoi servi e te lo diranno. Questi giovani trovino dunque grazia agli occhi tuoi, poiché siamo venuti in un giorno di gioia; e da’, ti prego, ai tuoi servi e a tuo figlio Davide ciò che avrai fra le mani’”.
9. Quando i giovani di Davide arrivarono, ripeterono a Nabal tutte queste parole in nome di Davide, poi tacquero.
10. Ma Nabal rispose ai servi di Davide, dicendo: “Chi è Davide? E chi è il figlio di Isai? Sono molti, oggi, i servi che scappano dai loro padroni;
11. e io dovrei prendere il mio pane, la mia acqua e la carne che ho macellato per i miei tosatori, per darli a gente che non so da dove venga?”.
12. I giovani ripresero la loro strada, tornarono e andarono a riferire a Davide tutte queste parole.
13. Allora Davide disse ai suoi uomini: “Ognuno di voi prenda la sua spada”. Ognuno prese la sua spada, e Davide pure prese la sua, e salirono dietro a Davide circa quattrocento uomini; duecento rimasero vicino ai bagagli.
14. Abigail, moglie di Nabal, fu informata della cosa da uno dei suoi servi, che le disse: “Ecco, Davide ha inviato dal deserto dei messaggeri per salutare il nostro padrone e lui li ha trattati male.
15. Eppure, quella gente è stata molto buona verso di noi; noi non abbiamo ricevuto nessun oltraggio e non ci hanno portato via nulla per tutto il tempo che siamo andati intorno con loro quando eravamo per la campagna.
16. Di giorno e di notte sono stati per noi come una muraglia, per tutto il tempo che siamo stati con loro pascolando le greggi.
17. Ora dunque rifletti e vedi quello che tu debba fare; poiché è certo che avverrà un guaio al nostro padrone e a tutta la sua casa, ed egli è un uomo talmente malvagio che non gli si può parlare”.
18. Allora Abigail prese in fretta duecento pani, due otri di vino, cinque montoni pronti da cuocere, cinque misure di grano arrostito, cento grappoli di uva passa e duecento schiacciate di fichi, e caricò ogni cosa su degli asini.
19. Poi disse ai suoi servi: “Andate davanti a me; ecco, io vi seguirò”. Ma non disse nulla a Nabal suo marito.
20. E mentre lei, sul dorso del suo asino, scendeva il monte per un sentiero coperto, ecco Davide e i suoi uomini che scendevano di fronte a lei, e lei li incontrò.
21. Ora Davide aveva detto: “Ho dunque protetto invano tutto ciò che costui aveva nel deserto, in modo che nulla è mancato di tutto ciò che egli possiede; ed egli mi ha reso male per bene.
22. Così tratti Iddio i nemici di Davide con il massimo rigore! Fra qui e lo spuntare del giorno, io non lascerò in vita un solo uomo tra tutto quello che gli appartiene”.
23. Quando Abigail vide Davide scese in fretta dall’asino e, gettandosi con la faccia a terra, si prostrò davanti a lui.
24. Poi, gettandosi ai suoi piedi, disse: “O mio signore, la colpa è mia! Ti prego, lascia che la tua serva parli in tua presenza e tu ascolta le parole della tua serva!
25. Ti prego, signor mio, non fare caso a quell’uomo da nulla che è Nabal; poiché lui è ciò che dice il suo nome; si chiama Nabal, e in lui non c’è che stoltezza; ma io, la tua serva, non vidi i giovani mandati dal mio signore.
26. Ora dunque, signor mio, com’è vero che vive l’Eterno e che vive l’anima tua, l’Eterno ti ha impedito di spargere il sangue e di farti giustizia con le tue proprie mani. I tuoi nemici e quelli che vogliono fare del male al mio signore, siano come Nabal!
27. Adesso, ecco questo regalo che la tua serva porta al mio signore; sia dato ai giovani che seguono il mio signore.
28. Ti prego, perdona lo sbaglio della tua serva; poiché per certo l’Eterno renderà stabile la casa del mio signore, perché il mio signore combatte le battaglie dell’Eterno, e in tutto il tempo della tua vita non si è trovata malvagità in te.
29. Se mai sorgesse alcuno a perseguitarti e ad attentare alla tua vita, la vita del mio signore sarà custodita nello scrigno della vita presso l’Eterno, che è il tuo Dio; ma la vita dei tuoi nemici l’Eterno la lancerà via, come dal cavo di una fionda.
30. E quando l’Eterno avrà fatto al mio signore tutto il bene che ti ha promesso e ti avrà stabilito come capo sopra Israele,
31. il mio signore non avrà questo dolore e questo rimorso di avere sparso del sangue senza motivo e di essersi fatto giustizia da sé. E quando l’Eterno avrà fatto del bene al mio signore, ricordati della tua serva”.
32. Davide disse ad Abigail: “Sia benedetto l’Eterno, l’Iddio d’Israele, che oggi ti ha mandato incontro a me!
33. E sia benedetto il tuo senno, e benedetta sia tu che oggi mi hai impedito di spargere del sangue e di farmi giustizia con le mie mani!
34. Poiché certo, com’è vero che vive l’Eterno, l’Iddio d’Israele, che mi ha impedito di farti del male, se tu non ti fossi affrettata a venirmi incontro, fra qui e lo spuntare del giorno a Nabal non sarebbe rimasto un solo uomo”.
35. Davide quindi ricevette dalle mani di lei quello che lei aveva portato, e le disse: “Risali in pace a casa tua; vedi, io ho dato ascolto alla tua voce e ho avuto riguardo per te”.
36. Abigail andò da Nabal; ed ecco che egli faceva un banchetto in casa sua, un banchetto da re. Nabal aveva il cuore allegro, perché era completamente ubriaco; perciò lei non gli fece sapere nessuna cosa, piccola o grande, fino allo spuntare del giorno.
37. Ma la mattina, quando gli fu passata l’ubriachezza, la moglie raccontò a Nabal queste cose; allora gli si freddò il cuore ed egli rimase come di pietra.
38. Circa dieci giorni dopo, l’Eterno colpì Nabal, ed egli morì.
39. Quando Davide seppe che Nabal era morto, disse: “Sia benedetto l’Eterno, che mi ha reso giustizia dell’offesa che mi ha fatto Nabal, e ha preservato il suo servo dal fare del male! L’Eterno ha fatto ricadere la malvagità di Nabal sul suo capo!”. Poi Davide mandò dei messaggeri ad Abigail per proporle di diventare sua moglie.
40. E i servi di Davide andarono da Abigail a Carmel, e le parlarono così: “Davide ci ha mandati da te, perché vuole prenderti in moglie”.
41. Allora lei si alzò, si prostrò con la faccia a terra, e disse: “Ecco, la tua serva farà da schiava, per lavare i piedi ai servi del mio signore”.
42. Abigail si alzò in fretta, montò sopra un asino e, con cinque fanciulle, seguì i messaggeri di Davide e divenne sua moglie.
43. Davide sposò anche Ainoam di Izreel, ed entrambe furono sue mogli.
44. Saul aveva dato Mical sua figlia, moglie di Davide, a Palti, figlio di Lais, che era di Gallim.