2 Cronache 26 IRB20
1. Allora tutto il popolo di Giuda prese Uzzia, che allora aveva sedici anni, e lo fece re al posto di Amasia suo padre.
2. Egli ricostruì Elot e la riconquistò a Giuda, dopo che il re si fu addormentato con i suoi padri.
3. Uzzia aveva sedici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantadue anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Iecolia, ed era di Gerusalemme.
4. Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come aveva fatto Amasia suo padre.
5. Si diede con diligenza a cercare Iddio mentre visse Zaccaria, che aveva l’intelligenza delle visioni di Dio; e finché cercò l’Eterno, Iddio lo fece prosperare.
6. Egli uscì e mosse guerra ai Filistei, abbatté le mura di Gat, le mura di Iabne e le mura di Asdod, e costruì delle città nel territorio di Asdod e in quello dei Filistei.
7. E Dio gli diede aiuto contro i Filistei, contro gli Arabi che abitavano a Gur-Baal, e contro i Maoniti.
8. Gli Ammoniti pagavano un tributo a Uzzia; e la sua fama si sparse fino ai confini dell’Egitto, perché era diventato potentissimo.
9. Uzzia costruì anche delle torri a Gerusalemme sulla porta dell’Angolo, sulla porta della Valle e sulla Svolta, e le fortificò.
10. Costruì delle torri nel deserto e scavò molte cisterne perché aveva una grande quantità di bestiame; e ne scavò pure nella parte bassa del paese e nella pianura; e aveva dei lavoranti e dei vignaioli per i monti e nelle terre da frutto, perché amava l’agricoltura.
11. Uzzia aveva inoltre un esercito di combattenti che andava alla guerra per schiere, composte secondo il numero del censimento fatto dal segretario Ieiel e dal commissario Maaseia, e poste sotto il comando di Anania, uno dei generali del re.
12. Il numero totale dei capi delle case patriarcali, degli uomini forti e valorosi, era di duemilaseicento.
13. Essi avevano al loro comando un esercito di trecentosettemilacinquecento combattenti, adatti a entrare in guerra con gran valore, per sostenere il re contro il nemico.
14. Uzzia fornì a tutto l’esercito, scudi, lance, elmi, corazze, archi, e fionde per scagliare sassi.
15. E fece fare, a Gerusalemme, delle macchine inventate da ingegneri per collocarle sulle torri e sugli angoli, per scagliare frecce e grosse pietre. La sua fama arrivò lontano, perché fu meravigliosamente soccorso, finché divenne potente.
16. Ma quando divenne potente, il suo cuore, insuperbito, si pervertì, ed egli commise un’infedeltà contro l’Eterno, il suo Dio, entrando nel tempio dell’Eterno per bruciare dell’incenso sull’altare dei profumi.
17. Ma il sacerdote Azaria entrò dopo di lui con ottanta sacerdoti dell’Eterno, uomini coraggiosi,
18. i quali si opposero al re Uzzia, e gli dissero: “Non spetta a te, Uzzia, offrire dei profumi all’Eterno; ma ai sacerdoti, figli di Aaronne, che sono consacrati per offrire i profumi! Esci dal santuario, poiché tu hai commesso un’infedeltà! E questo non tornerà alla tua gloria davanti a Dio, all’Eterno”.
19. Allora Uzzia, che teneva in mano un turibolo per offrire il profumo, si adirò; e mentre si adirava contro i sacerdoti, la lebbra gli scoppiò sulla fronte, in presenza dei sacerdoti, nella casa dell’Eterno, presso l’altare dei profumi.
20. Il sommo sacerdote Azaria e tutti gli altri sacerdoti lo guardarono, ed ecco che aveva la lebbra sulla fronte; lo fecero uscire precipitosamente, ed egli stesso si affrettò ad andarsene fuori, perché l’Eterno lo aveva colpito.
21. Il re Uzzia fu lebbroso fino al giorno della sua morte e abitò in una casa a parte come lebbroso, perché era escluso dalla casa dell’Eterno; e Iotam, suo figlio, era a capo della casa reale e rendeva giustizia al popolo del paese.
22. Il resto delle azioni di Uzzia, le prime e le ultime, è stato scritto dal profeta Isaia, figlio di Amos.
23. Uzzia si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con i suoi padri nel campo delle sepolture destinato ai re, perché si diceva: “È lebbroso”. E Iotam, suo figlio, regnò al suo posto.