II Corinzi 7 IRB20
1. Poiché dunque abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.
2. Fateci posto nei vostri cuori! Noi non abbiamo fatto torto a nessuno, non abbiamo rovinato nessuno, non abbiamo sfruttato nessuno.
3. Non lo dico per condannarvi, perché ho già detto prima che voi siete nei nostri cuori per la morte e per la vita.
4. Grande è la franchezza che uso con voi; molto ho da vantarmi di voi; sono ripieno di consolazione e trabocco di gioia in tutta la nostra afflizione.
5. Poiché, anche dopo che fummo giunti in Macedonia, la nostra carne non ha avuto requie alcuna, ma siamo stati afflitti in ogni maniera; combattimenti di fuori, timori di dentro.
6. Ma Dio, che consola gli abbattuti, ci consolò con la venuta di Tito
7. e non soltanto con la venuta di lui, ma anche con la consolazione da lui provata a vostro riguardo. Egli ci ha raccontato il vostro vivo desiderio di vedermi, il vostro pianto, il vostro zelo per me; così mi sono più che mai rallegrato.
8. Anche se vi ho rattristato con la mia lettera, non me ne rincresce e, se ne ho provato dispiacere - poiché vedo che quella lettera, anche se soltanto per breve tempo, vi ha rattristati -
9. ora mi rallegro, non perché siete stati rattristati, ma perché siete stati rattristati a ravvedimento, poiché siete stati rattristati secondo Dio, in modo che non aveste a ricevere alcun danno da noi.
10. Poiché la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza e del quale non c’è mai da pentirsi, ma la tristezza del mondo produce la morte.
11. Infatti, questo essere stati rattristati secondo Dio, vedete quanta premura ha prodotto in voi! Anzi, quanta giustificazione, quanto sdegno, quanto timore, quanto desiderio, quanto zelo, qual punizione! In ogni maniera avete dimostrato di essere puri in questo affare.
12. Sebbene dunque io vi abbia scritto, non è a motivo di chi ha fatto l’ingiuria né a motivo di chi l’ha patita, ma perché la premura che avete per noi fosse manifestata presso di voi davanti a Dio.
13. Perciò siamo stati consolati e oltre a questa nostra consolazione ci siamo più che mai rallegrati per la gioia di Tito, perché il suo spirito è stato ricreato da voi tutti.
14. Anche se in qualcosa mi sono vantato di voi con lui, non ne sono stato svergognato, ma come tutto ciò che vi abbiamo detto era verità, così anche il nostro vanto di voi con Tito è risultato verità.
15. E il suo affetto per voi è più che mai abbondante, perché ricorda l’ubbidienza di voi tutti e come l’avete ricevuto con timore e tremore.
16. Io mi rallegro che in ogni cosa posso avere fiducia in voi.