Atti 28 IRB20
1. Dopo che fummo scampati, riconoscemmo che l’isola si chiamava Malta.
2. I nativi usarono verso noi umanità non comune, poiché, acceso un gran fuoco, ci accolsero tutti, a causa della pioggia che cadeva e del freddo.
3. Mentre Paolo raccoglieva una quantità di legna secca e avendola posta sul fuoco, una vipera, sentito il caldo, uscì fuori e gli si attaccò alla mano.
4. Quando i nativi videro la bestia che gli pendeva dalla mano, dissero fra loro: “Certo, quest’uomo è un omicida perché, pur essendo scampato dal mare, la Giustizia divina non lo lascia vivere”.
5. Ma Paolo, scossa la bestia nel fuoco, non ne risentì alcun male.
6. Ora essi si aspettavano di vederlo gonfiare e cadere morto sul colpo; ma dopo aver lungamente aspettato, vedendo che non gli avveniva alcun male, cambiarono parere, e cominciarono a dire che egli era un dio.
7. Nei dintorni di quel luogo vi erano dei poderi dell’uomo principale dell’isola, chiamato Publio, il quale ci accolse amichevolmente e ci ospitò per tre giorni.
8. Il padre di Publio era a letto malato di febbre e di dissenteria. Paolo andò a trovarlo e, dopo aver pregato, gli impose le mani e lo guarì.
9. Quando avvenne questo, anche gli altri che avevano delle infermità nell’isola vennero e furono guariti;
Paolo a Roma10. essi ci fecero grandi onori e, quando salpammo, ci portarono a bordo tutte le cose necessarie.
11. Tre mesi dopo partimmo sopra una nave alessandrina che aveva per insegna Castore e Polluce, che aveva svernato nell’isola.
12. Facendo scalo a Siracusa, vi restammo tre giorni.
13. Di là, costeggiando, arrivammo a Reggio. Dopo un giorno, levatosi un vento di scirocco, in due giorni arrivammo a Pozzuoli.
14. Qui trovammo dei fratelli e fummo pregati di rimanere presso di loro sette giorni. E così giungemmo a Roma.
15. Ora i fratelli, avute nostre notizie, di là ci vennero incontro sino al Foro Appio e alle Tre Taverne; Paolo, quando li vide, rese grazie a Dio e si fece coraggio.
16. Quando entrammo a Roma, a Paolo fu concesso di abitare da sé con il soldato che lo custodiva.
17. Tre giorni dopo, Paolo convocò i principali fra i Giudei e, quando furono riuniti, disse loro: “Fratelli, senza aver fatto nulla contro il popolo né contro i riti dei padri, io fui arrestato a Gerusalemme e di là consegnato in mano ai Romani.
18. I quali, avendomi esaminato, volevano rilasciarmi perché non vi era in me colpa degna di morte.
19. Ma i Giudei si opponevano e fui costretto ad appellarmi a Cesare, senza però avere in animo di portare alcuna accusa contro la mia nazione.
20. Per questa ragione dunque vi ho chiamati per vedervi e per parlarvi, perché è a causa della speranza d’Israele che io sono stretto da questa catena”.
21. Ma essi gli dissero: “Noi non abbiamo ricevuto lettere dalla Giudea sul tuo conto, né è venuto qui nessuno dei fratelli a riferire o a dire male di te.
22. Vogliamo, però, sentire da te quel che pensi; perché, quanto a questa setta, ci è noto che dappertutto essa incontra opposizione”.
23. E, avendogli fissato un giorno, vennero a lui nel suo alloggio in gran numero; egli dalla mattina alla sera esponeva loro le cose, testimoniando del regno di Dio e persuadendoli riguardo a Gesù, con la legge di Mosè e con i profeti.
24. Alcuni furono persuasi delle cose dette, altri invece non credettero.
25. E, non essendo d’accordo fra loro, se ne andarono, dopo che Paolo ebbe detta quest’unica parola: “Ben parlò lo Spirito Santo ai vostri padri per mezzo del profeta Isaia dicendo:
26. ‘Va’ a questo popolo e di’: Voi udrete con i vostri orecchi e non intenderete; guarderete con i vostri occhi, e non vedrete;
27. perché il cuore di questo popolo si è fatto insensibile, sono diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, affinché non vedano con gli occhi, e non odano con gli orecchi, e non intendano con il cuore, e non si convertano, e io non li guarisca’.
28. Sappiate dunque che questa salvezza di Dio è rivolta ai Gentili ed essi presteranno ascolto”.
29. [Quando ebbe detto questo, i Giudei se ne andarono discutendo vivamente fra loro].
30. Paolo rimase due anni interi in una casa da lui presa in affitto e riceveva tutti quelli che venivano a trovarlo,
31. predicando il regno di Dio e insegnando le cose relative al Signore Gesù Cristo con tutta franchezza e senza impedimento.