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Atti 7 IRB20

« Discorso di Stefano

1. Il sommo sacerdote disse: “Queste cose stanno proprio così?”.

2. Egli rispose: “Fratelli e padri, ascoltate. Il Dio della gloria apparve ad Abraamo, nostro padre, mentre era in Mesopotamia, prima che abitasse in Caran,

3. e gli disse: ‘Esci dal tuo paese e dal tuo parentado e va’ nel paese che io ti mostrerò’.

4. Allora egli uscì dal paese dei Caldei e abitò in Caran; e di là, dopo che morì suo padre, Dio lo fece venire in questo paese, che ora voi abitate.

5. E non gli diede alcuna eredità in esso, neppure un palmo di terra, ma gli promise di darla in possesso a lui e alla sua discendenza dopo di lui, quando egli non aveva ancora alcun figlio.

6. Dio parlò così: ‘La sua discendenza soggiornerà in terra straniera, e sarà ridotta in servitù e maltrattata per quattrocento anni.

7. Ma io giudicherò la nazione alla quale avranno servito’, disse Dio; ‘e dopo questo essi partiranno e mi renderanno il loro culto in questo luogo’.

8. Poi gli diede il patto della circoncisione, così Abraamo generò Isacco e lo circoncise l’ottavo giorno; e Isacco generò Giacobbe e Giacobbe i dodici patriarchi.

9. I patriarchi, portando invidia a Giuseppe, lo vendettero perché fosse condotto in Egitto, ma Dio era con lui,

10. lo liberò da ogni sua tribolazione e gli diede grazia e sapienza davanti a Faraone, re d’Egitto, che lo costituì governatore dell’Egitto e di tutta la sua casa.

11. Sopraggiunse una carestia in tutto l’Egitto e in Canaan e i nostri padri non trovavano viveri.

12. Ma, avendo Giacobbe udito che in Egitto c’era grano, vi mandò una prima volta i nostri padri.

13. La seconda volta Giuseppe si fece riconoscere dai suoi fratelli e Faraone conobbe di che stirpe fosse Giuseppe.

14. Allora Giuseppe mandò a chiamare Giacobbe suo padre e tutta la sua parentela, che era di settantacinque persone.

15. Giacobbe scese in Egitto, dove morirono lui e i nostri padri,

16. i quali furono trasportati a Sichem e posti nel sepolcro che Abraamo aveva comprato con una somma di denaro dai figli di Emmor in Sichem.

17. Ma come si avvicinava il tempo della promessa che Dio aveva fatto ad Abraamo, il popolo crebbe e moltiplicò in Egitto,

18. finché sorse sull’Egitto un altro re, che non sapeva nulla di Giuseppe.

19. Costui, procedendo con astuzia contro la nostra stirpe, trattò male i nostri padri fino a costringerli a esporre i loro piccoli fanciulli, perché non sopravvivessero.

20. In quel tempo nacque Mosè ed era bello agli occhi di Dio; egli fu nutrito per tre mesi in casa di suo padre

21. e, quando fu esposto, la figlia del Faraone lo raccolse e se lo allevò come figlio.

22. Mosè fu educato in tutta la sapienza degli Egizi ed era potente in parole e opere.

23. Ma quando raggiunse l’età di quarant’anni, gli venne in animo di andare a visitare i suoi fratelli, i figli d’Israele.

24. Vedendo che uno di loro era maltrattato, lo difese e vendicò l’oppresso, uccidendo l’Egiziano.

25. Ora egli pensava che i suoi fratelli avrebbero capito che Dio li voleva salvare per mano sua, ma essi non compresero.

26. Il giorno seguente egli comparve fra loro, mentre litigavano, e cercava di riconciliarli, dicendo: ‘O uomini, voi siete fratelli, perché fate torto gli uni agli altri?’.

27. Ma colui che faceva torto al suo prossimo lo respinse dicendo: ‘Chi ti ha costituito capo e giudice su noi?

28. Vuoi uccidere me come ieri uccidesti l’Egiziano?’.

29. A questa parola Mosè fuggì e dimorò come forestiero nel paese di Madian, dove ebbe due figli.

30. Passati quarant’anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma di un pruno ardente.

31. Mosè, visto ciò, si meravigliò della visione e, come si accostava per osservare, si fece udire questa voce del Signore:

32. ‘Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe’. Mosè, tutto tremante, non ardiva osservare.

33. E il Signore gli disse: ‘Sciogliti i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è suolo sacro.

34. Certo, ho visto l’afflizione del mio popolo che è in Egitto, e ho udito i loro sospiri, e sono disceso per liberarli; e ora vieni, ti manderò in Egitto’.

35. Quel Mosè che avevano rinnegato, dicendo: ‘Chi ti ha costituito capo e giudice?’. Dio lo mandò loro come capo e come liberatore con l’aiuto dell’angelo che gli era apparso nel pruno.

36. Egli li condusse fuori, avendo fatto prodigi e segni nel paese di Egitto, nel Mar Rosso e nel deserto per quarant’anni.

37. Questi è il Mosè che disse ai figli d’Israele: ‘Il Signore Dio vostro susciterà, tra i vostri fratelli, un profeta come me’.

38. Questi è colui che nell’assemblea del deserto fu con l’angelo che gli parlava sul monte Sinai e con i nostri padri, e che ricevette rivelazioni viventi per darcele.

39. A lui i nostri padri non vollero essere ubbidienti, ma lo ripudiarono e rivolsero il loro cuore all’Egitto,

40. dicendo ad Aaronne: ‘Facci degli dèi che vadano davanti a noi; perché di questo Mosè che ci ha condotti fuori del paese d’Egitto, non sappiamo che cosa sia avvenuto’.

41. E in quei giorni fecero un vitello, offrirono sacrifici all’idolo e si rallegrarono dell’opera delle loro mani.

42. Ma Dio si ritrasse da loro e li abbandonò al culto dell’esercito del cielo, com’è scritto nel libro dei profeti: ‘Casa d’Israele, mi avete forse offerto vittime e sacrifici durante quarant’anni nel deserto?

43. Anzi, voi portaste la tenda di Moloc e la stella del dio Refàn, immagini che voi faceste per adorarle. Perciò io vi deporterò al di là di Babilonia’.

44. Il tabernacolo della testimonianza fu con i nostri padri nel deserto, come aveva comandato colui che aveva detto a Mosè che lo facesse secondo il modello che aveva visto.

45. I nostri padri, guidati da Giosuè, ricevutolo, lo introdussero nel paese posseduto dalle genti che Dio scacciò davanti a loro. Là rimase fino ai giorni di Davide,

46. il quale trovò grazia davanti a Dio, e chiese di preparare una dimora al Dio di Giacobbe.

47. Ma Salomone fu quello che gli edificò una casa.

48. L’Altissimo però non abita in templi fatti da mano d’uomo, come dice il profeta:

49. ‘Il cielo è il mio trono, e la terra lo sgabello dei miei piedi. Quale casa mi edificherete voi?’ dice il Signore, ‘o quale sarà il luogo del mio riposo?

50. Non ha la mia mano fatto tutte queste cose?’.

51. Gente di collo duro e incirconcisa di cuore e d’orecchi, voi contrastate sempre lo Spirito Santo; come fecero i vostri padri, così fate anche voi.

52. Quale dei profeti non perseguitarono i vostri padri? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete stati i traditori e gli uccisori;

Martirio di Stefano

53. voi, che avete ricevuto la legge promulgata dagli angeli e non l’avete osservata”.

54. Essi, udendo queste cose, fremevano di rabbia nei loro cuori e digrignavano i denti contro di lui.

55. Ma egli, essendo pieno dello Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio

56. e disse: “Ecco, io vedo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo in piedi alla destra di Dio”.

57. Ma essi, gettando grida fortissime, si turarono gli orecchi e tutti insieme si avventarono sopra lui;

58. poi, cacciatolo fuori dalla città, si misero a lapidarlo; i testimoni deposero le loro vesti ai piedi di un giovane, chiamato Saulo.

59. E lapidavano Stefano che invocava Gesù e diceva: “Signore Gesù, ricevi il mio spirito”.

60. Poi, postosi in ginocchio, gridò ad alta voce: “Signore, non imputare loro questo peccato”. E, detto questo, si addormentò.

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