Daniele 8 IRB20
1. “Nel terzo anno del regno del re Baldassar, io, Daniele, ebbi una visione dopo quella che avevo avuto prima.
2. Quando ebbi la visione ero a Susa, la residenza reale che è nella provincia di Elam, ma nella visione mi trovavo presso il fiume Ulai.
3. Alzai gli occhi, guardai, ed ecco in piedi, davanti al fiume, un montone che aveva due corna; erano alte, ma un corno era più alto dell’altro e il più alto era spuntato dopo.
4. Vidi il montone che cozzava a occidente, a settentrione e a mezzogiorno; nessuna bestia gli poteva resistere e non c’era nessuno che potesse liberare dal suo potere; esso faceva quello che voleva e diventò grande.
5. Mentre stavo considerando questo, ecco venire dall’occidente un capro che percorreva tutta la superficie della terra senza toccare il suolo; questo capro aveva un grande corno fra i suoi occhi.
6. Giunse fino al montone dalle due corna, che avevo visto in piedi davanti al fiume, e gli si avventò contro nel furore della sua forza.
7. Lo vidi avvicinarsi al montone, infierire contro di lui, investirlo e spezzargli le due corna; il montone non ebbe la forza di resistergli e il capro lo gettò a terra e lo calpestò; non ci fu nessuno che potesse liberare il montone dalla sua potenza.
8. Il capro diventò enormemente grande ma, quando fu potente, il suo grande corno si spezzò; al suo posto spuntarono quattro grandi corna, verso i quattro venti del cielo.
9. Da una di esse uscì un piccolo corno che diventò molto grande in direzione del mezzogiorno, dell’oriente e del paese splendido.
10. Crebbe molto, fino a raggiungere l’esercito del cielo; fece cadere a terra parte di quell’esercito e delle stelle, e le calpestò.
11. Si innalzò fino al capo di quell’esercito, gli tolse il sacrificio continuo e il luogo del suo santuario fu sconvolto.
12. Gli fu dato in mano l’esercito con il sacrificio continuo a causa della ribellione; il corno gettò a terra la verità e prosperò nelle sue imprese.
13. Poi udii un santo che parlava; un altro santo disse a quello che parlava: ‘Fino a quando durerà la visione del sacrificio continuo, della ribellione che produce la desolazione e del luogo santo e dell’esercito abbandonati per essere calpestati?’.
14. Egli mi disse: ‘Fino a duemilatrecento sere e mattine; poi il santuario sarà purificato’.
15. Mentre io, Daniele, avevo questa visione e cercavo di comprenderla, ecco in piedi davanti a me una figura simile a un uomo.
16. Udii la voce di un uomo in mezzo al fiume Ulai che gridò e disse: ‘Gabriele, spiegagli la visione’.
17. Egli venne presso il luogo dove stavo io; alla sua venuta fui spaventato e caddi con la faccia a terra; ma egli mi disse: ‘Comprendi bene, o figlio d’uomo! perché questa visione riguarda il tempo della fine’.
18. Mentre egli mi parlava, io mi lasciai andare con la faccia a terra, profondamente assopito; ma egli mi toccò e mi fece stare in piedi.
19. Poi disse: ‘Ecco, io ti farò conoscere quello che avverrà nell’ultimo tempo dell’indignazione; poiché la visione riguarda il tempo della fine.
20. Il montone con due corna che hai visto, rappresenta i re di Media e di Persia.
21. Il capro peloso è il re di Grecia; il grande corno fra i suoi due occhi è il primo re.
22. Quanto al corno spezzato, al cui posto ne sono spuntati quattro, questi sono quattro regni che sorgeranno da questa nazione, ma non con la sua stessa potenza.
23. Alla fine del loro regno, quando i ribelli avranno colmato la misura delle loro ribellioni, sorgerà un re dall’aspetto feroce, ed esperto in astuzie.
24. La sua potenza sarà grande, ma non sarà per la sua forza; egli sarà causa di rovine inaudite, prospererà nelle sue imprese, distruggerà i potenti e il popolo dei santi.
25. A causa della sua astuzia farà prosperare la frode nelle sue mani; il suo cuore si insuperbirà e distruggerà molte persone che si credevano al sicuro. Insorgerà contro il principe dei prìncipi, ma sarà infranto senza intervento umano.
26. La visione delle sere e delle mattine, di cui è stato parlato, è vera. Tu tieni segreta la visione perché si riferisce a un tempo lontano’.
27. Allora io, Daniele, svenni e fui malato per diversi giorni; poi mi alzai e feci gli affari del re. Io ero stupito della visione, ma nessuno se ne accorse”.