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Deuteronomio 4 IRB20

« Mosè esorta Israele a osservare i comandamenti di Dio

1. Ora, dunque, Israele, da’ ascolto alle leggi e alle prescrizioni che io vi insegno perché le mettiate in pratica, affinché viviate ed entriate in possesso del paese che l’Eterno, l’Iddio dei vostri padri, vi dà.

2. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando, e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandamenti dell’Eterno Iddio vostro che io vi prescrivo.

3. Gli occhi vostri videro ciò che l’Eterno fece nel caso di Baal-Peor: come l’Eterno, il tuo Dio, distrusse in mezzo a te tutti quelli che erano andati dietro a Baal-Peor:

4. ma voi, che vi teneste stretti all’Eterno, al vostro Dio, siete oggi tutti in vita.

5. Ecco, io vi ho insegnato leggi e prescrizioni, come l’Eterno, il mio Dio, mi ha ordinato, affinché le mettiate in pratica nel paese nel quale state per entrare per prenderne possesso.

6. Le osserverete dunque e le metterete in pratica; poiché quella sarà la vostra sapienza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: ‘Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente!’.

7. Qual è, infatti, la grande nazione alla quale la divinità sia così vicina come l’Eterno, il nostro Dio, è vicino a noi, ogni volta che lo invochiamo?

8. E qual è la grande nazione che abbia delle leggi e delle prescrizioni giuste come è tutta questa legge che io vi espongo quest’oggi?

9. Soltanto, bada bene a te stesso e veglia diligentemente sull’anima tua, affinché non avvenga che tu dimentichi le cose che i tuoi occhi hanno visto, ed esse non ti escano dal cuore finché duri la tua vita. Anzi, falle sapere ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli.

10. Ricordati del giorno che comparisti davanti all’Eterno, al tuo Dio, in Oreb, quando l’Eterno mi disse: ‘Radunami il popolo, e io farò udire loro le mie parole, affinché essi imparino a temermi tutto il tempo che vivranno sulla terra, e le insegnino ai loro figli’.

11. E voi vi avvicinaste e vi fermaste ai piedi del monte; e il monte era tutto in fiamme che si innalzavano fino al cielo; e vi erano tenebre, nuvole e oscurità.

12. E l’Eterno vi parlò dal fuoco; voi udiste il suono delle parole, ma non vedeste alcuna figura; non udiste che una voce.

13. Egli vi comunicò il suo patto, che vi comandò di osservare, cioè i dieci comandamenti; e li scrisse su due tavole di pietra.

14. E a me, in quel tempo, l’Eterno ordinò di insegnarvi leggi e prescrizioni, perché voi le mettiate in pratica nel paese dove state per passare per prenderne possesso.

15. Poiché, dunque, non vedeste nessuna figura il giorno che l’Eterno vi parlò in Oreb in mezzo al fuoco, vegliate diligentemente sulle anime vostre,

16. affinché non vi corrompiate e vi facciate qualche immagine scolpita, la rappresentazione di qualche idolo, la figura di un uomo o di una donna,

17. la figura di un animale tra quelli che sono sulla terra, la figura di un uccello che vola nei cieli,

18. la figura di una bestia che striscia sul suolo, la figura di un pesce che vive nelle acque sotto la terra;

19. e anche affinché, alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto l’esercito celeste, tu non sia attratto a prostrarti davanti a quelle cose e a offrire loro un culto. Quelle sono cose che l’Eterno, il tuo Dio, ha assegnato a tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli.

20. Quanto a voi l’Eterno vi ha presi, vi ha tratti fuori dalla fornace di ferro, dall’Egitto, per essere il suo popolo, la sua eredità, come oggi infatti siete.

21. Ora l’Eterno si adirò contro di me a causa vostra, e giurò che io non avrei passato il Giordano e non sarei entrato nel buon paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà in eredità.

22. Così io dovrò morire in questo paese, senza passare il Giordano, ma voi lo passerete e possederete quel buon paese.

23. Guardatevi dal dimenticare il patto che l’Eterno, il vostro Dio, ha stabilito con voi, e dal farvi alcuna immagine scolpita, o rappresentazione di qualsiasi cosa che l’Eterno, il tuo Dio, ti abbia proibito.

24. Poiché l’Eterno, il tuo Dio, è un fuoco consumante, un Dio geloso.

25. Quando avrai dei figli e dei figli dei tuoi figli e sarete stati molto tempo nel paese, se vi corrompete, se vi fate delle immagini scolpite, delle rappresentazioni di qualsiasi cosa, se fate ciò che è male agli occhi dell’Eterno vostro Dio, per irritarlo,

26. io chiamo oggi come testimoni contro di voi il cielo e la terra, che voi ben presto perirete, scomparendo dal paese di cui andate a prendere possesso di là dal Giordano. Voi non prolungherete i vostri giorni, ma sarete interamente distrutti.

27. L’Eterno vi disperderà fra i popoli e non rimarrà di voi che un piccolo numero fra le nazioni dove l’Eterno vi condurrà.

28. E là servirete dèi fatti da mano d’uomo, dèi di legno e di pietra, i quali non vedono, non odono, non mangiano, non fiutano.

29. Ma di là cercherai l’Eterno, il tuo Dio; e lo troverai, se lo cercherai con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua.

30. Nell’angoscia tua, quando tutte queste cose ti saranno avvenute, negli ultimi tempi, tornerai all’Eterno, al tuo Dio, e darai ascolto alla sua voce;

31. poiché l’Eterno, il tuo Dio, è un Dio pietoso; egli non ti abbandonerà e non ti distruggerà; non dimenticherà il patto che giurò ai tuoi padri.

32. Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te, dal giorno che Dio creò l’uomo sulla terra, e da un’estremità dei cieli all’altra: ‘Ci fu mai cosa così grande come questa, e si udì mai cosa simile a questa?

33. ci fu mai popolo che abbia udito la voce di Dio che parlava in mezzo al fuoco come l’hai udita tu, e che sia rimasto vivo?

34. ci fu mai un dio che abbia provato a venire a prendersi una nazione di mezzo a un’altra nazione attraverso prove, segni, miracoli e battaglie, con mano potente e con braccio steso e con gesta terribili, come fece per voi l’Eterno, il vostro Dio, in Egitto, sotto i vostri occhi?’.

35. Tu sei stato fatto testimone di queste cose affinché tu riconosca che l’Eterno è Dio, e che non ce n’è altro fuori di lui.

36. Dal cielo ti ha fatto udire la sua voce per ammaestrarti; e sulla terra ti ha fatto vedere il suo gran fuoco, e tu hai udito le sue parole di mezzo al fuoco.

37. E perché egli ha amato i tuoi padri, ha scelto la loro progenie dopo loro, ed egli stesso, di persona, ti ha fatto uscire dall’Egitto con la sua grande potenza,

38. per scacciare davanti a te nazioni più grandi e più potenti di te, per farti entrare nel loro paese e per dartene il possesso, come oggi si vede.

39. Sappi dunque oggi, e tienilo bene in cuore, che l’Eterno è Dio: lassù nei cieli, e quaggiù sulla terra; e che non ce n’è alcun altro.

Tre città di rifugio a oriente del Giordano

40. Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandamenti che oggi ti do, affinché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te, e affinché tu prolunghi per sempre i tuoi giorni nel paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà”.

41. Allora Mosè scelse tre città di là dal Giordano, verso oriente,

42. perché servissero di rifugio all’omicida che avesse ucciso il suo prossimo involontariamente, senza averlo odiato in precedenza, e perché egli potesse avere salva la vita, rifugiandosi in una di quelle città.

Secondo discorso di Mosè. La legge ripetuta e raccomandata

43. Esse furono Beser, nel deserto, nella regione piana, per i Rubeniti; Ramot, in Galaad, per i Gaditi, e Golan, in Basan, per i Manassiti.

44. Questa è la legge che Mosè espose ai figli d’Israele.

45. Queste sono le istruzioni, le leggi e le prescrizioni che Mosè diede ai figli d’Israele quando furono usciti dall’Egitto,

46. di là dal Giordano, nella valle, di fronte a Bet-Peor, nel paese di Sicon, re degli Amorei che dimorava a Chesbon, e che Mosè e i figli d’Israele sconfissero quando furono usciti dall’Egitto.

47. Essi si impossessarono del suo paese e del paese di Og re di Basan, due re degli Amorei, che stavano di là dal Giordano, verso oriente,

48. da Aroer, che è sulle sponde della valle dell’Arnon, fino al monte Sion, che è l’Ermon,

49. con tutta la pianura oltre il Giordano, verso oriente, fino al mare della pianura ai piedi delle pendici del Pisga.

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