Qoelet 10 NR94
1. Le mosche morte fanno puzzare e imputridire l'olio del profumiere: un po' di follia guasta il pregio della saggezza e della gloria.
2. Il saggio ha il cuore alla sua destra, ma lo stolto l'ha alla sua sinistra.
3. Anche quando lo stolto va per la via, il senno gli manca e mostra a tutti che è uno stolto.
4. Se il sovrano si adira contro di te, non lasciare il tuo posto; perché la dolcezza evita grandi peccati.
5. C'è un male che ho visto sotto il sole, un errore che proviene da chi governa:
6. che, cioè, la stoltezza occupa posti altissimi e i ricchi seggono in luoghi bassi.
7. Ho visto degli schiavi a cavallo e dei príncipi camminare a piedi come gli schiavi.
8. Chi scava una fossa vi cadrà dentro, e chi demolisce un muro sarà morso dalla serpe.
9. Chi smuove le pietre ne rimarrà contuso, e chi spacca la legna corre un pericolo.
10. Se il ferro perde il taglio e uno non lo arrota, bisogna che raddoppi la forza; ma la saggezza ha il vantaggio di riuscire sempre.
11. Se il serpente morde prima di essere incantato, l'*incantatore diventa inutile.
12. Le parole della bocca del saggio sono piene di grazia; ma le labbra dello stolto sono causa della sua rovina.
13. Il principio delle parole della sua bocca è stoltezza e la fine del suo dire è malvagia pazzia.
14. Lo stolto moltiplica le parole; eppure l'uomo non sa quel che gli avverrà; e chi gli dirà quel che succederà dopo di lui?
15. La fatica dello stolto lo stanca, perché egli non sa neppure la via della città.
Pr 31:4-7; 1 P 2:1716. Guai a te, o paese, il cui re è un bambino e i cui príncipi mangiano fin dal mattino!
17. Beato te, o paese, il cui re è di nobile stirpe e i cui príncipi si mettono a tavola al tempo convenevole, per ristorare le forze e non per ubriacarsi!
18. Per la pigrizia sprofonda il soffitto; per la rilassatezza delle mani piove in casa.
19. Il convito è fatto per gioire, il vino rende gaia la vita, e il denaro risponde a tutto.
20. Non maledire il re, neppure con il pensiero; e non maledire il ricco nella camera dove dormi; poiché un uccello del cielo potrebbe spargerne la voce e un messaggero alato pubblicare la cosa.