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Esodo 18 IRB20

« Visita di Ietro a Mosè

1. Ietro, sacerdote di Madian, suocero di Mosè, udì tutto quello che Dio aveva fatto in favore di Mosè e d’Israele suo popolo: come l’Eterno aveva tratto Israele fuori dall’Egitto.

2. E Ietro, suocero di Mosè, prese Sefora, moglie di Mosè,

3. che questi aveva rimandata, e i suoi due figli che si chiamavano: l’uno, Ghersom, perché Mosè aveva detto: “Ho soggiornato in terra straniera”;

4. e l’altro Eliezer, perché aveva detto: “L’Iddio del padre mio è stato il mio aiuto, e mi ha liberato dalla spada del Faraone”.

5. Ietro dunque, suocero di Mosè, andò da Mosè, con i figli e la moglie di lui, nel deserto dove egli era accampato, al monte di Dio;

6. e mandò a dire a Mosè: “Io, Ietro, tuo suocero, vengo da te con tua moglie e i suoi due figli con lei”.

7. Mosè uscì a incontrare suo suocero, si inchinò, e lo baciò; si informarono reciprocamente della loro salute, poi entrarono nella tenda.

8. Allora Mosè raccontò a suo suocero tutto quello che l’Eterno aveva fatto al Faraone e agli Egiziani per amore d’Israele, tutte le sofferenze patite durante il viaggio, e come l’Eterno li aveva liberati.

9. E Ietro si rallegrò di tutto il bene che l’Eterno aveva fatto a Israele, liberandolo dalla mano degli Egiziani.

10. Poi Ietro disse: “Benedetto sia l’Eterno, che vi ha liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano del Faraone, e ha liberato il popolo dal giogo degli Egiziani!

11. Ora riconosco che l’Eterno è più grande di tutti gli dèi; tale si è mostrato, quando gli Egiziani hanno agito orgogliosamente contro Israele”.

12. Così Ietro, suocero di Mosè, prese un olocausto e dei sacrifici per offrirli a Dio; e Aaronne e tutti gli anziani d’Israele vennero a mangiare con il suocero di Mosè in presenza di Dio.

13. Il giorno seguente, Mosè si sedette per rendere giustizia al popolo; e il popolo stette intorno a Mosè dal mattino fino alla sera.

14. E quando il suocero di Mosè vide tutto quello che egli faceva per il popolo, disse: “Che cos’è quello che fai con il popolo? Perché siedi solo, e tutto il popolo ti sta attorno dal mattino fino alla sera?”.

15. E Mosè rispose a suo suocero: “Perché il popolo viene da me per consultare Dio.

16. Quando hanno qualche affare, vengono da me, e io giudico fra l’uno e l’altro, e faccio loro conoscere gli ordini di Dio e le sue leggi”.

17. Ma il suocero di Mosè gli disse: “Quello che fai non va bene.

18. Tu ti esaurirai certamente: tu e questo popolo che è con te; poiché questo compito è troppo pesante per te; non puoi farcela da solo.

19. Ora ascoltami; ti darò un consiglio e Dio sia con te: Sii tu il rappresentante del popolo davanti a Dio, e porta a Dio le loro cause.

20. Insegna loro gli ordini e le leggi, e mostra loro la via per la quale devono camminare e quello che devono fare;

21. ma scegli fra tutto il popolo degli uomini capaci che temano Dio: degli uomini fidati, che detestino il guadagno illecito; e stabiliscili sul popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine;

22. e rendano giustizia al popolo in ogni tempo; e riferiscano a te ogni affare di grande importanza, ma ogni piccolo affare lo decidano loro. Allevia così il peso che grava su te, e lo portino loro con te.

23. Se tu fai questo, e se Dio te lo ordina, potrai durare; e anche tutto questo popolo arriverà felicemente al luogo che gli è destinato”.

24. Mosè diede ascolto alla voce di suo suocero, e fece tutto quello che egli aveva detto.

25. Così Mosè scelse fra tutto Israele degli uomini capaci, e li stabilì capi del popolo: capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine.

26. E questi rendevano giustizia al popolo in ogni tempo; le cause difficili le portavano a Mosè, ma ogni piccolo affare lo decidevano loro.

27. Poi Mosè congedò suo suocero, il quale se ne tornò al suo paese.

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