Ezechiele 3 NR06
1. Egli mi disse: «Figlio d’uomo, mangia ciò che trovi; mangia questo rotolo, poi va’ e parla alla casa d’Israele».
2. Io aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo.
3. Mi disse: «Figlio d’uomo, nùtriti il ventre e riempiti le viscere di questo rotolo che ti do». Io lo mangiai, e in bocca mi fu dolce come del miele.
4. Egli mi disse: «Figlio d’uomo, va’, recati alla casa d’Israele e riferisci loro le mie parole;
5. poiché tu sei mandato non a un popolo dal parlare oscuro e dalla lingua incomprensibile, ma alla casa d’Israele,
6. non a molti popoli dal parlare oscuro e dalla lingua incomprensibile, di cui tu non capisca le parole. Certo, se io ti mandassi a loro, essi ti darebbero ascolto;
7. ma la casa d’Israele non ti vorrà ascoltare, perché non vogliono ascoltare me; infatti tutta la casa d’Israele ha la fronte dura e il cuore ostinato.
8. Ecco io rendo dura la tua faccia, perché tu possa opporla alla faccia loro, e rendo dura la tua fronte, perché tu possa opporla alla fronte loro;
9. io rendo la tua fronte come un diamante, più dura della selce. Non li temere, non ti sgomentare davanti a loro, perché sono una casa ribelle».
10. Poi mi disse: «Figlio d’uomo, ricevi nel tuo cuore tutte le parole che io ti dirò e ascoltale con le tue orecchie.
11. Va’ dai figli del tuo popolo che sono in esilio, parla loro e di’ loro: “Così parla il Signore, Dio”, sia che ti ascoltino sia che non ti ascoltino».
12. Lo Spirito mi portò in alto, e io udii dietro a me il suono d’un gran fragore che diceva: «Benedetta sia la gloria del Signore dal suo luogo!»
13. Udii pure il rumore delle ali degli esseri viventi che battevano l’una contro l’altra, il rumore delle ruote accanto a essi e il suono di un gran fragore.
14. Lo Spirito mi portò in alto e mi condusse via; io andai, pieno di amarezza nello sdegno del mio spirito; la mano del Signore era forte su di me.
15. Giunsi da quelli che erano deportati a Tel-Abib, presso il fiume Chebar, e mi fermai dove essi abitavano; e là abitai sette giorni, triste e silenzioso, in mezzo a loro.
16. Dopo sette giorni, la parola del Signore mi fu rivolta in questi termini:
17. «Figlio d’uomo, io ti ho stabilito come sentinella per la casa d’Israele; quando tu udrai dalla mia bocca una parola, tu li avvertirai da parte mia.
18. Quando io dirò all’empio: “Certo morirai!”, se tu non lo avverti e non parli per avvertire quell’empio di abbandonare la sua via malvagia, e salvargli così la vita, quell’empio morirà per la sua iniquità; ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano.
19. Ma se tu avverti l’empio ed egli non si ritira dalla sua empietà e dalla sua via malvagia, egli morirà per la sua iniquità, ma tu avrai salvato te stesso.
20. Quando un giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l’iniquità, se io gli pongo davanti una qualche occasione di caduta, egli morirà, perché tu non lo avrai avvertito; morirà per il suo peccato, e le cose giuste che avrà fatte non saranno più ricordate; ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano.
21. Però, se tu avverti quel giusto perché non pecchi, e non pecca, egli certamente vivrà, perché è stato avvertito, e tu avrai salvato te stesso».
22. In quel luogo la mano del Signore fu sopra di me, ed egli mi disse: «Àlzati, va’ nella pianura, e là io parlerò con te».
23. Io dunque mi alzai, uscii nella pianura, ed ecco che là c’era la gloria del Signore, gloria simile a quella che avevo vista presso il fiume Chebar, e caddi faccia a terra.
24. Ma lo Spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi, e il Signore mi parlò e mi disse: «Va’, chiuditi in casa tua!
25. A te, figlio d’uomo, ecco, ti saranno messe addosso delle corde, con esse sarai legato e tu non andrai in mezzo a loro.
26. Io farò in modo che la lingua ti si attacchi al palato, perché tu rimanga muto e tu non possa essere per essi uno che li riprende; perché sono una casa ribelle.
27. Ma quando io ti parlerò, ti aprirò la bocca e tu dirai loro: “Così parla il Signore, Dio”. Chi ascolta, ascolti, chi non vuole ascoltare, non ascolti; poiché sono una casa ribelle.