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Esdra 3 IRB20

« Ristabilimento dell’altare e del culto. Si gettano le fondamenta del tempio

1. Quando giunse il settimo mese, e i figli d’Israele si furono stabiliti nelle loro città, il popolo si radunò come un sol uomo a Gerusalemme.

2. Allora Iesua, figlio di Iosadac, con i suoi fratelli sacerdoti, e Zorobabele, figlio di Sealtiel, con i suoi fratelli, si alzarono e costruirono l’altare dell’Iddio d’Israele, per offrirvi sopra degli olocausti, com’è scritto nella legge di Mosè, uomo di Dio.

3. Ristabilirono l’altare sulle sue basi, benché avessero paura a causa dei popoli delle terre vicine, e vi offrirono sopra olocausti all’Eterno: gli olocausti del mattino e della sera.

4. Celebrarono la festa delle Capanne, nel modo che è scritto, e offrirono giorno per giorno olocausti, secondo il numero prescritto per ciascun giorno;

5. poi offrirono l’olocausto perenne, gli olocausti dei noviluni e di tutte le solennità sacre dell’Eterno, e quelli di chiunque faceva qualche offerta volontaria all’Eterno.

6. Dal primo giorno del settimo mese cominciarono a offrire olocausti all’Eterno; ma le fondamenta del tempio dell’Eterno non erano ancora state gettate.

7. Diedero del denaro agli scalpellini e ai falegnami, dei viveri, delle bevande e dell’olio ai Sidoni e ai Tiri perché portassero per mare fino a Iafo del legno di cedro del Libano, secondo la concessione che Ciro, re di Persia, aveva fatto loro.

8. Nel secondo mese del secondo anno del loro arrivo alla casa di Dio a Gerusalemme, Zorobabele, figlio di Sealtiel, Iesua, figlio di Iosadac, con gli altri loro fratelli sacerdoti e Leviti, e tutti quelli che erano tornati dall’esilio a Gerusalemme, si misero all’opera; e incaricarono i Leviti dai vent’anni in su di dirigere i lavori della casa dell’Eterno.

9. Iesua, con i suoi figli e i suoi fratelli, Cadmiel con i suoi figli, figli di Giuda, si presentarono come un sol uomo per dirigere quelli che lavoravano alla casa di Dio; lo stesso fecero i figli di Chenadad con i loro figli e con i loro fratelli Leviti.

10. Quando i costruttori gettarono le fondamenta del tempio dell’Eterno, vi si fecero assistere i sacerdoti vestiti dei loro paramenti, con delle trombe, e i Leviti, figli di Asaf, con dei cembali, per lodare l’Eterno, secondo le direttive date da Davide, re d’Israele.

11. Essi cantavano rispondendosi a vicenda, celebrando e lodando l’Eterno, “perché egli è buono, perché la sua benignità verso Israele dura in eterno”. Tutto il popolo mandava alte grida di gioia, lodando l’Eterno, perché si erano gettate le fondamenta della casa dell’Eterno.

12. Molti sacerdoti, Leviti e capifamiglia anziani che avevano visto la prima casa, piangevano ad alta voce mentre si gettavano le fondamenta della nuova casa. Molti altri invece alzavano le loro voci, gridando di gioia,

13. al punto che non si poteva distinguere il rumore delle grida di gioia da quello del pianto del popolo; perché il popolo gridava forte, e il rumore si udiva da lontano.

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