Logo
🔍

Esdra 6 IRB20

« Editto di Dario. Dedicazione del tempio

1. Allora il re Dario ordinò che si facessero delle ricerche nella casa degli archivi dove erano conservati i tesori a Babilonia;

2. e nel castello di Ameta, che è nella provincia di Media, si trovò un rotolo, nel quale stava scritto così:

3. “Memoria. – Il primo anno del re Ciro, il re Ciro ha pubblicato questo editto, che concerne la casa di Dio a Gerusalemme: ‘La casa sia ricostruita per essere un luogo dove si offrono dei sacrifici; e le fondamenta che si getteranno, siano solide. Abbia sessanta cubiti di altezza, sessanta cubiti di larghezza,

4. tre ordini di blocchi di pietra e un ordine di travatura nuova; la spesa sia pagata dalla casa reale

5. e, inoltre, gli utensili d’oro e d’argento della casa di Dio, che Nabucodonosor aveva sottratto dal tempio di Gerusalemme e trasportato a Babilonia, siano restituiti e riportati al tempio di Gerusalemme, nel luogo dove erano prima, e posti nella casa di Dio’”. –

6. “Ora dunque tu, Tattenai, governatore di oltre il fiume, tu, Setar-Boznai, e voi, loro colleghi di Afarsac, che state di là dal fiume, statevene lontani da quel luogo!

7. Lasciate continuare i lavori di quella casa di Dio; il governatore dei Giudei e gli anziani dei Giudei ricostruiscano quella casa di Dio nel sito di prima.

8. Questo è l’ordine che io do relativamente al vostro modo di procedere verso quegli anziani dei Giudei nella ricostruzione di quella casa di Dio: le spese, detratte dalle entrate del re provenienti dai tributi di oltre il fiume, siano puntualmente pagate a quegli uomini, affinché i lavori non siano interrotti.

9. Le cose necessarie per gli olocausti all’Iddio dei cieli: vitelli, montoni, agnelli, frumento, sale, vino, olio, siano forniti ai sacerdoti di Gerusalemme a loro richiesta, giorno per giorno e senza errore,

10. affinché offrano sacrifici di odore soave all’Iddio del cielo, e preghino per la vita del re e dei suoi figli.

11. E anche questo è l’ordine che io do: Se qualcuno contravverrà a questo decreto, si prenda dalla sua casa una trave, la si erga, vi sia egli inchiodato sopra, e la sua casa, per questo motivo, diventi un letamaio.

12. L’Iddio che ha fatto di quel luogo la dimora del suo nome, distrugga ogni re e ogni popolo che stenda la mano per trasgredire la mia parola, per distruggere la casa di Dio che è in Gerusalemme! Io, Dario, ho emanato questo decreto: sia eseguito con prontezza”.

13. Allora Tattenai, governatore di oltre il fiume, Setar-Boznai e i loro colleghi, poiché il re Dario aveva così decretato, eseguirono puntualmente i suoi ordini.

14. E gli anziani dei Giudei andarono avanti e fecero progredire la costruzione, aiutati dalle parole ispirate del profeta Aggeo e di Zaccaria, figlio di Iddo. Finirono i loro lavori di costruzione secondo il comandamento dell’Iddio d’Israele, e secondo gli ordini di Ciro, di Dario e di Artaserse, re di Persia.

15. La casa fu completata il terzo giorno del mese di Adar, il sesto anno del regno di Dario.

16. I figli d’Israele, i sacerdoti, i Leviti e gli altri reduci dalla cattività celebrarono con gioia la dedicazione di questa casa di Dio.

17. Per la dedicazione di questa casa di Dio offrirono cento giovenchi, duecento montoni, quattrocento agnelli; e come sacrificio per il peccato di tutto Israele, dodici capri, secondo il numero delle tribù d’Israele.

18. Stabilirono i sacerdoti secondo le loro classi, e i Leviti secondo le loro divisioni, per il servizio di Dio a Gerusalemme, come sta scritto nel libro di Mosè.

19. Poi, i reduci dall’esilio celebrarono la Pasqua il quattordicesimo giorno del primo mese,

20. poiché i sacerdoti e i Leviti si erano purificati come se non fossero stati che un sol uomo; tutti erano puri; e immolarono la Pasqua per tutti i reduci dall’esilio, per i sacerdoti loro fratelli, e per loro stessi.

21. Così i figli d’Israele che erano tornati dall’esilio e tutti quelli che si erano separati dall’impurità della gente del paese e che si unirono a loro per cercare l’Eterno, l’Iddio d’Israele, mangiarono la Pasqua.

22. E celebrarono con gioia la festa degli azzimi per sette giorni, perché l’Eterno li aveva rallegrati, e aveva piegato in loro favore il cuore del re di Assiria, in modo da fortificare le loro mani nell’opera della casa di Dio, dell’Iddio d’Israele.

»