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Galati 3 IRB20

« Le opere della legge e la predicazione della fede

1. O Galati insensati, chi vi ha ammaliati, voi, davanti agli occhi dei quali Gesù Cristo è stato apertamente raffigurato crocifisso?

2. Questo soltanto desidero sapere da voi: avete voi ricevuto lo Spirito per via delle opere della legge o per la predicazione della fede?

3. Siete voi così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne?

4. Avete voi sofferto tante cose invano? Se pure è proprio invano.

5. Colui dunque che vi somministra lo Spirito e opera fra voi dei miracoli, lo fa per mezzo delle opere della legge o per la predicazione della fede?

6. Così anche Abraamo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto come giustizia.

7. Riconoscete anche voi che coloro i quali hanno la fede, sono figli di Abraamo.

8. La Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato i Gentili per la fede, preannunciò ad Abraamo questa buona notizia: “In te saranno benedette tutte le genti”.

9. In tal modo, quelli che hanno la fede sono benedetti con il credente Abraamo.

10. Poiché tutti coloro che si basano sulle opere della legge sono sotto maledizione, perché è scritto: “Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica!”.

11. Che nessuno sia giustificato per la legge davanti a Dio, è evidente perché il giusto vivrà per fede.

12. Ma la legge non si basa sulla fede, anzi essa dice: “Chi avrà messo in pratica queste cose, vivrà per mezzo di esse”.

13. Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: “Maledetto chiunque è appeso al legno”),

La legge e la promessa

14. affinché la benedizione di Abraamo venisse sui Gentili in Cristo Gesù e ricevessimo, per mezzo della fede, lo Spirito promesso.

15. Fratelli, io parlo secondo le usanze degli uomini: un patto che sia stato validamente concluso, sia pur soltanto un patto d’uomo, nessuno l’annulla o vi aggiunge alcun che.

16. Le promesse furono fatte ad Abraamo e alla sua progenie. Non dice: “E alle progenie”, come se si trattasse di molte, ma, come parlando di una sola, dice: “E alla tua progenie”, che è Cristo.

17. Ecco quello che voglio dire: un patto già in precedenza stabilito da Dio, la legge, che venne quattrocentotrent’anni dopo, non lo invalida in modo da annullare la promessa.

18. Perché, se l’eredità viene dalla legge, essa non viene più dalla promessa; ora Dio l’ha donata ad Abraamo per mezzo di una promessa.

19. Che cos’è dunque la legge? Essa fu aggiunta a causa delle trasgressioni, finché venisse la progenie alla quale era stata fatta la promessa, e fu promulgata per mezzo di angeli, per mano di un mediatore.

20. Ora, un mediatore non è mediatore di uno solo; Dio, invece, è uno solo.

21. La legge è dunque contraria alle promesse di Dio? Assolutamente no! Perché, se fosse stata data una legge capace di produrre la vita, allora sì, la giustizia sarebbe venuta dalla legge,

22. ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto peccato, affinché i beni promessi sulla base della fede in Gesù Cristo fossero dati ai credenti.

23. Ma prima che venisse la fede eravamo tenuti rinchiusi in custodia sotto la legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata.

24. Così la legge è stata il nostro pedagogo per condurci a Cristo, affinché fossimo giustificati per fede.

25. Ma, ora che la fede è venuta, non siamo più sotto pedagogo,

26. perché siete tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù.

27. Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo.

28. Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina, poiché voi tutti siete uno in Cristo Gesù.

29. E, se siete di Cristo, siete dunque discendenza di Abraamo, eredi secondo la promessa.

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