Genesi 2 IRB20
1. Così furono compiuti i cieli e la terra e tutto l’esercito loro.
2. Il settimo giorno, Dio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l’opera che aveva fatta.
Creazione dell’uomo e della donna3. E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso si riposò da tutta l’opera che aveva creata e fatta.
4. Queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati, nel giorno che l’Eterno Iddio fece la terra e i cieli.
5. Non c’era ancora sulla terra alcun arbusto della campagna, e nessuna erba della campagna era ancora spuntata, perché l’Eterno Iddio non aveva fatto piovere sulla terra, e non c’era alcun uomo per coltivare il suolo;
6. ma un vapore saliva dalla terra e bagnava tutta la superficie del suolo.
7. L’Eterno Iddio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente.
8. L’Eterno Iddio piantò un giardino in Eden, in oriente, e vi pose l’uomo che aveva formato.
9. L’Eterno Iddio fece spuntare dal suolo ogni sorta di alberi piacevoli alla vista e il cui frutto era buono da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino, e l’albero della conoscenza del bene e del male.
10. E un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, e di là si divideva in quattro bracci.
11. Il nome del primo è Pison, ed è quello che circonda tutto il paese di Avila dove c’è l’oro;
12. e l’oro di quel paese è buono; lì si trovano pure il bdellio e l’onice.
13. Il nome del secondo fiume è Ghion, ed è quello che circonda tutto il paese di Cus.
14. Il nome del terzo fiume è Tigri, ed è quello che scorre a oriente dell’Assiria. E il quarto fiume è l’Eufrate.
15. L’Eterno Iddio prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse.
16. E l’Eterno Iddio diede all’uomo questo comandamento: “Mangia pure liberamente del frutto di ogni albero del giardino;
17. ma del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché, nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai”.
18. Poi l’Eterno Iddio disse: “Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che gli sia adatto”.
19. L’Eterno Iddio, avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli dei cieli, li condusse all’uomo per vedere come li avrebbe chiamati, e perché ogni essere vivente portasse il nome che l’uomo gli avrebbe dato.
20. E l’uomo diede dei nomi a tutto il bestiame, agli uccelli dei cieli e a ogni animale dei campi; ma per l’uomo non si trovò aiuto che gli fosse adatto.
21. Allora l’Eterno Iddio fece cadere un profondo sonno sull’uomo, che si addormentò; e prese una delle sue costole, e richiuse la carne al suo posto.
22. E l’Eterno Iddio, con la costola che aveva tolto all’uomo, formò una donna e la condusse all’uomo.
23. E l’uomo disse: “Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Lei sarà chiamata donna perché è stata tratta dall’uomo”.
24. Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne.
25. L’uomo e sua moglie erano entrambi nudi e non ne avevano vergogna.