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Genesi 30 IRB20

« I figli di Bila e di Zilpa, serve di Rachele e di Lea

1. Rachele, vedendo che non dava figli a Giacobbe, portò invidia a sua sorella, e disse a Giacobbe: “Dammi dei figli; altrimenti muoio”.

2. Giacobbe si accese d’ira contro Rachele, e disse: “Sono io al posto di Dio che ti ha negato di essere fertile?”.

3. E lei rispose: “Ecco la mia serva Bila; unisciti a lei, la quale partorirà sulle mie ginocchia, e, per mezzo di lei, avrò anche io dei figli”.

4. E lei gli diede la sua serva Bila per moglie, e Giacobbe si unì a lei.

5. Bila concepì e partorì un figlio a Giacobbe.

6. Allora Rachele disse: “Dio mi ha reso giustizia, ha anche ascoltato la mia voce, e mi ha dato un figlio”. Perciò lo chiamò Dan.

7. Bila, serva di Rachele, concepì ancora e partorì a Giacobbe un secondo figlio.

8. Rachele disse: “Ho sostenuto grandi lotte contro mia sorella, e ho vinto”. Perciò lo chiamò Neftali.

9. Lea, vedendo che aveva cessato di avere figli, prese la sua serva Zilpa e la diede a Giacobbe per moglie.

10. E Zilpa, serva di Lea, partorì un figlio a Giacobbe. Lea disse:

11. “Che fortuna!”. E lo chiamò Gad.

12. Poi Zilpa, serva di Lea, partorì a Giacobbe un secondo figlio. E Lea disse:

Lea diviene madre di Issacar, di Zabulon, di Dina

13. “Sono felice! perché le fanciulle mi chiameranno beata”. Perciò lo chiamò Ascer.

14. Ora Ruben uscì, al tempo della mietitura del grano, e trovò delle mandragole nei campi, e le portò a Lea sua madre. Allora Rachele disse a Lea: “Dammi delle mandragole di tuo figlio!”.

15. E lei le rispose: “Ti sembra poco avermi tolto il marito, che mi vuoi togliere anche le mandragole di mio figlio?”. Rachele disse: “Ebbene, egli stia con te questa notte, in compenso delle mandragole di tuo figlio”.

16. E come Giacobbe, sul far della sera, se ne tornava dai campi, Lea uscì a incontrarlo, e gli disse: “Devi entrare da me; poiché io ti ho ottenuto con le mandragole di mio figlio”. Ed egli stette con lei quella notte.

17. Dio esaudì Lea, la quale concepì e partorì a Giacobbe un quinto figlio.

18. E lei disse: “Dio mi ha dato la mia ricompensa, perché diedi la mia serva a mio marito”. E lo chiamò Issacar.

19. Lea concepì ancora, e partorì a Giacobbe un sesto figlio.

20. E Lea disse: “Dio mi ha dotata di buona dote; questa volta mio marito abiterà con me, poiché gli ho partorito sei figli”. E lo chiamò Zabulon.

Rachele diviene madre di Giuseppe. Patto fra Labano e Giacobbe

21. Poi partorì una figlia, e la chiamò Dina.

22. Dio si ricordò anche di Rachele; Dio l’esaudì e la rese fertile;

23. concepì e partorì un figlio, e disse: “Dio ha tolto la mia vergogna”.

24. E lo chiamò Giuseppe, dicendo: “L’Eterno mi aggiunga un altro figlio”.

25. Dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Labano: “Dammi il permesso di andare a casa mia, nel mio paese.

26. Dammi le mie mogli, per le quali ti ho servito, e i miei figli; e lasciami andare; poiché tu conosci bene il servizio che ti ho prestato”.

27. E Labano gli disse: “Se ho trovato grazia davanti a te, rimani; perché so per esperienza che l’Eterno mi ha benedetto per causa tua”.

28. Poi disse: “Fissa il tuo salario, e te lo darò”.

29. Giacobbe gli rispose: “Tu sai in che modo io ti ho servito, e quello che è diventato il tuo bestiame nelle mie mani.

30. Poiché quello che avevi prima che io venissi era poco; ma ora è cresciuto oltremodo, e l’Eterno ti ha benedetto dovunque io ho messo il piede. Ora, quando lavorerò anche per la mia casa?”.

31. Labano gli disse: “Che ti darò?”, e Giacobbe rispose: “Non mi dare nulla; se acconsenti a quello che sto per dirti, io pascerò di nuovo le tue greggi e ne avrò cura.

32. Passerò quest’oggi in mezzo a tutte le tue greggi, mettendo da parte, fra le pecore, ogni agnello macchiato e vaiolato, e ogni agnello nero; e fra le capre, le vaiolate e le macchiate. E quello sarà il mio salario.

33. Così, da ora in avanti, il mio diritto risponderà per me nel tuo cospetto, quando verrai ad accertare il mio salario: tutto ciò che non sarà macchiato o vaiolato fra le capre, e nero fra gli agnelli, sarà rubato, se si troverà presso di me”.

34. Labano disse: “Ebbene, sia come dici tu!”.

35. E quello stesso giorno mise da parte i capri striati e vaiolati e tutte le capre macchiate e vaiolate, tutto quello che aveva del bianco e tutto quel che era nero fra gli agnelli, e li affidò ai suoi figli.

36. Labano frappose la distanza di tre giornate di cammino fra sé e Giacobbe; e Giacobbe pascolava il rimanente delle greggi di Labano.

37. Giacobbe prese delle verghe verdi di pioppo, di mandorlo e di platano; fece delle scortecciature bianche, mettendo allo scoperto il bianco delle verghe.

38. Poi collocò le verghe che aveva scortecciate, in vista delle pecore, nei rigagnoli, negli abbeveratoi dove le pecore venivano a bere; ed entravano in calore quando venivano a bere.

39. Le pecore dunque entravano in calore avendo davanti quelle verghe, e partorivano agnelli striati, macchiati e vaiolati.

40. Poi Giacobbe metteva da parte questi agnelli, e faceva rivolgere gli occhi delle pecore verso tutto quello che era striato e tutto quello che era nero nel gregge di Labano. Egli si formò così delle greggi a parte, che non unì alle greggi di Labano.

41. Avveniva che, tutte le volte che le pecore vigorose del gregge entravano in calore, Giacobbe metteva le verghe nei rigagnoli, in vista delle pecore, perché le pecore entrassero in calore vicino alle verghe;

42. ma quando le pecore erano deboli, non le metteva; così gli agnelli deboli erano di Labano, e i vigorosi di Giacobbe.

43. E quest’uomo diventò ricco oltremisura, ed ebbe greggi numerose, serve, servi, cammelli e asini.

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