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Genesi 31 IRB20

« Ritorno di Giacobbe in Canaan

1. Giacobbe venne a sapere che i figli di Labano dicevano: “Giacobbe ha preso tutto quello che era di nostro padre; e con quello che era di nostro padre, si è fatto tutta questa ricchezza”.

2. Giacobbe osservò pure il volto di Labano; ed ecco, non era più, verso di lui, quello di prima.

3. Allora l’Eterno disse a Giacobbe: “Torna al paese dei tuoi padri e dai tuoi parenti; e io sarò con te”.

4. Così Giacobbe mandò a chiamare Rachele e Lea perché venissero ai campi, presso il suo gregge, e disse loro:

5. “Io vedo che il volto di vostro padre non è più, verso di me, quello di prima; ma l’Iddio di mio padre è stato con me.

6. Ora voi sapete che io ho servito vostro padre con tutte le mie forze,

7. mentre vostro padre mi ha ingannato e ha cambiato il mio salario dieci volte; ma Dio non gli ha permesso di farmi del male.

8. Quando diceva: ‘I macchiati saranno il tuo salario’, tutto il gregge partoriva agnelli macchiati; e quando diceva: ‘Gli striati saranno il tuo salario’, tutto il gregge partoriva agnelli striati.

9. Così Dio ha tolto il bestiame a vostro padre e me lo ha dato.

10. E una volta avvenne, al tempo che le pecore entravano in calore, che io alzai gli occhi, e vidi, in sogno, che i maschi che montavano le femmine erano striati, macchiati o chiazzati.

11. E l’Angelo di Dio mi disse nel sogno: ‘Giacobbe!’. Io risposi: ‘Eccomi!’.

12. Ed egli: ‘Alza ora gli occhi e guarda; tutti i maschi che montano le femmine, sono striati, macchiati o chiazzati; perché ho visto tutto quello che Labano ti fa.

13. Io sono l’Iddio di Betel, dove tu hai unto una pietra commemorativa e mi facesti un voto. Ora alzati, parti da questo paese, e torna al tuo paese natìo’”.

14. Rachele e Lea risposero e gli dissero: “Noi abbiamo forse ancora qualche parte o eredità in casa di nostro padre?

15. Lui non ci ha trattate da straniere, quando ci ha vendute e per di più ha mangiato il nostro denaro?

16. Tutte le ricchezze che Dio ha tolto a nostro padre, sono nostre e dei nostri figli; ora fa’ pure tutto quello che Dio ti ha detto”.

17. Allora Giacobbe si alzò, mise i suoi figli e le sue mogli sui cammelli,

18. e portò via tutto il suo bestiame, tutti i beni che aveva acquistato, il bestiame che gli apparteneva e che aveva acquistato in Paddan-Aram, per andarsene da Isacco suo padre, nel paese di Canaan.

19. Mentre Labano se n’era andato a tosare le sue pecore, Rachele rubò gli idoli di suo padre.

20. Giacobbe partì segretamente da Labano, l’Arameo, senza dirgli che voleva fuggire.

Labano insegue Giacobbe

21. Così se ne fuggì, con tutto quello che aveva; e si alzò, passò il fiume, e si diresse verso il monte di Galaad.

22. Il terzo giorno, fu annunciato a Labano che Giacobbe era fuggito.

23. Allora egli prese con sé i suoi fratelli, lo inseguì per sette giornate di cammino, e lo raggiunse al monte di Galaad.

24. Ma Dio venne da Labano l’Arameo, in un sogno della notte, e gli disse: “Guardati dal parlare a Giacobbe, né in bene né in male”.

25. Labano dunque raggiunse Giacobbe. Ora Giacobbe aveva piantato la sua tenda sul monte; e anche Labano e i suoi fratelli avevano piantato le loro, sul monte di Galaad.

26. Allora Labano disse a Giacobbe: “Che hai fatto? Mi hai ingannato e portato via le mie figlie come prigioniere di guerra.

27. Perché te ne sei fuggito di nascosto, e mi hai ingannato e non mi hai avvertito? Io ti avrei congedato con gioia e con canti, al suono di timpano e di cetra.

28. E non mi hai neppure permesso di baciare i miei figli e le mie figlie! Tu hai agito da stolto.

29. Sarebbe in mio potere farvi del male; ma l’Iddio di vostro padre mi ha parlato la notte scorsa, dicendo: ‘Guardati dal parlare a Giacobbe, né in bene né in male’.

30. Ora dunque te ne sei di certo andato, perché desideravi la casa di tuo padre; ma perché hai rubato i miei dèi?”.

31. Giacobbe rispose a Labano: “È che avevo paura, perché dicevo fra me che tu avresti potuto togliermi per forza le tue figlie.

32. Ma chiunque sia colui presso il quale avrai trovato i tuoi dèi, egli deve morire! Alla presenza dei nostri fratelli, verifica ciò che è tuo fra le cose mie, e prenditelo!”. Ora Giacobbe ignorava che Rachele avesse rubato gli idoli.

33. Labano dunque entrò nella tenda di Giacobbe, nella tenda di Lea e nella tenda delle due serve, ma non trovò nulla. E uscito dalla tenda di Lea, entrò nella tenda di Rachele.

34. Rachele aveva preso gli idoli, li aveva messi nella sella del cammello, e si era posta sopra a sedere. Labano frugò tutta la tenda, e non trovò nulla.

35. E lei disse a suo padre: “Non la prenda a male il mio signore se io non posso alzarmi davanti a te, perché ho le solite ricorrenze delle donne”. Ed egli cercò ma non trovò gli idoli.

36. Allora Giacobbe si adirò e litigò con Labano e riprese a dirgli: “Qual è il mio delitto, qual è il mio peccato, perché tu mi abbia inseguito con tanto ardore?

37. Tu hai frugato tutta la mia roba; che hai trovato di tutta la roba di casa tua? Mettilo qui davanti ai miei e i tuoi fratelli, e giudichino loro fra noi due!

38. Ecco sono stato con te vent’anni; le tue pecore e le tue capre non hanno abortito e io non ho mangiato i montoni del tuo gregge.

39. Io non ti ho mai portato quello che le bestie feroci avevano sbranato; ne ho subìto il danno io; tu mi ridomandavi conto di quello che era stato rubato di giorno o rubato di notte.

40. Di giorno, mi consumava il caldo; di notte, il gelo; e il sonno fuggiva dai miei occhi.

41. Ecco sono in casa tua da vent’anni; ti ho servito quattordici anni per le tue due figlie, e sei anni per le tue pecore, e tu hai cambiato il mio salario dieci volte.

42. Se l’Iddio di mio padre, l’Iddio di Abraamo e il Terrore di Isacco non fosse stato con me, certo, tu mi avresti ora rimandato a vuoto. Dio ha visto la mia afflizione e la fatica delle mie mani, e la notte scorsa ha pronunciato la sua sentenza”.

43. Labano rispose a Giacobbe, dicendo: “Queste figlie sono figlie mie, questi figli sono figli miei, queste pecore sono pecore mie, e tutto quello che vedi è mio. E cosa posso fare oggi a queste mie figlie o ai loro figli che esse hanno partorito?

Alleanza fra Labano e Giacobbe

44. Ora dunque vieni, facciamo un patto fra me e te, e serva di testimonianza fra me e te”.

45. Giacobbe prese una pietra e la eresse come pietra commemorativa.

46. E Giacobbe disse ai suoi fratelli: “Raccogliete delle pietre”. Ed essi presero delle pietre, ne fecero un mucchio, e presso il mucchio mangiarono.

47. E Labano chiamò quel mucchio Iegar-Saaduta, e Giacobbe lo chiamò Galed.

48. E Labano disse: “Questo mucchio è oggi testimone fra me e te”. Perciò fu chiamato Galed,

49. e anche Mispa, perché Labano disse: “L’Eterno tenga l’occhio su di me e su di te quando non ci potremo vedere l’un l’altro.

50. Se tu affliggi le mie figlie e se prendi altre mogli oltre le mie figlie, non ci sarà un uomo con noi; ma, bada, Dio sarà testimone fra me e te”.

51. Labano disse ancora a Giacobbe: “Ecco questo mucchio di pietre, ed ecco la pietra commemorativa che io ho eretta fra me e te.

52. Sia questo mucchio un testimone e sia questo monumento un testimone che io non passerò oltre questo mucchio per andare da te, e che tu non passerai oltre questo mucchio e questo monumento per fare del male.

53. L’Iddio di Abraamo e l’Iddio di Naor, l’Iddio di loro padre, sia giudice fra noi!”. Giacobbe giurò per il Terrore di Isacco suo padre.

54. Poi Giacobbe offrì un sacrificio sul monte e invitò i suoi fratelli a mangiare del pane. Essi dunque mangiarono del pane e passarono la notte sul monte.

55. La mattina, Labano si alzò di buon’ora, baciò i suoi figli e le sue figlie, e li benedisse. Poi Labano se ne andò, e tornò a casa sua.

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