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Genesi 38 IRB20

« Giuda e Tamar

1. In quel tempo Giuda si separò dai suoi fratelli e andò a stare da un uomo di Adullam, chiamato Chira.

2. Lì Giuda vide la figlia di un Cananeo, chiamato Sua; se la prese e si unì a lei.

3. Lei concepì e partorì un figlio, che chiamò Er.

4. Poi concepì di nuovo e partorì un figlio, che chiamò Onan.

5. E partorì ancora un figlio, che chiamò Sela. Ora Giuda era a Chezib, quando lei lo partorì.

6. Giuda prese per Er, suo primogenito, una moglie chiamata Tamar.

7. Ma Er, primogenito di Giuda, era perverso agli occhi dell’Eterno e l’Eterno lo fece morire.

8. Allora Giuda disse a Onan: “Va’ dalla moglie di tuo fratello, prenditela in moglie in quanto cognato, e origina una discendenza a tuo fratello”.

9. Onan, sapendo che quella discendenza non sarebbe stata sua, quando si accostava alla moglie di suo fratello, faceva in modo di impedire il concepimento, per non dare una discendenza al fratello.

10. Ciò che egli faceva dispiacque all’Eterno, il quale fece morire anche lui.

11. Allora Giuda disse a Tamar sua nuora: “Rimani vedova in casa di tuo padre, finché Sela, mio figlio, sia cresciuto”. Perché diceva: “Badiamo che anche egli non muoia come i suoi fratelli”. E Tamar se ne andò e abitò in casa di suo padre.

12. Passarono molti giorni, e morì la figlia di Sua, moglie di Giuda; e dopo che Giuda fu consolato, salì da quelli che tosavano le sue pecore a Timna; lui e il suo amico Chira, l’Adullamita.

13. Di questo fu informata Tamar, e le fu detto: “Ecco, tuo suocero sale a Timna per tosare le sue pecore”.

14. Allora lei si tolse le vesti da vedova, si coprì con un velo, se ne avvolse tutta, e si mise a sedere alla porta di Enaim, che è sulla via di Timna; poiché vedeva che nonostante Sela fosse cresciuto, lei non gli era stata data per moglie.

15. Quando Giuda la vide, la scambiò per una prostituta, perché aveva il viso coperto.

16. Accostandosi a lei sulla via, le disse: “Lasciami venire da te!”, poiché non sapeva che lei fosse sua nuora. E lei rispose: “Che mi darai per venire da me?”.

17. Egli le disse: “Ti manderò un capretto del mio gregge”. E lei: “Mi darai un pegno finché tu non me lo abbia mandato?”.

18. Ed egli: “Che pegno ti darò?”; l’altra rispose: “Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano”. Egli glieli diede, andò da lei, e lei rimase incinta di lui.

19. Poi lei si alzò, e se ne andò; si tolse il velo, e si rimise le vesti da vedova.

20. E Giuda mandò il capretto tramite il suo amico, l’Adullamita, al fine di ritirare il pegno dalle mani di quella donna; ma egli non la trovò.

21. Interrogò la gente del luogo, dicendo: “Dov’è quella prostituta che stava a Enaim, sulla via?”. E quelli risposero: “Qui non c’è stata nessuna prostituta”.

22. Egli allora se ne tornò a Giuda, e gli disse: “Non l’ho trovata; e, per di più, la gente del luogo mi ha detto: ‘Qui non c’è stata alcuna prostituta’”.

23. E Giuda disse: “Si tenga pure il pegno, non incorriamo nel disprezzo. Ecco, io ho mandato questo capretto, e tu non l’hai trovata”.

24. Ora circa tre mesi dopo, vennero a dire a Giuda: “Tamar, tua nuora, si è prostituita; e, per di più, eccola incinta in seguito alla sua prostituzione”. Giuda disse: “Portatela fuori, e sia bruciata!”.

25. Come la portavano fuori, lei mandò a dire al suocero: “Sono incinta dell’uomo al quale appartengono queste cose”. E disse: “Riconosci, ti prego, di chi siano questo sigillo, questi cordoni e questo bastone”.

26. Giuda li riconobbe, e disse: “Lei è più giusta di me, perché io non l’ho data a mio figlio Sela”. Ed egli non ebbe più relazioni con lei.

27. Quando venne il tempo in cui doveva partorire, ecco che aveva in grembo due gemelli.

28. E mentre partoriva, uno di loro mise fuori una mano; e la levatrice la prese, e legò a essa un filo scarlatto, dicendo: “Questo qui esce per primo”.

29. Ma lui ritirò la mano, ed ecco uscire fuori suo fratello. Allora la levatrice disse: “Perché ti sei fatta questa breccia?”. Per questo motivo fu chiamato Perez.

30. Poi uscì suo fratello, che aveva alla mano il filo scarlatto; e fu chiamato Zerac.

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