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Genesi 44 IRB20

« Giuseppe fa mettere la coppa nel sacco di Beniamino

1. Giuseppe diede quest’ordine al maggiordomo di casa sua: “Riempi i sacchi di questi uomini di tanti viveri quanti ne possono portare, e metti il denaro di ciascuno di essi alla bocca del suo sacco.

2. E metti la mia coppa, la coppa d’argento, alla bocca del sacco del più giovane, assieme al denaro del suo grano”. Ed egli fece come Giuseppe aveva detto.

3. La mattina, non appena fu giorno, quegli uomini furono fatti partire con i loro asini.

4. E quando furono usciti dalla città e non erano ancora lontani, Giuseppe disse al maggiordomo di casa sua: “Alzati, va’ dietro a quegli uomini; e quando li avrai raggiunti, di’ loro: ‘Perché avete reso male per bene?

5. Non è quella la coppa nella quale il mio signore beve, e della quale si serve per indovinare? Avete fatto male a fare questo!’”.

6. Egli li raggiunse, e disse loro quelle parole.

7. Ed essi gli risposero: “Perché il mio signore ci rivolge parole come queste? Dio preservi i tuoi servitori dal fare una cosa simile!

8. Ecco, noi ti abbiamo riportato dal paese di Canaan il denaro che avevamo trovato alla bocca dei nostri sacchi; dunque come avremmo rubato dell’argento e dell’oro dalla casa del tuo signore?

9. Quello tra i tuoi servitori presso il quale si troverà la coppa, sia messo a morte; e noi pure saremo schiavi del tuo signore!”.

10. Ed egli disse: “Ebbene, sia fatto come dite: colui presso il quale essa sarà trovata, sarà mio schiavo; e voi sarete innocenti”.

11. In tutta fretta, ognuno di essi mise giù il suo sacco a terra, e ciascuno aprì il proprio.

12. Il maggiordomo li frugò, cominciando da quello del maggiore, per finire con quello del più giovane; e la coppa fu trovata nel sacco di Beniamino.

Giuseppe vuole trattenere Beniamino in Egitto

13. Allora quelli si stracciarono le vesti, ognuno ricaricò il suo asino, e tornarono alla città.

14. Giuda e i suoi fratelli arrivarono alla casa di Giuseppe, il quale era ancora lì; e si gettarono a terra davanti a lui.

15. E Giuseppe disse loro: “Che azione è questa che avete fatta? Non lo sapete che un uomo come me ha il potere di indovinare?”. Giuda rispose:

16. “Che diremo al mio signore? quali parole useremo? o come ci giustificheremo? Dio ha ritrovato l’iniquità dei tuoi servitori. Ecco, siamo schiavi del mio signore: tanto noi, quanto colui in mano al quale è stata trovata la coppa”.

Giuda supplica Giuseppe di rendere Beniamino al padre

17. Ma Giuseppe disse: “Mi guardi Iddio dal fare questo! L’uomo nella cui mano è stata trovata la coppa, sarà mio schiavo; quanto a voi, risalite in pace da vostro padre”.

18. Allora Giuda si avvicinò a Giuseppe, e disse: “Di grazia, signore mio, permetti al tuo servitore di fare udire una parola al mio signore, e non si accenda la tua ira contro il tuo servitore! poiché tu sei come il Faraone.

19. Il mio signore interrogò i suoi servitori, dicendo: ‘Avete voi padre o fratello?’

20. e noi rispondemmo al mio signore: ‘Abbiamo un padre che è vecchio, con un giovane figlio, che gli è nato nella vecchiaia; il fratello di questi è morto, così egli è rimasto solo dei figli di sua madre; e suo padre lo ama’.

21. Allora tu dicesti ai tuoi servitori: ‘Conducetemelo, perché io lo veda con i miei occhi’.

22. E noi dicemmo al mio signore: ‘Il fanciullo non può lasciare suo padre; perché, se lo lasciasse, suo padre morirebbe’.

23. E tu dicesti ai tuoi servitori: ‘Se il vostro fratello più giovane non scende con voi, voi non vedrete più la mia faccia’.

24. E come fummo risaliti da mio padre, tuo servitore, gli riferimmo le parole del mio signore.

25. Poi nostro padre disse: ‘Tornate a comprarci un po’ di viveri’.

26. E noi rispondemmo: ‘Non possiamo scendere laggiù; se nostro fratello più giovane verrà con noi, allora scenderemo; perché non possiamo vedere la faccia di quell’uomo, se il nostro fratello più giovane non è con noi’.

27. E mio padre, tuo servitore, ci rispose: ‘Voi sapete che mia moglie mi partorì due figli;

28. uno di loro partì da me, e io dissi: Certo egli è stato sbranato; e non l’ho più visto da allora;

29. e se mi togliete anche questo, e se gli avviene qualche disgrazia, voi farete scendere con dolore la mia vecchiaia nel soggiorno dei morti’.

30. Ora dunque, quando giungerò da mio padre, tuo servitore, se il fanciullo, all’anima del quale la sua è legata, non è con noi,

31. avverrà che, quando avrà visto che il fanciullo non c’è, egli morirà; e i tuoi servitori avranno fatto scendere con cordoglio la vecchiaia del tuo servitore nostro padre nel soggiorno dei morti.

32. Ora, siccome il tuo servitore si è reso garante del fanciullo presso mio padre, e gli ha detto: ‘Se non te lo riconduco sarò per sempre colpevole verso mio padre’,

33. permetti ora che il tuo servitore rimanga schiavo del mio signore, al posto del fanciullo, e che il fanciullo se ne torni con i suoi fratelli.

34. Perché, come farei a risalire da mio padre senza avere con me il fanciullo? Ah, che io non veda il dolore che causerebbe a mio padre!”.

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