Abacuc 3 IRB20
1. Preghiera del profeta Abacuc, in tono di lamentazione.
2. O Eterno, io ho udito il tuo messaggio e sono preso da timore; o Eterno, da’ vita all’opera tua nel corso degli anni! Nel corso degli anni falla conoscere! Nell’ira, ricordati di avere pietà!
3. Iddio viene da Teman, e il Santo viene dal monte di Paran. Sela. La sua gloria copre i cieli e la terra è piena della sua lode.
4. Il suo splendore è pari alla luce; dei raggi partono dalla sua mano; là si nasconde la sua potenza.
5. Davanti a lui cammina la peste, la febbre ardente segue i suoi passi.
6. Egli si ferma e scuote la terra; guarda e fa tremare le nazioni; i monti eterni si frantumano, i colli antichi si abbassano; le sue vie sono quelle di un tempo.
7. Io vedo le tende di Etiopia nell’afflizione; i padiglioni del paese di Madian tremano.
8. O Eterno, ti adiri forse contro i fiumi? È forse contro i fiumi che si accende la tua ira, o è contro il mare che va il tuo sdegno, quando avanzi sui tuoi cavalli, sui tuoi carri di vittoria?
9. Tu estrai il tuo arco; le frecce lanciate dalla tua parola sono esecrazioni. Sela. Tu fendi la terra in tanti letti dei fiumi.
10. I monti ti vedono e tremano; si riversa un uragano di acque: l’abisso fa udire la sua voce e alza in alto le mani.
11. Il sole e la luna si fermano nella loro dimora; si cammina alla luce delle tue saette, al lampeggiare della tua lancia sfolgorante.
12. Tu percorri la terra nella tua indignazione, tu schiacci le nazioni nella tua ira.
13. Tu esci per salvare il tuo popolo, per liberare il tuo unto; tu abbatti la cima della casa dell’empio e la demolisci fino alle fondamenta. Sela.
14. Tu trafiggi con le loro frecce la testa dei suoi capi, che vengono come un uragano per disperdermi, gridando di gioia, come se già divorassero il misero nei loro nascondigli.
15. Con i tuoi cavalli tu calpesti il mare, le grandi acque spumeggianti.
16. Ho udito, e le mie viscere fremono, le mie labbra tremano a quella voce; un tarlo mi entra nelle ossa, io tremo a ogni passo, aspettando in silenzio il giorno dell’angoscia, quando il nemico salirà contro il popolo per assalirlo.
17. Poiché il fico non fiorirà, non ci sarà più frutto nelle vigne; il prodotto dell’ulivo verrà meno, i campi non daranno più cibo, le greggi verranno a mancare negli ovili, e non ci saranno più buoi nelle stalle;
18. ma io mi rallegrerò nell’Eterno, esulterò nell’Iddio della mia salvezza.
19. L’Eterno, il Signore, è la mia forza; egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve e mi farà camminare sulle mie alture. Per il direttore del coro. Per strumenti a corda.