Ebrei 4 IRB20
1. Perciò, mentre la promessa di entrare nel suo riposo è ancora valida, temiamo che qualcuno di voi pensi di rimanerne escluso.
2. Poiché a noi come a loro è stata annunciata una buona notizia, ma la parola udita non giovò loro nulla non essendo stata assimilata per fede da quelli che l’avevano udita.
3. Poiché noi che abbiamo creduto entriamo in quel riposo, come Dio ha detto: “Così giurai nella mia ira: ‘Non entreranno nel mio riposo!’”. E così disse, benché le sue opere fossero terminate fin dalla fondazione del mondo.
4. Perché in qualche luogo, a proposito del settimo giorno, è detto così: E Dio si riposò il settimo giorno da tutte le sue opere
5. e di nuovo in questo passo disse: “Non entreranno nel mio riposo!”.
6. Poiché risulta che alcuni devono entrarci, e quelli ai quali la buona notizia fu prima annunciata non vi entrarono a motivo della loro disubbidienza,
7. egli determina di nuovo un giorno: “Oggi”, dicendo per mezzo di Davide, dopo tanto tempo, come si è detto prima: “Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori!”.
8. Infatti, se Giosuè avesse dato loro il riposo, Dio non avrebbe poi parlato di un altro giorno.
9. Rimane dunque un riposo di sabato per il popolo di Dio,
10. poiché chi è entrato nel suo riposo si riposa anch’egli dalle proprie opere, come Dio si riposò dalle sue.
11. Sforziamoci dunque di entrare in quel riposo, affinché nessuno cada seguendo lo stesso esempio di disubbidienza.
12. Perché la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a due tagli, penetra fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla e giudica i sentimenti e i pensieri del cuore.
Gesù superiore ai sommi sacerdoti dell’antico patto13. E non c’è nessuna creatura che possa nascondersi davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte davanti agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto.
14. Avendo noi dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, riteniamo fermamente la professione della nostra fede.
15. Perché non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, ma ne abbiamo uno che in ogni cosa è stato tentato come noi, però senza peccare.
16. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per essere soccorsi al momento opportuno.