Isaia 1 IRB20
1. La visione che Isaia, figlio di Amots, ebbe riguardo a Giuda e a Gerusalemme ai giorni di Uzzia, di Iotam, di Acaz e di Ezechia, re di Giuda.
2. Udite, o cieli! e tu, terra, presta orecchio! poiché l’Eterno parla: “Ho nutrito dei figli e li ho allevati, ma essi si sono ribellati a me.
3. Il bue conosce il suo proprietario e l’asino la mangiatoia del suo padrone; ma Israele non ha conoscenza, il mio popolo non ha discernimento”.
4. Guai a te nazione peccatrice, popolo carico d’iniquità, razza di malvagi, figli corrotti! Hanno abbandonato l’Eterno, hanno disprezzato il Santo d’Israele, hanno voltato le spalle e si sono allontanati.
5. Perché colpirvi ancora? Aggiungereste altre rivolte. Tutto il capo è malato, tutto il cuore è languente.
6. Dalla pianta del piede fino alla testa non c’è nulla di sano in esso: non ci sono che ferite, contusioni, piaghe aperte, che non sono state ripulite, né fasciate, né lenite con olio.
7. Il vostro paese è desolato, le vostre città sono consumate dal fuoco, i vostri campi li divorano degli stranieri, sotto i vostri occhi; tutto è devastato, come per un sovvertimento di barbari.
8. La figlia di Sion è rimasta come un riparo di frasche in una vigna, come una capanna in un campo di cocomeri, come una città assediata.
9. Se l’Eterno degli eserciti non ci avesse lasciato un piccolo residuo, saremmo come Sodoma, somiglieremmo a Gomorra.
10. Ascoltate la parola dell’Eterno, capi di Sodoma! Prestate orecchio alla legge del nostro Dio, o popolo di Gomorra!
11. “Che m’importa dei vostri numerosi sacrifici?” dice l’Eterno; “io sono sazio di olocausti di montoni e del grasso di bestie ingrassate; il sangue dei torelli, degli agnelli e dei capri, io non lo gradisco.
12. Quando venite a presentarvi davanti a me, chi vi ha chiesto di calpestare i miei cortili?
13. Smettete di portare oblazioni inutili; l’incenso è un abominio per me; e quanto ai noviluni, ai sabati, al convocare riunioni, io non posso sopportare l’iniquità unita all’assemblea solenne.
14. I vostri noviluni e le vostre feste stabilite, l’anima mia le odia, sono per me un peso che sono stanco di portare.
15. Quando stendete le mani, io distolgo gli occhi da voi; anche quando moltiplicate le preghiere, io non ascolto; le vostre mani sono piene di sangue.
16. Lavatevi, purificatevi, togliete davanti ai miei occhi la malvagità delle vostre azioni; smettete di fare il male;
17. imparate a fare il bene, cercate la giustizia, rialzate l’oppresso, fate giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova!”.
18. “Poi venite, e discutiamo assieme”, dice l’Eterno, “anche se i vostri peccati fossero come lo scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come la porpora, diventeranno come la lana.
19. Se siete disposti a ubbidire, mangerete i prodotti migliori del paese;
20. ma se rifiutate e siete ribelli, sarete divorati dalla spada”, poiché la bocca dell’Eterno ha parlato.
21. Come mai la città fedele è diventata una prostituta? Era piena di rettitudine, vi abitava la giustizia e ora è un covo di assassini!
22. Il tuo argento si è cambiato in scorie, il tuo vino è stato tagliato con acqua.
23. I tuoi prìncipi sono ribelli e compagni di ladri; tutti amano i regali e corrono dietro alle ricompense; non fanno ragione all’orfano e la causa della vedova non giunge davanti a loro.
24. Perciò il Signore, l’Eterno degli eserciti, il Potente d’Israele, dice: “Ah, io avrò soddisfazione dai miei avversari, e mi vendicherò dei miei nemici!
25. Ti rimetterò la mano addosso, ti purificherò delle tue scorie come fa la potassa, e toglierò da te ogni particella di piombo.
26. Ristabilirò i tuoi giudici come erano anticamente e i tuoi consiglieri come erano al principio. Dopo questo, sarai chiamata la città della giustizia, la città fedele”.
27. Sion sarà salvata mediante la rettitudine, e quelli che in lei si convertiranno saranno redenti mediante la giustizia;
28. ma i ribelli e i peccatori saranno fiaccati insieme e quelli che abbandonano l’Eterno saranno distrutti.
29. Allora avrete vergogna dei terebinti che avete amato e arrossirete dei giardini che vi siete scelti.
30. Perché sarete come un terebinto dalle foglie appassite, come un giardino senza acqua.
31. L’uomo forte sarà come stoppa e la sua opera come una scintilla: entrambe bruceranno assieme e non vi sarà chi spenga.