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Isaia 23 IRB20

« Profezia contro Tiro

1. Profezia contro Tiro. Urlate, o navi di Tarsis! Essa infatti è distrutta; non ci sono più case! non c’è più nessuno che entri in essa! Dalla terra di Chittim è giunta loro la notizia.

2. Siate stupefatti, o abitanti della costa, che i mercanti di Sidone, passando il mare, affollavano!

3. Attraverso le grandi acque, il grano del Nilo, il raccolto del fiume, erano la sua entrata; essa era il mercato delle nazioni.

4. Vergognati, o Sidone! Poiché così parla il mare, la fortezza del mare: “Io non sono stata in doglie e non ho partorito, non ho nutrito dei giovani, non ho allevato delle vergini”.

5. Quando la notizia giungerà in Egitto, tutti saranno addolorati a sentire le notizie di Tiro.

6. Passate a Tarsis, urlate, o abitanti della costa!

7. È questa la vostra città sempre gaia, la cui origine risale ai giorni antichi? I suoi piedi la portavano in terre lontane a soggiornarvi.

8. Chi mai ha decretato questo contro Tiro, la dispensatrice di corone, i cui mercanti erano prìncipi, i cui negozianti erano dei nobili della terra?

9. Lo ha decretato l’Eterno degli eserciti, per offuscare l’orgoglio di ogni splendore, per avvilire tutti i grandi della terra.

10. Percorri liberamente il tuo paese, come fa il Nilo, figlia di Tarsis! Non c’è più giogo!

11. L’Eterno ha steso la sua mano sul mare, ha fatto tremare i regni, ha ordinato riguardo a Canaan che siano distrutte le sue fortezze

12. e ha detto: “Tu non continuerai più a rallegrarti, o figlia di Sidone, vergine disonorata!”. Alzati, passa nel paese di Chittim! Neppure lì troverai riposo.

13. Ecco il paese dei Caldei, di questo popolo che già non esisteva, il paese che l’Assiro assegnò a questi abitanti del deserto. Essi innalzano le loro torri di assedio, distruggono i palazzi di Tiro, ne fanno un monte di rovine.

14. Urlate, o navi di Tarsis, perché la vostra fortezza è distrutta.

15. In quel giorno, Tiro cadrà nell’oblio per settant’anni, per la durata della vita di un re. Dopo settant’anni, avverrà di Tiro ciò che dice la canzone della prostituta:

16. “Prendi la cetra, va’ attorno per la città, o prostituta dimenticata; suona bene, moltiplica i canti, perché qualcuno si ricordi di te”.

17. E dopo settant’anni, l’Eterno visiterà Tiro, ed essa tornerà ai suoi guadagni, si prostituirà con tutti i regni del mondo sulla faccia della terra.

18. Ma i suoi guadagni e i suoi salari impuri saranno consacrati all’Eterno; non saranno accumulati, né riposti, poiché i suoi guadagni andranno a quelli che stanno alla presenza dell’Eterno, perché mangino, si sazino, e si vestano di abiti sontuosi.

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