Isaia 26 IRB20
1. In quel giorno, si canterà questo cantico nel paese di Giuda: “Noi abbiamo una città forte; l’Eterno vi pone la salvezza con mura e bastioni.
2. Aprite le porte ed entri la nazione giusta, che si mantiene fedele”.
3. A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida.
4. Confidate per sempre nell’Eterno, poiché l’Eterno, sì l’Eterno, è la roccia dei secoli.
5. Egli ha umiliato quelli che stavano in alto; egli ha abbassato la città elevata, l’ha abbassata fino a terra, l’ha stesa nella polvere;
6. i piedi la calpestano, i piedi dell’oppresso, vi passano sopra i poveri.
7. La via del giusto è diritta; tu rendi perfettamente piano il sentiero del giusto.
8. Sulla via dei tuoi giudizi, o Eterno, noi ti abbiamo aspettato! Al tuo nome, al tuo ricordo anela la nostra anima.
9. Con la mia anima ti desidero durante la notte; con lo spirito che è dentro di me ti cerco; poiché, quando i tuoi giudizi si compiono sulla terra, gli abitanti del mondo imparano la giustizia.
10. Se si fa grazia all’empio, egli non impara la giustizia; agisce da perverso nel paese della rettitudine e non considera la maestà dell’Eterno.
11. O Eterno, la tua mano è alzata, ma quelli non la scorgono! Essi vedranno lo zelo che hai per il tuo popolo e saranno confusi; il fuoco divorerà i tuoi nemici.
12. O Eterno, tu ci darai la pace, poiché ogni nostra opera tu la compi per noi.
13. O Eterno, Dio nostro, altri signori, fuori di te, hanno dominato su di noi; ma, grazie a te solo, noi possiamo celebrare il tuo nome.
14. Quelli sono morti e non rivivranno più; sono ombre e non risorgeranno più; tu li hai così puniti, li hai distrutti, ne hai fatto perire ogni ricordo.
15. Tu hai aumentato la nazione, o Eterno! hai aumentato la nazione, ti sei glorificato, hai allargato tutti i confini del paese.
16. O Eterno, essi nell’avversità ti hanno cercato; si sono effusi in umile preghiera quando il tuo castigo li colpiva.
17. Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida durante le sue doglie, così siamo stati noi davanti a te, o Eterno.
18. Abbiamo concepito, siamo stati in doglie e, quando abbiamo partorito, era vento; non abbiamo portato nessuna salvezza al paese, e non sono nati degli abitanti del mondo.
19. Rivivano i tuoi morti! risorgano i miei cadaveri! Svegliatevi e gioite, o voi che abitate nella polvere! Poiché la tua rugiada è come la rugiada dell’aurora e la terra ridarà vita ai morti.
20. Va’, o popolo mio, entra nelle tue camere, chiudi le tue porte dietro di te; nasconditi per un istante, finché sia passata l’indignazione.
21. Poiché, ecco, l’Eterno esce dalla sua dimora per punire l’iniquità degli abitanti della terra; e la terra metterà allo scoperto il sangue che ha bevuto e non terrà più coperti gli uccisi.