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Isaia 49 IRB20

« Il Servo dell’Eterno, luce delle nazioni

1. Isole, ascoltatemi! Popoli lontani, state attenti! L’Eterno mi ha chiamato fin dal grembo materno, ha pronunciato il mio nome fin dal seno di mia madre.

2. Egli ha reso la mia bocca come una spada tagliente, mi ha nascosto nell’ombra della sua mano; ha fatto di me una freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra

3. e mi ha detto: “Tu sei il mio servo, Israele, nel quale io manifesterò la mia gloria”.

4. Ma io dicevo: “Invano ho faticato, inutilmente, per nulla ho consumato la mia forza; ma certo, il mio diritto è presso l’Eterno e la mia ricompensa è presso il mio Dio”.

5. E ora parla l’Eterno che mi ha formato fin dal grembo materno per essere suo servo, per ricondurgli Giacobbe e per raccogliere intorno a lui Israele; io sono onorato agli occhi dell’Eterno e il mio Dio è la mia forza.

6. Egli dice: “È troppo poco che tu sia mio servo per rialzare le tribù di Giacobbe e per ricondurre gli scampati d’Israele; voglio fare di te la luce delle nazioni, lo strumento della mia salvezza fino alle estremità della terra”.

7. Così parla l’Eterno, il Redentore, il Santo d’Israele, a colui che è disprezzato dagli uomini, detestato dalla nazione, schiavo dei potenti: “Dei re lo vedranno e si alzeranno; dei prìncipi pure e si prostreranno, a causa dell’Eterno che è fedele, del Santo d’Israele che ti ha scelto”.

8. Così parla l’Eterno: “Nel tempo della grazia io ti esaudirò, nel giorno della salvezza ti aiuterò; ti preserverò e farò di te l’alleanza del popolo, per rialzare il paese, per rimetterli in possesso delle eredità devastate,

9. per dire ai prigionieri: ‘Uscite!’ e a quelli che sono nelle tenebre: ‘Mostratevi!’. Essi pascoleranno lungo le vie e troveranno il loro pascolo su tutte le alture;

10. non avranno fame né sete, né miraggio né sole li colpirà più; poiché colui che ha pietà di loro li guiderà e li condurrà alle sorgenti d’acqua.

11. Io trasformerò tutte le mie montagne in vie, e le mie strade saranno elevate.

12. Guardate! Questi vengono da lontano; ecco, questi altri vengono da settentrione e da occidente, e questi dal paese dei Sinim”.

13. Esultate, o cieli, e tu, terra, festeggia! Gridate di gioia, o monti, poiché l’Eterno consola il suo popolo e ha pietà dei suoi afflitti.

14. Ma Sion ha detto: “L’Eterno mi ha abbandonata, il Signore mi ha dimenticata”.

15. Una donna dimentica forse il bimbo che allatta, smettendo di avere pietà del frutto delle sue viscere? Anche se le madri dimenticassero, io non dimenticherò te.

16. Ecco, io ti ho scolpita sulle palme delle mie mani; le tue mura stanno sempre davanti ai miei occhi.

17. I tuoi figli accorrono; i tuoi distruttori, i tuoi devastatori si allontanano da te.

18. Volgi lo sguardo intorno e guarda: essi tutti si radunano e vengono da te. “Com’è vero che io vivo”, dice l’Eterno, “tu ti rivestirai di essi come di un ornamento, te ne adornerai come una sposa.

19. Nelle tue rovine, nei tuoi luoghi desolati, nel tuo paese distrutto, sarai troppo allo stretto per i tuoi abitanti, e quelli che ti divoravano si allontaneranno da te.

20. I figli di cui fosti privata ti diranno ancora all’orecchio: ‘Questo posto è troppo stretto per me; fammi largo, perché io possa stabilirmi’.

21. E tu dirai nel tuo cuore: ‘Questi, chi me li ha generati? Poiché io ero privata dei miei figli, sterile, esiliata, scacciata. Questi chi li ha allevati? Ecco, io ero rimasta sola; questi dov’erano?’”.

22. Così parla il Signore, l’Eterno: “Ecco, io alzerò la mia mano verso le nazioni, innalzerò la mia bandiera verso i popoli ed essi ti ricondurranno i tuoi figli in braccio, ti riporteranno le tue figlie sulle spalle.

23. Dei re saranno tuoi precettori e le loro regine saranno le tue balie; essi si prostreranno davanti a te con la faccia a terra e leccheranno la polvere dei tuoi piedi; tu riconoscerai che io sono l’Eterno e che quelli che sperano in me non saranno delusi”.

24. Si può forse strappare il bottino al potente? e i giusti, fatti prigionieri, potranno essere liberati?

25. Sì; così dice l’Eterno: “Anche i prigionieri del potente saranno portati via e il bottino del tiranno sarà ripreso; io combatterò contro chi ti combatte e salverò i tuoi figli.

26. Farò mangiare ai tuoi oppressori la propria carne, e s’inebrieranno con il proprio sangue, come con il mosto: ogni carne riconoscerà che io, l’Eterno, sono il tuo Salvatore, il tuo Redentore, il Potente di Giacobbe”.

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