Isaia 5 NR94
1. Io voglio cantare per il mio amico il cantico del mio amico per la sua vigna. Il mio amico aveva una vigna sopra una fertile collina.
2. La dissodò, ne tolse via le pietre, vi piantò delle viti scelte, vi costruí in mezzo una torre, e vi scavò uno strettoio per pigiare l'uva. Egli si aspettava che facesse uva, invece fece uva selvatica.
3. Ora, abitanti di *Gerusalemme e voi, uomini di *Giuda, giudicate fra me e la mia vigna!
4. Che cosa si sarebbe potuto fare alla mia vigna piú di quanto ho fatto per essa? Perché, mentre mi aspettavo che facesse uva, ha fatto uva selvatica?
5. Ebbene, ora vi farò conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna: le toglierò la siepe e vi pascoleranno le bestie; abbatterò il suo muro di cinta e sarà calpestata.
6. Ne farò un deserto; non sarà piú né potata né zappata, vi cresceranno i rovi e le spine; darò ordine alle nuvole che non vi lascino cadere pioggia.
7. Infatti la vigna del Signore degli eserciti è la casa d'*Israele, e gli uomini di Giuda sono la sua piantagione prediletta; egli si aspettava rettitudine, ed ecco spargimento di sangue; giustizia, ed ecco grida d'angoscia!
Mi 2:1-5; Am 6; Is 3:8-15; 30:8-148. Guai a quelli che aggiungono casa a casa, che uniscono campo a campo, finché non rimanga piú spazio, e voi restiate soli ad abitare nel paese!
9. Questo mi ha detto all'orecchio il Signore degli eserciti: «In verità case numerose saranno desolate, queste case grandi e belle saranno private d'abitanti;
10. dieci *iugeri di vigna non daranno che un *bato, e un *comer di seme non darà che un *efa».
11. Guai a quelli che la mattina si alzano presto per correre dietro alle bevande alcoliche e fanno tardi la sera, finché il vino li infiammi!
12. La cetra, il saltèro, il tamburello, il flauto e il vino rallegrano i loro banchetti! Ma non pongono mente a ciò che fa il Signore, e non considerano l'opera delle sue mani.
13. Perciò il mio popolo sarà deportato, a causa della sua ignoranza; i suoi nobili moriranno di fame, e le sue folle saranno inaridite dalla sete.
14. Perciò il *soggiorno dei morti si è aperto bramoso, e ha spalancato oltremisura la gola; laggiú scende lo splendore di *Sion e la sua folla chiassosa e festante.
15. L'uomo è umiliato, ognuno è abbassato, e abbassati sono gli sguardi alteri;
16. ma il Signore degli eserciti è esaltato mediante il giudizio, e il Dio santo è santificato per la sua giustizia.
17. Gli agnelli pastureranno come nei loro pascoli e gli stranieri divoreranno i campi deserti dei ricchi!
18. Guai a quelli che tirano l'*iniquità con le corde del vizio, e il peccato come con le corde di un cocchio,
19. e dicono: «Faccia presto, affretti l'opera sua, che noi la vediamo! Venga e si esegua il disegno del Santo d'Israele, affinché noi lo conosciamo!»
20. Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro!
21. Guai a quelli che si ritengono saggi e si credono intelligenti!
22. Guai a quelli che sono prodi nel bere il vino, e abili nel tagliare le bevande alcoliche;
23. che assolvono il malvagio per un regalo, e privano il giusto del suo diritto!
24. Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia e come la fiamma consuma l'erba secca, cosí la loro radice sarà come marciume, e il loro fiore sarà portato via come polvere, perché hanno rifiutato la legge del Signore degli eserciti, e hanno disprezzato la parola del Santo d'Israele.
25. Per questo divampa l'ira del Signore contro il suo popolo; egli stende contro di esso la sua mano, e lo colpisce; tremano i monti, i cadaveri sono come spazzatura in mezzo alle vie; con tutto ciò, la sua ira non si calma e la sua mano rimane distesa.
Gr 5:15-17; 6:22-2626. Egli alza un vessillo per le nazioni lontane; fischia a un popolo, che è all'estremità della terra; ed eccolo che arriva, pronto, leggero.
27. In esso nessuno è stanco o vacilla, nessuno sonnecchia o dorme; a nessuno si scioglie la cintura dei fianchi o si rompe il legaccio dei calzari.
28. Le sue frecce sono appuntite, tutti i suoi archi sono tesi; gli zoccoli dei suoi cavalli paiono pietre, le ruote dei suoi carri, un turbine.
29. Il suo ruggito è come quello di un leone; rugge come il leoncello; rugge, afferra la preda, la porta via al sicuro, senza che nessuno gliela strappi.
30. In quel giorno, egli muggirà contro Giuda, come mugge il mare; e a guardare il paese, ecco tenebre, angoscia, e la luce che si oscura mediante le sue nuvole.