Isaia 65 IRB20
1. “Io sono stato ricercato da quelli che prima non chiedevano di me, sono stato trovato da quelli che prima non mi cercavano. Ho detto: ‘Eccomi, eccomi’ a una nazione che non portava il mio nome.
2. Ho steso tutto il giorno le mani verso un popolo ribelle che cammina per una via non buona, seguendo i propri pensieri;
3. verso un popolo che mi provoca sempre sfacciatamente, che offre sacrifici nei giardini e fa bruciare profumi sui mattoni;
4. che sta fra i sepolcri e passa le notti nelle caverne, che mangia carne di maiale e ha nei suoi vasi pietanze impure;
5. che dice: ‘Fatti in là, non ti accostare perché io sono più santo di te’. Cose simili sono per me fumo nel naso, un fuoco che brucia da mattina a sera.
6. Ecco, tutto ciò sta scritto davanti a me: io non tacerò, anzi vi darò la retribuzione, sì, vi verserò in grembo la retribuzione
7. delle vostre iniquità”, dice l’Eterno, “e, al tempo stesso, delle iniquità dei vostri padri, che hanno fatto bruciare profumi sui monti e mi hanno oltraggiato sui colli, io misurerò loro in grembo il salario della loro condotta passata”.
8. Così parla l’Eterno: “Come quando si trova del succo nel grappolo si dice: ‘Non lo distruggere perché lì c’è una benedizione’, così farò io, per amore dei miei servi, e non distruggerò tutto.
9. Io farò uscire da Giacobbe una discendenza e da Giuda un erede dei miei monti; i miei eletti possederanno il paese e i miei servitori vi abiteranno.
10. Saron sarà un recinto di greggi, e la valle di Acor, un luogo di riposo per le mandrie, per il mio popolo che mi avrà cercato.
11. Ma voi, che abbandonate l’Eterno, che dimenticate il mio monte santo, che apparecchiate la mensa a Gad e riempite la coppa del vino profumato a Meni,
12. io vi destino alla spada e vi chinerete tutti per essere sgozzati; poiché io ho chiamato, e voi non avete risposto; ho parlato e voi non avete dato ascolto, ma avete fatto ciò che è male ai miei occhi e avete preferito ciò che mi dispiace”.
13. Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: “Ecco, i miei servi mangeranno, ma voi avrete fame; ecco, i miei servi berranno, ma voi avrete sete; ecco, i miei servi gioiranno, ma voi sarete confusi;
14. ecco, i miei servi canteranno per la gioia del loro cuore, ma voi griderete per l’angoscia del vostro cuore, e urlerete perché avrete lo spirito affranto.
15. Lascerete il vostro nome come un’imprecazione fra i miei eletti: ‘Così il Signore, l’Eterno, faccia morire te!’; ma egli darà ai suoi servitori un altro nome,
16. in modo che chi si augurerà di essere benedetto nel paese, lo farà per l’Iddio di verità, e colui che giurerà nel paese, giurerà per l’Iddio di verità; perché le afflizioni di prima saranno dimenticate e saranno nascoste ai miei occhi.
17. Poiché, ecco, io creo dei nuovi cieli e una nuova terra; non ci si ricorderà più delle cose di prima, esse non torneranno più in memoria.
18. Rallegratevi, sì, festeggiate per sempre per quanto io sto per creare; poiché, ecco, io creo Gerusalemme per il gaudio e il suo popolo per la gioia.
19. Io esulterò a motivo di Gerusalemme e gioirò del mio popolo; là non si udranno più voci di pianto né grida d’angoscia;
20. non ci sarà più, in futuro, bimbo nato per pochi giorni, né vecchio che non compia il numero dei suoi anni; chi morirà a cento anni morirà giovane e il peccatore sarà colpito dalla maledizione a cento anni.
21. Essi costruiranno case e le abiteranno; pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.
22. Non costruiranno più perché un altro abiti, non pianteranno più perché un altro mangi; poiché i giorni del mio popolo saranno come i giorni degli alberi e i miei eletti godranno a lungo dell’opera delle loro mani.
23. Non si affaticheranno invano, non avranno più figli per vederli morire all’improvviso; poiché saranno la discendenza dei benedetti dall’Eterno e i loro eredi staranno con essi.
24. E avverrà che, prima che m’invochino, io risponderò; parleranno ancora, che già li avrò esauditi.
25. Il lupo e l’agnello pascoleranno assieme, il leone mangerà la paglia come il bue, e il serpente si nutrirà di polvere. Non si farà più danno né male su tutto il mio monte santo”, dice l’Eterno.