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Geremia 25 IRB20

« I settant’anni di deportazione. Castigo di Babilonia e di tutte le nazioni

1. Questa è la parola che fu rivolta a Geremia riguardo a tutto il popolo di Giuda, nel quarto anno di Ioiachim, figlio di Giosia, re di Giuda (era il primo anno di Nabucodonosor, re di Babilonia),

2. e che Geremia pronunciò davanti a tutto il popolo di Giuda e a tutti gli abitanti di Gerusalemme:

3. “Dal tredicesimo anno di Giosia, figlio di Amon, re di Giuda, fino a oggi, sono già ventitré anni che la parola dell’Eterno mi è stata rivolta e che io vi ho parlato sempre, fin dal mattino, ma voi non avete dato ascolto.

4. L’Eterno vi ha pure mandato tutti i suoi servitori, i profeti; ve li ha mandati sempre fin dal mattino, ma voi non avete ubbidito, né avete prestato l’orecchio per ascoltare.

5. Essi hanno detto: ‘Si converta ciascuno di voi dalla sua cattiva via e dalla malvagità delle sue azioni, e voi abiterete di secolo in secolo sul suolo che l’Eterno ha dato a voi e ai vostri padri;

6. e non andate dietro ad altri dèi per servirli e per prostrarvi davanti a loro; non mi provocate con l’opera delle vostre mani, e io non vi farò nessun male’.

7. ‘Ma voi non mi avete dato ascolto’, dice l’Eterno, ‘per provocarmi, a vostro danno, con l’opera delle vostre mani’.

8. Perciò, così dice l’Eterno degli eserciti: ‘Poiché non avete dato ascolto alle mie parole, ecco

9. io manderò a prendere tutte le nazioni del settentrione’, dice l’Eterno, ‘e manderò a chiamare Nabucodonosor re di Babilonia, mio servitore e le farò venire contro questo paese e contro i suoi abitanti, e contro tutte le nazioni che gli stanno intorno, li voterò allo sterminio e li abbandonerò alla desolazione, alla derisione, a una solitudine perenne.

10. Farò cessare fra loro le grida di gioia e le grida di esultanza, il canto dello sposo e il canto della sposa, il rumore della macina e la luce della lampada.

11. Tutto questo paese sarà ridotto in una solitudine e in una desolazione, e queste nazioni serviranno il re di Babilonia per settant’anni.

12. Ma quando saranno compiuti i settant’anni, io punirò il re di Babilonia e quella nazione’, dice l’Eterno, ‘a causa della loro iniquità; punirò il paese dei Caldei e lo ridurrò in una desolazione perenne.

13. E farò venire su quel paese tutte le cose che ho annunciato contro di lui, tutto ciò che è scritto in questo libro, ciò che Geremia ha profetizzato contro tutte le nazioni.

14. Infatti, nazioni numerose e re potenti ridurranno in servitù i Caldei stessi; e io li retribuirò secondo le loro azioni, secondo l’opera delle loro mani’”.

15. Infatti così mi ha parlato l’Eterno, l’Iddio d’Israele: “Prendi dalla mia mano questa coppa del vino della mia ira, e danne da bere a tutte le nazioni alle quali ti manderò.

16. Esse berranno, barcolleranno, saranno come pazze, a causa della spada che io manderò fra loro”.

17. Io presi la coppa dalla mano dell’Eterno, e ne diedi da bere a tutte le nazioni alle quali l’Eterno mi mandava:

18. a Gerusalemme e alle città di Giuda, ai suoi re e ai suoi prìncipi, per abbandonarli alla rovina, alla desolazione, alla derisione, alla maledizione, come oggi si vede;

19. al Faraone, re d’Egitto, ai suoi servitori, ai suoi prìncipi, a tutto il suo popolo;

20. a tutta la mescolanza di popoli, a tutti i re del paese di Ur, a tutti i re del paese dei Filistei, ad Ascalon, a Gaza, a Ecron, e al residuo di Asdod;

21. a Edom, a Moab e ai figli di Ammon;

22. a tutti i re di Tiro, a tutti i re di Sidone, e ai re delle isole al di là del mare;

23. a Dedan, a Tema, a Buz e a tutti quelli che si radono le tempie;

24. a tutti i re d’Arabia e a tutti i re della mescolanza di popoli che abita nel deserto;

25. a tutti i re di Zimri, a tutti i re di Elam,

26. a tutti i re di Media e a tutti i re del settentrione, vicini o lontani, agli uni e agli altri, e a tutti i regni del mondo che sono sulla faccia della terra. E il re di Sesac ne berrà dopo di loro.

27. “Tu dirai loro: ‘Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Bevete, ubriacatevi, vomitate, cadete senza rialzarvi più, davanti alla spada che io mando fra voi’.

28. Se rifiutano di prendere dalla tua mano la coppa per bere, di’ loro: ‘Così dice l’Eterno degli eserciti: Voi berrete in ogni modo!

29. Poiché, ecco, io comincio a punire la città sulla quale è invocato il mio nome, e voi rimarreste del tutto impuniti? Voi non rimarrete impuniti; poiché io chiamerò la spada su tutti gli abitanti della terra’, dice l’Eterno degli eserciti.

30. Tu profetizza tutte queste cose e di’ loro: ‘L’Eterno ruggisce dall’alto e fa risuonare la sua voce dalla sua santa dimora; egli ruggisce con potenza contro la sua residenza; manda un grido, come quelli che pigiano l’uva, contro tutti gli abitanti della terra.

31. Il rumore giunge fino all’estremità della terra; poiché l’Eterno ha una lite con le nazioni, egli entra in giudizio contro ogni carne; gli empi, li dà in balìa della spada’, dice l’Eterno”.

32. “Così parla l’Eterno degli eserciti: ‘Ecco, una calamità passa di nazione in nazione, e un gran turbine si alza dalle estremità della terra.

33. In quel giorno gli uccisi dall’Eterno copriranno la terra dall’una all’altra estremità di essa, e non saranno rimpianti, né raccolti, né seppelliti; serviranno di letame sulla faccia della terra’.

34. Urlate pastori, gridate, rotolatevi nella polvere o guide del gregge! Poiché è giunto il tempo in cui dovete essere sgozzati; io vi frantumerò e cadrete come un vaso prezioso.

35. Ai pastori mancherà ogni rifugio e le guide del gregge non avranno via di scampo.

36. Si ode il grido dei pastori e l’urlo delle guide del gregge; poiché l’Eterno devasta il loro pascolo;

37. i tranquilli ovili sono ridotti al silenzio, a causa dell’ira ardente dell’Eterno.

38. Egli ha lasciato il suo rifugio, come un leoncello, perché il loro paese è diventato una desolazione, a causa del furore della spada crudele, a causa dell’ardente ira dell’Eterno”.

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