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Geremia 26 IRB20

« Geremia predice la distruzione di Gerusalemme e del tempio ed è minacciato di morte

1. Nel principio del regno di Ioiachim, figlio di Giosia, re di Giuda, fu pronunciata questa parola da parte dell’Eterno:

2. “Così parla l’Eterno: ‘Va’ nel cortile della casa dell’Eterno, e di’ a tutte le città di Giuda che vengono a prostrarsi nella casa dell’Eterno, tutte le parole che io ti comando di dire loro; non tralasciare nessuna parola.

3. Forse daranno ascolto e si convertiranno ciascuno dalla sua via malvagia; e io mi pentirò del male che penso di fare loro per la malvagità delle loro azioni.

4. Tu dirai loro: Così parla l’Eterno: Se non date ascolto, se non camminate secondo la mia legge che vi ho messo davanti,

5. se non date ascolto alle parole dei miei servitori, i profeti, i quali vi mando, che vi ho mandato fin dal mattino e non li avete ascoltati,

6. io tratterò questa casa come Silo, e farò in modo che questa città serva di maledizione presso tutte le nazioni della terra’”.

7. I sacerdoti, i profeti e tutto il popolo udirono Geremia che pronunciava queste parole nella casa dell’Eterno.

8. E avvenne che, come Geremia ebbe finito di pronunciare tutto quello che l’Eterno gli aveva comandato di dire a tutto il popolo, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo lo presero, dicendo: “Tu devi morire!

9. Perché hai profetizzato nel nome dell’Eterno dicendo: ‘Questa casa sarà come Silo e questa città sarà devastata, e priva di abitanti?’”. Tutto il popolo si radunò contro Geremia nella casa dell’Eterno.

10. Quando i capi di Giuda ebbero udito queste cose, salirono dalla casa del re alla casa dell’Eterno e si sedettero all’ingresso della porta nuova della casa dell’Eterno.

11. I sacerdoti e i profeti parlarono ai capi e a tutto il popolo, dicendo: “Quest’uomo merita la morte, perché ha profetizzato contro questa città, nel modo che avete udito con le vostre orecchie”.

12. Allora Geremia parlò a tutti i capi e a tutto il popolo, dicendo: “L’Eterno mi ha mandato a profetizzare contro questa casa e contro questa città tutte le cose che avete udito.

13. Ora dunque, correggete le vostre vie e le vostre azioni, date ascolto alla voce dell’Eterno, del vostro Dio, e l’Eterno si pentirà del male che ha pronunciato contro di voi.

14. Quanto a me, eccomi nelle vostre mani; fate di me quello che vi sembrerà buono e giusto.

15. Soltanto sappiate per certo che, se mi fate morire, mettete del sangue innocente addosso a voi, a questa città e ai suoi abitanti, perché l’Eterno mi ha veramente mandato da voi per farvi udire tutte queste parole”.

16. Allora i capi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e ai profeti: “Quest’uomo non merita la morte, perché ci ha parlato nel nome dell’Eterno, del nostro Dio”.

17. Alcuni degli anziani del paese si alzarono e parlarono così a tutta l’assemblea del popolo:

18. “Michea, il Morasita, profetizzò ai giorni di Ezechia, re di Giuda, e parlò a tutto il popolo di Giuda in questi termini: ‘Così dice l’Eterno degli eserciti: Sion sarà arata come un campo, Gerusalemme diventerà un monte di rovine e la montagna del tempio un’altura boscosa’.

19. Ezechia, re di Giuda, e tutto Giuda lo misero a morte? Ezechia non temette forse l’Eterno e non supplicò l’Eterno al punto che l’Eterno si pentì del male che aveva pronunciato contro di loro? E noi stiamo per fare un grande male a nostro danno”.

20. Vi fu anche un altro uomo che profetizzò nel nome dell’Eterno: Uria, figlio di Semaia di Chiriat-Iearim, il quale profetizzò contro questa città e contro questo paese, in tutto e per tutto come Geremia;

21. quando il re Ioiachim, tutti i suoi uomini valorosi e tutti i suoi capi ebbero udito le sue parole, il re cercò di farlo morire; ma Uria lo seppe, ebbe paura, fuggì e andò in Egitto;

22. e il re Ioiachim mandò degli uomini in Egitto, cioè Elnatan, figlio di Acbor, e altra gente con lui.

23. Questi fecero uscire Uria dall’Egitto e lo condussero al re Ioiachim, il quale lo colpì con la spada, e gettò il suo cadavere fra le sepolture dei figli del popolo.

24. Ma la mano di Aicam, figlio di Safan, fu con Geremia e impedì che fosse dato nelle mani del popolo per essere messo a morte.

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