Geremia 3 IRB20
1. L’Eterno dice: “Se un uomo ripudia sua moglie e questa se ne va da lui e si sposa con un altro, quell’uomo torna forse ancora da lei? Il paese stesso non ne sarebbe forse tutto profanato? E tu, che ti sei prostituita con molti amanti, ritorneresti da me?”, dice l’Eterno.
2. “Alza gli occhi verso le alture, e guarda: Dov’è che non ti sei prostituita? Tu sedevi per le vie ad aspettare i passanti, come fa l’Arabo nel deserto, hai contaminato il paese con le tue prostituzioni e con le tue malvagità.
3. Perciò le grandi piogge sono state trattenute e non c’è stata pioggia di primavera; ma tu hai avuto una fronte da prostituta e non hai voluto vergognarti.
4. E ora, non è forse vero? tu gridi a me: ‘Padre mio, tu sei stato l’amico della mia giovinezza!
Esortazioni al ravvedimento5. Egli sarà adirato per sempre? Serberà forse la sua ira fino alla fine?’. Ecco, tu parli così, ma intanto commetti tutto il male che puoi!”.
6. L’Eterno mi disse al tempo del re Giosia: “Hai visto quello che l’infedele Israele ha fatto? È andata sopra ogni alto monte e sotto ogni albero verdeggiante, e là si è prostituita.
7. Io dicevo: ‘Dopo che avrà fatto tutte queste cose, tornerà a me’; ma non è ritornata; e sua sorella, la perfida Giuda, lo ha visto.
8. E benché io avessi ripudiato l’infedele Israele a causa di tutti i suoi adultèri e le avessi dato la sua lettera di divorzio, ho visto che sua sorella, la perfida Giuda, non ha avuto nessun timore, ed è andata a prostituirsi anche lei.
9. Con il rumore delle sue prostituzioni Israele ha contaminato il paese e ha commesso adulterio con la pietra e con il legno;
10. nonostante tutto questo, la sua perfida sorella non è tornata a me con tutto il suo cuore, ma con finzione”, dice l’Eterno.
11. L’Eterno mi disse: “L’infedele Israele si è mostrata più giusta della perfida Giuda’.
12. Va’, proclama queste parole verso il settentrione, e di’: ‘Torna, o infedele Israele’, dice l’Eterno; ‘io non vi mostrerò un viso accigliato, poiché io sono misericordioso’, dice l’Eterno, ‘e non serbo l’ira per sempre.
13. Soltanto riconosci la tua iniquità: tu sei stata infedele all’Eterno, al tuo Dio, hai diretto qua e là i tuoi passi verso gli stranieri, sotto ogni albero verdeggiante, e non hai dato ascolto alla mia voce’”, dice l’Eterno.
14. “Tornate o figli traviati”, dice l’Eterno, “poiché io sono il vostro Signore e vi prenderò, uno da una città, due da una famiglia, e vi ricondurrò a Sion;
15. vi darò dei pastori secondo il mio cuore, che vi pasceranno con conoscenza e con intelligenza.
16. Quando sarete moltiplicati e avrete fruttato nel paese, allora”, dice l’Eterno, “non si dirà più: ‘L’arca del patto dell’Eterno!’ non la si penserà più, non la si menzionerà più, non la si rimpiangerà più, non se ne farà un’altra.
17. Allora Gerusalemme sarà chiamata ‘il trono dell’Eterno’; tutte le nazioni si raduneranno a Gerusalemme nel nome dell’Eterno, e non cammineranno più secondo la caparbietà del loro cuore malvagio.
18. In quei giorni, la casa di Giuda camminerà con la casa d’Israele, e verranno assieme dal paese del settentrione al paese che io diedi in eredità ai vostri padri.
19. Io avevo detto: ‘Quale posto ti darò tra i miei figli! Che paese delizioso ti darò! la più bella eredità delle nazioni!’. Avevo detto: ‘Tu mi chiamerai: - Padre mio! - e non cesserai di seguirmi’.
20. Ma, proprio come una donna è infedele al suo amante, così voi siete stati infedeli a me, o casa d’Israele!”, dice l’Eterno.
21. Una voce si è fatta udire sulle alture; sono i pianti, le supplicazioni dei figli d’Israele, perché hanno pervertito la loro via, hanno dimenticato l’Eterno, il loro Dio.
22. “Tornate, o figli traviati, io vi guarirò dei vostri traviamenti!”, “Eccoci, noi veniamo a te, perché tu sei l’Eterno, il nostro Dio.
23. Sì, certo, vano è il soccorso che si aspetta dalle alture, dalle feste strepitose sui monti; sì, nell’Eterno, nel nostro Dio, sta la salvezza d’Israele.
24. La vergogna ha divorato il prodotto della fatica dei nostri padri fin dalla nostra giovinezza, le loro pecore e i loro buoi, i loro figli e le loro figlie.
25. Corichiamoci nella nostra vergogna e ci copra la nostra infamia! poiché abbiamo peccato contro l’Eterno, il nostro Dio: noi e i nostri padri, dalla nostra infanzia fino a questo giorno; e non abbiamo dato ascolto alla voce dell’Eterno, che è il nostro Dio”.