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Geremia 33 IRB20

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1. La parola dell’Eterno fu rivolta per la seconda volta a Geremia in questi termini, mentre egli era ancora rinchiuso nel cortile della prigione:

2. “Così parla l’Eterno, che sta per fare questo, l’Eterno che lo concepisce per mandarlo a effetto, colui che ha nome l’Eterno:

3. ‘Invocami e io ti risponderò, ti annuncerò cose grandi e impenetrabili, che tu non conosci’.

4. Infatti così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele, riguardo alle case di questa città e riguardo alle case dei re di Giuda che saranno diroccate per far fronte ai terrapieni e alla spada del nemico,

5. quando si verrà a combattere contro i Caldei e a riempire quelle case di cadaveri di uomini, che io colpirò nella mia ira e nel mio furore, e per le cui malvagità io nasconderò la mia faccia a questa città:

6. ‘Ecco, io porterò a essa medicazione e rimedi, guarirò i suoi abitanti e aprirò loro un tesoro di pace e di verità.

7. Farò tornare dalla deportazione Giuda e Israele e li ristabilirò come erano prima;

8. li purificherò di tutta l’iniquità con la quale hanno peccato contro di me; perdonerò loro tutte le iniquità con le quali hanno peccato contro di me e si sono ribellati a me.

9. Questa città sarà per me un motivo di gioia, di lode e di gloria fra tutte le nazioni della terra, che udranno tutto il bene che io sto per fare loro, e temeranno e tremeranno a causa di tutto il bene e di tutta la pace che io procurerò a Gerusalemme’.

10. Così parla l’Eterno: ‘In questo luogo, del quale voi dite: È un deserto, non c’è più uomo né bestia, nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme che sono desolate e dove non c’è più né uomo, né abitante, né bestia,

11. si udranno ancora grida di gioia, grida di esultanza, la voce dello sposo e la voce della sposa, la voce di quelli che dicono: Celebrate l’Eterno degli eserciti, poiché l’Eterno è buono, poiché la sua benignità dura in eterno, e che portano offerte di ringraziamento nella casa dell’Eterno. Poiché io farò tornare i deportati del paese e lo ristabilirò come era prima’, dice l’Eterno.

12. Così parla l’Eterno degli eserciti: ‘In questo luogo che è deserto, dove non c’è più né uomo né bestia, e in tutte le sue città ci saranno ancora delle dimore di pastori, che faranno riposare le loro greggi.

13. Nelle città della regione montuosa, nelle città della pianura, nelle città del mezzogiorno, nel paese di Beniamino, nei dintorni di Gerusalemme e nelle città di Giuda le pecore passeranno ancora sotto la mano di colui che le conta’, dice l’Eterno.

14. ‘Ecco, i giorni vengono’, dice l’Eterno, ‘che io manderò a effetto la buona parola che ho pronunciato riguardo alla casa d’Israele e riguardo alla casa di Giuda.

15. In quei giorni e in quel tempo, io farò germogliare a Davide un germoglio di giustizia, ed esso eserciterà il diritto e la giustizia nel paese.

16. In quei giorni, Giuda sarà salvato e Gerusalemme abiterà al sicuro; questo è il nome con cui sarà chiamata: Eterno, nostra giustizia’.

17. Poiché così parla l’Eterno: ‘Non verrà mai meno a Davide chi sieda sul trono della casa d’Israele,

18. ai sacerdoti levitici non verrà mai meno, in mia presenza, chi offra olocausti, chi faccia bruciare le offerte e chi faccia tutti i giorni i sacrifici’”.

19. La parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia in questi termini:

20. “Così parla l’Eterno: ‘Se voi potete annullare il mio patto con il giorno e il mio patto con la notte, in modo che il giorno e la notte non vengano al loro tempo,

21. allora si potrà anche annullare il mio patto con Davide mio servitore, in modo che egli non abbia più un figlio che regni sul suo trono, e con i sacerdoti levitici miei ministri.

22. Come non si può contare l’esercito del cielo né misurare la sabbia del mare, così io moltiplicherò la discendenza di Davide, mio servitore, e i Leviti che svolgono il mio servizio’”.

23. La parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia in questi termini:

24. “Non hai posto mente alle parole di questo popolo quando va dicendo: ‘Le due famiglie che l’Eterno aveva scelto, le ha rigettate’? Così disprezzano il mio popolo, che ai loro occhi non è più una nazione.

25. Così parla l’Eterno: ‘Se io non ho stabilito il mio patto con il giorno e con la notte, e se non ho fissato le leggi del cielo e della terra,

26. allora rigetterò anche la discendenza di Giacobbe e di Davide mio servitore, e non prenderò più dai suoi discendenti quelli che governeranno la discendenza di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe! poiché io farò tornare i loro esuli e avrò pietà di loro’”.

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