Geremia 50 IRB20
1. La parola che l’Eterno pronunciò riguardo a Babilonia, riguardo al paese dei Caldei, per mezzo del profeta Geremia:
2. “Annunciatelo fra le nazioni, proclamatelo, issate una bandiera, proclamatelo, non nascondetelo! Dite: ‘Babilonia è presa! Bel è coperto di vergogna, Merodac è infranto! le sue immagini sono coperte di vergogna; i suoi idoli, infranti!’.
3. Poiché dal settentrione sale contro di lei una nazione che ne ridurrà il paese in un deserto, e non vi sarà più nessuno che abiti in lei; uomini e bestie fuggiranno, se ne andranno.
4. In quei giorni, in quel tempo”, dice l’Eterno, “i figli d’Israele e i figli di Giuda torneranno assieme, cammineranno piangendo, e cercheranno l’Eterno, il loro Dio.
5. Domanderanno qual è la via di Sion, volgeranno le loro facce in direzione di essa, e diranno: ‘Venite, unitevi all’Eterno con un patto eterno, che non si dimentichi più!’.
6. Il mio popolo era un gregge di pecore smarrite; i loro pastori le avevano sviate sui monti dell’infedeltà; esse andavano di monte in colle, avevano dimenticato il luogo del loro riposo.
7. Tutti quelli che le trovavano, le divoravano; i loro nemici, dicevano: ‘Noi non siamo colpevoli, poiché essi hanno peccato contro l’Eterno, dimora della giustizia, contro l’Eterno, speranza dei loro padri’.
8. Fuggite di mezzo a Babilonia, uscite dal paese dei Caldei e siate come dei capri davanti al gregge!
9. Poiché, ecco, io suscito e faccio salire contro Babilonia una moltitudine di grandi nazioni dal paese del settentrione, ed esse si schiereranno contro di lei e da quel lato sarà conquistata. Le loro frecce sono come quelle di un valente arciere: nessuna di esse ritorna a vuoto.
10. La Caldea sarà saccheggiata; tutti quelli che la saccheggeranno saranno saziati”, dice l’Eterno.
11. “Sì, gioite, sì, rallegratevi, voi che avete saccheggiato la mia eredità, sì, saltate come una giovenca che trebbia il grano, nitrite come forti destrieri!
12. Vostra madre è tutta coperta di vergogna, colei che vi ha partorito, arrossisce; ecco, essa è l’ultima delle nazioni, un deserto, una terra arida, una solitudine.
13. A causa dell’ira dell’Eterno non sarà più abitata, sarà una completa solitudine; chiunque passerà presso Babilonia rimarrà stupito e fischierà per tutte le sue piaghe.
14. Schieratevi contro Babilonia da ogni lato, o voi tutti che tirate d’arco! Tirate contro di lei, non risparmiate le frecce! poiché essa ha peccato contro l’Eterno.
15. Alzate contro di lei il grido di guerra, tutto intorno; essa si arrende; le sue colonne cadono, le sue mura crollano, perché questa è la vendetta dell’Eterno! Vendicatevi di lei! Fate a lei come lei ha fatto agli altri!
16. Sterminate da Babilonia colui che semina e colui che maneggia la falce al tempo della mietitura. Per scampare alla spada micidiale ritorni ciascuno al suo popolo, fugga ciascuno verso il proprio paese!
17. Israele è una pecora smarrita a cui dei leoni hanno dato la caccia; il re di Assiria, per primo, l’ha divorata; e quest’ultimo, Nabucodonosor, re di Babilonia, le ha frantumato le ossa”.
18. Perciò così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: “Ecco, io punirò il re di Babilonia e il suo paese, come ho punito il re d’Assiria.
19. Ricondurrò Israele ai suoi pascoli; egli pascolerà al Carmelo e in Basan, e si sazierà sui colli di Efraim e in Galaad.
20. In quei giorni, in quel tempo”, dice l’Eterno, “si cercherà l’iniquità d’Israele, ma essa non ci sarà più, si cercheranno i peccati di Giuda, ma non si troveranno; poiché io perdonerò a quelli che avrò lasciato come residuo.
21. Sali contro il paese di Merataim e contro gli abitanti di Pecod! Inseguili con la spada, votali allo sterminio”, dice l’Eterno, “e fa’ esattamente come io ti ho comandato!
22. Si ode nel paese un grido di guerra e il disastro è grande.
23. Come mai si è rotto, si è spezzato il martello di tutta la terra? Come mai Babilonia è diventata una desolazione fra le nazioni?
24. Io ti ho teso un laccio e tu, o Babilonia, sei stata presa, senza che te ne accorgessi; sei stata trovata e arrestata, perché ti sei messa in guerra contro l’Eterno.
25. L’Eterno ha aperto la sua armeria e ha tirato fuori le armi della sua indignazione; poiché questa è un’opera che il Signore, l’Eterno degli eserciti, deve compiere nel paese dei Caldei.
26. Venite contro di lei da tutte le parti, aprite i suoi granai, ammucchiatela come tante mannelle, votatela allo sterminio, che non ne resti nulla!
27. Uccidete tutti i suoi tori, fateli scendere al macello! Guai a loro! poiché il loro giorno è giunto, il giorno della loro visitazione.
28. Si ode la voce di quelli che fuggono, che scampano dal paese di Babilonia per annunciare in Sion la vendetta dell’Eterno, del nostro Dio, la vendetta del suo tempio.
29. Convocate contro Babilonia gli arcieri, tutti quelli che tirano d’arco; accampatevi contro di lei da ogni lato, nessuno ne scampi; rendetele secondo le sue opere, fate interamente a lei come lei ha fatto agli altri; poiché è stata arrogante contro l’Eterno, contro il Santo d’Israele.
30. Perciò i suoi giovani cadranno nelle sue piazze e tutti i suoi uomini di guerra periranno in quel giorno”, dice l’Eterno.
31. “Eccomi a te, o arrogante”, dice il Signore, l’Eterno degli eserciti; “poiché il tuo giorno è giunto, il tempo che io ti visiterò.
32. L’arrogante vacillerà, cadrà, e non ci sarà chi la rialzi; io appiccherò il fuoco alle sue città ed esso divorerà tutti i suoi dintorni”.
33. Così parla l’Eterno degli eserciti: “I figli d’Israele e i figli di Giuda sono oppressi insieme; tutti quelli che li hanno deportati li tengono e rifiutano di lasciarli andare.
34. Il loro vendicatore è forte; si chiama l’Eterno degli eserciti; certo egli difenderà la loro causa, dando riposo alla terra e gettando lo scompiglio fra gli abitanti di Babilonia.
35. La spada sovrasta sui Caldei”, dice l’Eterno, “sugli abitanti di Babilonia, sui suoi capi, sui suoi saggi.
36. La spada sovrasta sui millantatori, che risulteranno insensati; la spada sovrasta i suoi prodi, che saranno atterriti;
37. la spada sovrasta sui suoi cavalli, sui suoi carri, su tutta l’accozzaglia di gente che è in mezzo a lei, la quale diventerà come tante donne; la spada sovrasta sui suoi tesori, che saranno saccheggiati.
38. La siccità sovrasta sulle sue acque, che saranno prosciugate; poiché è un paese di immagini scolpite, vanno in delirio per quegli spauracchi dei loro idoli.
39. Perciò gli animali del deserto con gli sciacalli si stabiliranno là e vi si stabiliranno gli struzzi; nessuno vi abiterà più per sempre, non sarà più abitata di generazione in generazione.
40. Come avvenne quando Dio sovvertì Sodoma, Gomorra e le città loro vicine”, dice l’Eterno, “nessuno più vi abiterà, non vi dimorerà più nessun figlio d’uomo.
41. Ecco, un popolo viene dal settentrione; una grande nazione e molti re sorgono dalle estremità della terra.
42. Essi impugnano l’arco e la freccia; sono crudeli, non hanno pietà; la loro voce è come il muggito del mare; montano cavalli; sono pronti a combattere come un solo guerriero, contro di te, o figlia di Babilonia!
43. Il re di Babilonia ne ode la fama e le sue mani diventano fiacche; l’angoscia lo coglie, un dolore come di una donna che partorisce.
44. Ecco, egli sale come un leone dalle rive rigogliose del Giordano contro la forte dimora; io ne farò fuggire a un tratto gli abitanti e stabilirò su di essa colui che io ho scelto. Poiché chi è simile a me? chi mi ordinerà di comparire in giudizio? Qual è il pastore che possa starmi di fronte?”.
45. Perciò, ascoltate il disegno che l’Eterno ha concepito contro Babilonia e i pensieri che medita contro il paese dei Caldei! Certo, saranno trascinati via come i più piccoli del gregge, certo, la loro dimora sarà devastata.
46. Al rumore della conquista di Babilonia trema la terra, e se ne ode il grido fra le nazioni.