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Geremia 52 IRB20

« Assedio e conquista di Gerusalemme

1. Sedechia aveva ventun anni quando cominciò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni. Sua madre si chiamava Camutal, figlia di Geremia da Libna.

2. Egli fece ciò che è male agli occhi dell’Eterno, in tutto e per tutto come aveva fatto Ioiachim.

3. A causa dell’ira dell’Eterno contro Gerusalemme e Giuda, le cose arrivarono al punto che l’Eterno li scacciò dalla sua presenza. E Sedechia si ribellò al re di Babilonia.

4. Il nono anno del regno di Sedechia, il decimo giorno del decimo mese, Nabucodonosor, re di Babilonia, venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme; si accampò contro di lei e la circondò di posti fortificati.

5. La città fu assediata fino all’undicesimo anno del re Sedechia.

6. Il nono giorno del quarto mese, la carestia era grave nella città; non c’era più pane per il popolo del paese.

7. Allora fu fatta una breccia alla città e tutta la gente di guerra fuggì uscendo di notte dalla città, per la via della porta fra le due mura, in prossimità del giardino del re, mentre i Caldei stringevano la città da ogni parte; i fuggiaschi presero la via della pianura;

8. ma l’esercito dei Caldei inseguì il re, raggiunse Sedechia nelle pianure di Gerico, e tutto il suo esercito si disperse e lo abbandonò.

9. Allora i Caldei presero il re e lo condussero al re di Babilonia a Ribla, nel paese di Camat; egli pronunciò la sua sentenza contro di lui.

10. Il re di Babilonia fece sgozzare i figli di Sedechia in sua presenza, fece pure sgozzare tutti i capi di Giuda a Ribla.

11. Poi fece cavare gli occhi a Sedechia; il re di Babilonia lo fece incatenare con una doppia catena di bronzo, lo condusse a Babilonia e lo mise in prigione, dove rimase fino al giorno della sua morte.

12. Il decimo giorno del quinto mese - era il diciannovesimo anno di Nabucodonosor, re di Babilonia - Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, al servizio del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme

13. e bruciò la casa dell’Eterno e la casa del re, diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme e bruciò tutte le case ragguardevoli.

14. Tutto l’esercito dei Caldei che era con il capitano della guardia smantellò da tutte le parti le mura di Gerusalemme.

15. Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò una parte dei più poveri del popolo, i superstiti che erano rimasti nella città, i fuggiaschi che si erano arresi al re di Babilonia e il resto della popolazione.

16. Ma Nebuzaradan, capitano della guardia, lasciò alcuni dei più poveri del paese a coltivare le vigne e i campi.

17. I Caldei spezzarono le colonne di bronzo che erano nella casa dell’Eterno, le basi, il mare di bronzo che era nella casa dell’Eterno e ne portarono via il bronzo a Babilonia.

18. Presero le pentole, le palette, i coltelli, le bacinelle, le coppe e tutti gli utensili di bronzo con i quali si faceva il servizio.

19. Il capo della guardia prese pure le coppe, i bracieri, le bacinelle, le pentole, i candelabri, le tazze e i calici, l’oro di ciò che era d’oro e l’argento di ciò che era d’argento.

20. Quanto alle due colonne, al mare e ai dodici buoi di bronzo che servivano di base e che Salomone aveva fatto per la casa dell’Eterno, il bronzo di tutti questi oggetti aveva un peso incalcolabile.

21. L’altezza di una di queste colonne era di diciotto cubiti e a misurarla in giro ci voleva un filo di dodici cubiti; aveva uno spessore di quattro dita ed era vuota;

22. vi era su un capitello di bronzo; l’altezza di ogni capitello era di cinque cubiti; attorno al capitello vi erano un reticolato e delle melagrane, ogni cosa di bronzo; lo stesso era della seconda colonna, adorna pure di melagrane.

23. Vi erano novantasei melagrane da ogni lato e tutte le melagrane attorno al reticolato ammontavano a cento.

24. Il capitano della guardia prese Seraia, il sommo sacerdote, Sofonia, il secondo sacerdote, e i tre custodi della soglia;

25. nella città prese un eunuco che comandava la gente di guerra, sette uomini fra i consiglieri intimi del re che furono trovati nella città, il segretario del capo dell’esercito che arruolava il popolo del paese e anche sessanta privati che furono trovati nella città.

26. Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li condusse al re di Babilonia a Ribla,

27. e il re di Babilonia li fece colpire e mettere a morte a Ribla, nel paese di Camat.

28. Così Giuda fu deportato lontano dal suo paese. Questo è il popolo che Nabucodonosor deportò: il settimo anno, tremilaventitré Giudei;

29. il diciottesimo anno del suo regno, deportò da Gerusalemme ottocentotrentadue persone;

30. il ventitreesimo anno di Nabucodonosor, Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò settecentoquarantacinque Giudei: in tutto, quattromilaseicento persone.

31. Il trentasettesimo anno della cattività di Ioiachin, re di Giuda, il venticinquesimo giorno del dodicesimo mese, Evil-Merodac, re di Babilonia, l’anno stesso che cominciò a regnare, fece grazia a Ioiachin, re di Giuda, e lo fece uscire di prigione;

32. gli parlò benevolmente e mise il suo trono più in alto di quello degli altri re che erano con lui a Babilonia.

33. Gli fece cambiare i suoi vestiti di prigione; Ioiachin mangiò sempre a tavola con lui per tutto il tempo che egli visse.

34. Quanto al suo mantenimento, durante tutto il tempo che visse, esso gli fu dato sempre da parte del re di Babilonia, giorno per giorno, fino al giorno della sua morte.