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Geremia 6 IRB20

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1. “Figli di Beniamino, cercate un rifugio lontano da Gerusalemme, suonate la tromba in Tecoa, e innalzate un segnale su Bet-Cherem! perché dal settentrione avanza una calamità, una grande rovina.

2. La bella, la voluttuosa figlia di Sion io la distruggo!

3. Verso di lei vengono dei pastori con le loro greggi; essi piantano le loro tende intorno a lei; ognuno di essi bruca dal suo lato.

4. Preparate l’attacco contro di lei; alzatevi, saliamo in pieno mezzogiorno! Guai a noi! perché il giorno declina, e le ombre della sera si allungano!

5. Alzatevi, saliamo di notte, e distruggiamo i suoi palazzi!”.

6. Poiché così parla l’Eterno degli eserciti: “Abbattete i suoi alberi, ed elevate un bastione contro Gerusalemme; quella è la città che deve essere punita; dovunque, in mezzo a lei, non c’è che oppressione.

7. Come un pozzo fa scaturire le sue acque, così essa fa scaturire la sua malvagità; in lei non si sente parlare che di violenza e di rovina; davanti a me stanno continuamente sofferenze e piaghe.

8. Correggiti, o Gerusalemme, affinché la mia anima non si allontani da te, e io non faccia di te un deserto, una terra disabitata!”.

9. Così parla l’Eterno degli eserciti: “Il resto d’Israele sarà interamente racimolato come una vigna; ripassa la mano, come fa il vendemmiatore sui tralci.

10. A chi parlerò io, chi prenderò come testimone perché mi ascolti? Ecco, il loro orecchio è incirconciso, essi sono incapaci di prestare attenzione; ecco, la parola dell’Eterno è diventata per loro oggetto di disprezzo e non vi trovano più nessun piacere.

11. Ma io sono pieno del furore dell’Eterno; sono stanco di contenermi. Riversalo sui bambini per la strada e sui giovani riuniti insieme; poiché il marito e la moglie, il vecchio e l’uomo carico di anni saranno tutti presi.

12. Le loro case saranno passate ad altri; e così pure i loro campi e le loro mogli; poiché io stenderò la mia mano sugli abitanti del paese”, dice l’Eterno.

13. “Infatti, dal più piccolo al più grande, sono tutti quanti avidi di guadagno; dal profeta al sacerdote, tutti praticano la menzogna.

14. Essi curano alla leggera la piaga del mio popolo; dicono: ‘Pace, pace’, mentre pace non c’è.

15. Saranno confusi perché commettono delle abominazioni; non si vergognano per niente, non sanno che cosa sia arrossire; perciò cadranno fra quelli che cadono; quando io li visiterò saranno rovesciati”, dice l’Eterno.

16. Così dice l’Eterno: “Fermatevi sulle vie e guardate, domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; e voi troverete riposo alle anime vostre! Ma quelli rispondono: ‘Non ci incammineremo per essa!’.

17. Io ho posto presso di voi delle sentinelle: ‘State attenti al suono della tromba!’. Ma quelli rispondono: ‘Non staremo attenti’.

18. Perciò ascoltate, o nazioni! Sappiate, o assemblea dei popoli, quello che avverrà loro.

19. Ascolta, o terra! Ecco, io faccio venire su questo popolo una calamità, frutto dei loro pensieri; perché non hanno prestato attenzione alle mie parole; e quanto alla mia legge, l’hanno rigettata.

20. Che m’importa dell’incenso che viene da Seba, della canna odorosa che viene dal paese lontano? I vostri olocausti non mi sono graditi e i vostri sacrifici non mi piacciono”.

21. Perciò così parla l’Eterno: “Ecco, io porrò davanti a questo popolo delle pietre di inciampo, nelle quali inciamperanno insieme padri e figli, vicini e amici, e periranno”.

22. Così parla l’Eterno: “Ecco, un popolo viene dal paese di settentrione, una grande nazione si muove dalle estremità della terra.

23. Essi impugnano l’arco e la freccia; sono crudeli, non hanno pietà; la loro voce è come il muggito del mare; montano cavalli; sono pronti a combattere come un solo guerriero, contro di te, o figlia di Sion”.

24. Noi ne abbiamo udito la fama, e le nostre mani si sono indebolite; l’angoscia ci coglie, un dolore come di donna che partorisce.

25. Non uscite nei campi, non camminate per le vie, perché la spada del nemico è là, e il terrore tutto intorno.

26. O figlia del mio popolo, vestiti di sacco, rotolati nella cenere, fa’ lutto come per un figlio unico, fa’ udire un amaro lamento, perché il devastatore ci piomba addosso improvviso.

27. “Io ti avevo messo fra il mio popolo come un saggiatore di metalli, perché tu conoscessi e saggiassi la loro via.

28. Essi sono tutti dei ribelli fra i ribelli, vanno attorno seminando calunnie, sono bronzo e ferro, sono tutti dei corrotti.

29. Il mantice soffia con forza, il piombo è consumato dal fuoco; invano si cerca di raffinare, perché le scorie non si staccano.

30. Saranno chiamati: argento di rifiuto, perché l’Eterno li ha rigettati”.

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