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Giobbe 13 IRB20

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1. Ecco, il mio occhio tutto questo lo ha visto; il mio orecchio lo ha udito e lo ha compreso.

2. Quello che sapete voi lo so anch’io, non vi sono per nulla inferiore.

3. Ma io vorrei parlare con l’Onnipotente, gradirei ragionare con Dio;

4. poiché voi siete dei fabbricanti di menzogne, siete tutti quanti dei medici da nulla.

5. Oh, se faceste silenzio! esso vi sarebbe contato come saggezza.

6. Ascoltate, vi prego, ciò che ho da rimproverarvi; state attenti alle ragioni delle mie labbra!

7. Volete dunque difendere Iddio parlando ingiustamente? sostenere la sua causa con parole ingannevoli?

8. Volete avere riguardo alla sua persona? e costituirvi difensori di Dio?

9. Sarà un bene per voi quando egli vi scruterà a fondo? credete di ingannarlo come si inganna un uomo?

10. Certo egli vi riprenderà severamente se nel vostro segreto avete dei riguardi personali.

11. La sua maestà non vi farà spavento? Il suo terrore non piomberà su di voi?

12. I vostri detti memorabili sono massime di cenere; i vostri baluardi sono baluardi di argilla.

13. Tacete! lasciatemi stare! voglio parlare io, e succeda quel che succeda!

14. Perché dovrei prendere la mia carne con i denti e mettere la mia vita nelle mie mani?

15. Anche se dovesse uccidermi, continuerò a sperare; ma io difenderò di fronte a lui il mio comportamento.

16. Anche questo servirà alla mia salvezza; poiché un empio non ardirebbe presentarsi a lui.

17. Ascoltate attentamente il mio discorso, porgete orecchio a quanto sto per dichiararvi.

18. Ecco, io ho preparato ogni cosa per la causa, so che sarò riconosciuto giusto.

19. C’è qualcuno che voglia farmi opposizione? Se c’è, io mi taccio e sarò pronto a morire.

20. Ma, o Dio, concedimi soltanto due cose, e non mi nasconderò dalla tua presenza:

21. ritira da me la tua mano e fa’ che i tuoi terrori non mi spaventino più.

22. Poi interrogami, e io risponderò; o parlerò io, e tu replicherai.

23. Quante sono le mie iniquità, quanti i miei peccati? Fammi conoscere la mia trasgressione, il mio peccato!

24. Perché nascondi il tuo volto e mi consideri un nemico?

25. Vuoi tu atterrire una foglia portata via dal vento? Vuoi tu perseguitare una pagliuzza inaridita?

26. tu che mi condanni a pene così amare, e mi fai espiare gli sbagli della mia gioventù,

27. tu che metti i miei piedi nei ceppi; che spii tutti i miei movimenti, e tracci una linea intorno alla pianta dei miei piedi?

28. Intanto questo mio corpo si disfa come legno tarlato, come un abito roso dalle tarme.

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