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Giobbe 21 IRB20

« Sesta replica di Giobbe

1. Allora Giobbe rispose e disse:

2. “Porgete bene ascolto alle mie parole, e sia questa la consolazione che mi date.

3. Sopportatemi, lasciate che io parli, e quando avrò parlato tu mi potrai deridere.

4. Mi lamento forse di un uomo? E come farei a non perdere la pazienza?

5. Guardatemi, stupite, e mettetevi la mano sulla bocca.

6. Quando ci penso, ne sono smarrito, e la mia carne è presa da un brivido.

7. Perché mai vivono gli empi? Perché arrivano alla vecchiaia e anche crescono di forze?

8. La loro discendenza prospera, sotto i loro sguardi intorno a essi, e i loro germogli fioriscono sotto i loro occhi.

9. La loro casa è in pace, al sicuro da spaventi, e la verga di Dio non li colpisce.

10. Il loro toro monta e non sbaglia, la loro vacca figlia senza abortire.

11. Mandano fuori come un gregge i loro piccini, e i loro figli saltano e ballano.

12. Cantano al suono del timpano e della cetra, e si rallegrano al suono della zampogna.

13. Passano felici i loro giorni, poi scendono in un attimo nel soggiorno dei morti.

14. Eppure, dicevano a Dio: ‘Ritirati da noi! Noi non ci curiamo di conoscere le tue vie!

15. Che cos’è l’Onnipotente perché lo serviamo? che guadagneremo a pregarlo?’.

16. Ecco, non hanno essi in mano la loro felicità? (lungi da me il consiglio degli empi!)

17. Quando mai si spegne la lampada degli empi, e piomba loro addosso la rovina, e Dio, nella sua ira, li retribuisce con castighi?

18. Quando mai sono come paglia al vento, come pula portata via dall’uragano?

19. ‘Iddio’, mi dite, ‘tiene in serbo il castigo per i figli dell’empio’. Ma punisca lui stesso! che lo senta lui,

20. che veda con i propri occhi la sua rovina, e beva egli stesso l’ira dell’Onnipotente!

21. E che importa all’empio della sua famiglia dopo di lui, quando il numero dei suoi mesi è ormai compiuto?

22. Si insegnerà forse a Dio la scienza? a lui che giudica quelli di lassù?

23. L’uno muore in mezzo al suo benessere, quando è pienamente tranquillo e felice,

24. ha i secchi pieni di latte, e fresco il midollo dell’ossa.

25. L’altro muore con l’amarezza nell’anima, senza avere mai gustato il bene.

26. Entrambi giacciono ugualmente nella polvere e i vermi li ricoprono.

27. Ah! li conosco i vostri pensieri, e i piani che formate per abbattermi!

28. Voi dite: ‘Dov’è la casa del prepotente? dov’è la tenda che ospitava gli empi?’.

29. Non avete dunque interrogato quelli che hanno viaggiato? Voi non vorrete negare quello che attestano;

30. che, cioè, il malvagio è risparmiato nel giorno della rovina, che nel giorno dell’ira egli sfugge.

31. Chi gli rimprovera in faccia il suo comportamento? Chi gli rende quello che ha fatto?

32. Egli è portato alla sepoltura con onore e veglia egli stesso sulla sua tomba.

33. Lievi gli sono le zolle della valle; dopo, tutta la gente segue le sue orme; e, anche prima, una folla immensa fu come lui.

34. Perché dunque mi offrite consolazioni vane? Delle vostre risposte altro non resta che falsità”.

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