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Giobbe 32 NR06

« Eliu condanna Giobbe e i suoi tre amici

1. Quei tre uomini cessarono di rispondere a Giobbe, perché egli si credeva giusto.

2. Allora l’ira di Eliu, figlio di Baracheel il Buzita, della tribù di Ram, si accese.

3. La sua ira si accese contro Giobbe, perché questi riteneva che la propria giustizia fosse superiore a quella di Dio; si accese anche contro i tre amici di lui perché non avevano trovato che rispondere, sebbene condannassero Giobbe.

4. Ora, siccome quelli erano più anziani di lui,

5. Eliu aveva aspettato a parlare a Giobbe; ma quando vide che dalla bocca di quei tre uomini non usciva più risposta, si accese d’ira.

6. Eliu, figlio di Baracheel il Buzita, rispose e disse: «Io sono giovane d’età e voi siete vecchi; perciò mi sono tenuto indietro e non ho ardito esporvi il mio pensiero.

7. Dicevo: “Parleranno i giorni, il gran numero degli anni insegnerà la saggezza”.

8. Ma quel che rende intelligente l’uomo è lo spirito, è il soffio dell’Onnipotente.

9. Non quelli di lunga età sono saggi, né i vecchi sono quelli che comprendono il giusto.

10. Perciò dico: “Ascoltatemi; vi esporrò anch’io il mio pensiero”.

11. Ecco, ho aspettato i vostri discorsi, ho ascoltato i vostri argomenti, mentre andavate cercando altre parole.

12. Vi ho seguito attentamente, ed ecco, nessuno di voi ha convinto Giobbe, nessuno ha risposto alle sue parole.

13. Non avete dunque ragione di dire: “Abbiamo trovato la saggezza! Dio soltanto lo farà cedere; non l’uomo!”

14. Egli non ha diretto i suoi discorsi contro di me e io non gli risponderò con le vostre parole.

15. Eccoli sconcertati! Non rispondono più, non trovano più parole.

16. Ho aspettato che non parlassero più, che tacessero e non rispondessero più.

17. Ma ora risponderò anch’io per mio conto, esporrò anch’io il mio pensiero!

18. Perché sono pieno di parole, lo spirito che è dentro di me mi stimola.

19. Ecco, il mio intimo è come vino rinchiuso, è simile a otri pieni di vino nuovo, che stanno per scoppiare.

20. Parlerò dunque e mi sentirò meglio, aprirò le labbra e risponderò!

21. Lasciate che io parli senza riguardi personali, senza adulare nessuno;

22. poiché adulare io non so; se lo facessi, il mio Creatore presto mi toglierebbe di mezzo.

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