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Giobbe 34 IRB20

« Secondo discorso di Eliù

1. Eliù riprese a parlare e disse:

2. “Voi saggi, ascoltate le mie parole! Voi che siete intelligenti, prestatemi orecchio!

3. Poiché l’orecchio giudica i discorsi, come il palato assapora le vivande.

4. Scegliamo quello che è giusto, riconosciamo fra noi quello che è buono.

5. Giobbe ha detto: ‘Sono giusto, ma Dio mi nega giustizia;

6. ho ragione e passo da bugiardo; la mia ferita è incurabile, e sono senza peccato’.

7. Dov’è l’uomo che, come Giobbe, beva gli insulti cattivi come l’acqua,

8. cammini in compagnia dei malfattori, e vada assieme agli scellerati?

9. Infatti ha detto: ‘Non giova nulla all’uomo avere il suo diletto in Dio’.

10. Ascoltatemi dunque, o uomini di senno! Lungi da Dio il male, lungi dall’Onnipotente l’iniquità!

11. Poiché egli rende all’uomo secondo le sue opere, e fa trovare a ognuno il salario del suo comportamento.

12. No, di certo Iddio non commette ingiustizie! l’Onnipotente non perverte il diritto.

13. Chi gli ha dato il governo della terra? Chi ha affidato l’universo alla sua cura?

14. Se egli non si curasse che di sé stesso, se ritirasse a sé il suo Spirito e il suo soffio,

15. ogni carne perirebbe all’improvviso, e l’uomo ritornerebbe in polvere.

16. Se tu sei intelligente, ascolta questo, porgi orecchio alla voce delle mie parole.

17. Uno che odiasse la giustizia potrebbe governare? Osi tu condannare il Giusto, il Potente,

18. che chiama i re ‘uomini da nulla’ e i prìncipi ‘scellerati’,

19. che non porta rispetto all’apparenza dei grandi, che non considera il ricco più del povero, perché sono tutti opera delle sue mani?

20. In un attimo essi muoiono; nel cuore della notte la gente del popolo è scossa e scompare, i potenti sono portati via, senza mano d’uomo.

21. Perché Iddio tiene gli occhi aperti sulle vie dei mortali, e vede tutti i loro passi.

22. Non ci sono tenebre, non c’è ombra di morte, dove possa nascondersi chi opera ingiustamente.

23. Dio non ha bisogno di osservare a lungo un uomo per portarlo davanti a lui in giudizio.

24. Egli fiacca i potenti, senza inchiesta, e ne stabilisce altri al loro posto;

25. poiché egli conosce le loro azioni; li abbatte nella notte, e sono fiaccati;

26. li colpisce come dei malvagi, in presenza di tutti,

27. perché si sono sviati da lui e non hanno posto mente a nessuna delle sue vie;

28. hanno fatto salire a lui il gemito del povero, ed egli ha dato ascolto al gemito degli infelici.

29. Quando Iddio dà riposo chi lo condannerà? Chi potrà contemplarlo quando nasconde il suo volto a una nazione oppure a un individuo,

30. per impedire all’empio di regnare, per allontanare dal popolo le insidie?

31. Quell’empio ha forse detto a Dio: ‘Io porto la mia pena, non farò più il male,

32. mostrami tu quello che non so vedere; se ho agito perversamente, non lo farò più’?

33. Dovrà forse Iddio rendere la giustizia a modo tuo, che tu lo critichi? Ti dirà forse: ‘Scegli tu, non io, quello che sai, dillo’?

34. La gente assennata e ogni uomo saggio che mi ascolta, mi diranno:

35. ‘Giobbe parla senza giudizio, le sue parole sono prive di senno’.

36. Ebbene, sia Giobbe provato sino alla fine! poiché le sue risposte sono quelle degli iniqui,

37. poiché al suo peccato aggiunge la ribellione, batte le mani in mezzo a noi e moltiplica le sue parole contro Dio”.

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