Giobbe 4 DB1885
1. ED Elifaz Temanita rispose, e disse:
2. Se noi imprendiamo a parlarti, ti sarà egli molesto? Ma pur chi potrebbe rattener le parole?
3. Ecco, tu correggevi molti, E rinforzavi le mani rimesse.
4. I tuoi ragionamenti ridirizzavano quelli che vacillavano, E tu raffermavi le ginocchia che piegavano.
5. Ma ora che il male ti è avvenuto, tu te ne affanni; Ora ch'è giunto fino a te, tu ne sei smarrito.
6. La tua pietà non è ella stata la tua speranza, E l'integrità delle tue vie la tua aspettazione?
7. Deh! rammemorati, quale innocente perì mai, Ed ove furono gli uomini diritti mai distrutti?
8. Siccome io ho veduto che quelli che arano l'iniquità, E seminano la perversità, la mietono.
9. Essi periscono per l'alito di Dio, E son consumati dal soffiar delle sue nari.
10. Il ruggito del leone, e il grido del fier leone son ribattuti; E i denti de' leoncelli sono stritolati.
11. Il vecchio leone perisce per mancamento di preda, E i figli della leonessa son dissipati.
12. Or mi è stata di nascosto significata una parola, E l'orecchio mio ne ha ritenuto un poco.
13. Fra le immaginazioni delle visioni notturne, Quando il più profondo sonno cade sopra gli uomini,
14. Mi è venuto uno spavento ed un tremito, Che ha spaventate tutte quante le mie ossa.
15. Ed uno spirito è passato davanti a me, Che mi ha fatto arricciare i peli della mia carne;
16. Egli si è fermato, ed io non ho riconosciuto il suo aspetto; Una sembianza è stata davanti agli occhi miei, Ed io ho udita una voce sommessa che diceva:
17. L'uomo sarebbe egli giustificato da Dio? L'uomo sarebbe egli giudicato puro dal suo fattore?
18. Ecco, egli non si fida ne' suoi servitori, E scorge della temerità ne' suoi Angeli.
19. Quanto più in coloro che abitano in case di fango, Il cui fondamento è nella polvere, E che son ridotti in polvere, esposti a' vermi?
20. Dalla mattina alla sera sono stritolati, E periscono in perpetuo, senza che alcuno vi ponga mente.
21. L'eccellenza ch'era in loro non si diparte ella? Muoiono, ma non con sapienza.