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Giobbe 4 IRB20

« Primo discorso di Elifaz di Teman

1. Allora Elifaz di Teman rispose e disse:

2. “Se provassimo a rivolgerti una parola ti darebbe fastidio? Ma chi potrebbe trattenere le parole?

3. Ecco tu ne hai ammaestrati molti, hai fortificato le mani stanche;

4. le tue parole hanno rialzato chi stava cadendo, hai rafforzato le ginocchia vacillanti;

5. e ora che il male piomba su di te, ti lasci abbattere; ora che è giunto fino a te, sei tutto smarrito.

6. La tua pietà non è forse la tua fiducia, e l’integrità della tua vita la tua speranza?

7. Ricorda: quale innocente morì mai? e dove furono mai distrutti gli uomini retti?

8. Da parte mia ho visto che quelli che arano iniquità e seminano tormenti, ne raccolgono i frutti.

9. Al soffio di Dio essi muoiono, sono consumati dal vento del suo sdegno.

10. Il ruggito del leone è spento, i denti dei leoncelli sono spezzati.

11. Il forte leone muore per mancanza di preda e i piccoli della leonessa restano dispersi.

12. Una parola mi è giunta furtivamente, e il mio orecchio ne ha colto il lieve sussurro.

13. Fra i pensieri delle visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali,

14. uno spavento mi prese, un tremore, che fece fremere tutte le mie ossa.

15. Uno spirito mi passò davanti, e i peli mi si rizzarono addosso.

16. Si fermò, ma non riconobbi il suo sembiante; una figura mi stava davanti agli occhi e udii una voce sommessa che diceva:

17. ‘Può il mortale essere giusto davanti a Dio? Può l’uomo essere puro davanti al suo creatore?

18. Ecco, Iddio non si fida dei suoi servi, e trova difetti nei suoi angeli;

19. quanto più in quelli che stanno in case di argilla, che hanno per fondamento la polvere e sono schiacciati al pari delle tarme!

20. Tra la mattina e la sera sono infranti; muoiono per sempre, senza che nessuno se ne accorga.

21. La corda della loro tenda è strappata, e muoiono senza possedere la sapienza’.

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