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Giovanni 12 DB1885

« (Mat. 26.6 ecc. e rif.)

1. GESÙ adunque, sei giorni avanti la pasqua, venne in Betania ove era Lazaro, quel ch'era stato morto, il quale egli avea suscitato da' morti.

2. E quivi gli fecero un convito; e Marta ministrava, e Lazaro era un di coloro ch'eran con lui a tavola.

3. E Maria prese una libbra d'olio odorifero di nardo schietto, di gran prezzo, e ne unse i piedi di Gesù, e li asciugò co' suoi capelli, e la casa fu ripiena dell'odor dell'olio.

4. Laonde un de' discepoli d'esso, cioè Giuda Iscariot, figliuol di Simone, il quale era per tradirlo, disse:

5. Perchè non si è venduto quest'olio trecento denari, e non si è il prezzo dato a' poveri?

6. Or egli diceva questo, non perchè si curasse de' poveri, ma perciocchè era ladro, ed avea la borsa, e portava ciò che vi si metteva dentro.

7. Gesù adunque disse: Lasciala; ella l'avea guardato per lo giorno della mia imbalsamatura.

8. Perciocchè sempre avete i poveri con voi, ma me non avete sempre.

9. Una gran moltitudine dunque de' Giudei seppe ch'egli era quivi; e vennero, non sol per Gesù, ma ancora per veder Lazaro, il quale egli avea suscitato dai morti.

10. Or i principali sacerdoti preser consiglio d'uccidere eziandio Lazaro;

(Mat. 21.1 ecc. e rif.)

11. perciocchè per esso molti de' Giudei andavano, e credevano in Gesù.

12. IL giorno seguente, una gran moltitudine, ch'era venuta alla festa, udito che Gesù veniva in Gerusalemme,

13. prese de' rami di palme, ed uscì incontro a lui, e gridava: Osanna! benedetto sia il Re d'Israele, che viene nel nome del Signore.

14. E Gesù, trovato un asinello, vi montò su, secondo ch'egli è scritto:

15. Non temere, o figliuola di Sion; ecco, il tuo Re viene, montato sopra un puledro d'asina.

16. Or i suoi discepoli non intesero da prima queste cose; ma, quando Gesù fu glorificato, allora si ricordarono che queste cose erano scritte di lui, e ch'essi gli avean fatte queste cose.

17. La moltitudine adunque ch'era con lui testimoniava ch'egli avea chiamato Lazaro fuori del monumento, e l'avea suscitato da' morti.

18. Perciò ancora la moltitudine gli andò incontro, perciocchè avea udito che egli avea fatto questo miracolo.

Alcuni Greci voglion veder Gesù. — Egli parla del prossimo suo innalzamento. — Una voce dal cielo. — Gesù luce del mondo

19. Laonde i Farisei disser tra loro: Vedete che non profittate nulla? ecco, il mondo gli va dietro.

20. OR v'erano certi Greci, di quelli che salivano per adorar nella festa.

21. Costoro adunque, accostatisi a Filippo, ch' era di Betsaida, città di Galilea, lo pregarono, dicendo: Signore, noi vorremmo veder Gesù.

22. Filippo venne, e lo disse ad Andrea; e di nuovo Andrea e Filippo lo dissero a Gesù.

23. E Gesù rispose loro, dicendo: L'ora è venuta, che il Figliuol dell'uomo ha da esser glorificato.

24. In verità, in verità, io vi dico che, se il granel del frumento, caduto in terra, non muore, riman solo; ma, se muore, produce molto frutto.

25. Chi ama la sua vita la perderà, e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà in vita eterna.

26. Se alcun mi serve, seguitimi; ed ove io sarò, ivi ancora sarà il mio servitore; e se alcuno mi serve, il Padre l'onorerà.

27. Ora è turbata l'anima mia; e che dirò? Padre, salvami da quest'ora; ma, per questo sono io venuto in quest'ora.

28. Padre, glorifica il tuo nome. Allora venne una voce dal cielo, che disse: E l'ho glorificato, e lo glorificherò ancora.

29. Laonde la moltitudine, ch'era quivi presente, ed avea udita la voce, diceva essersi fatto un tuono. Altri dicevano: Un angelo gli ha parlato.

30. E Gesù rispose, e disse: Questa voce non si è fatta per me, ma per voi.

31. Ora è il giudicio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo.

32. Ed io, quando sarò levato in su dalla terra, trarrò tutti a me.

33. Or egli diceva questo, significando di qual morte egli morrebbe.

34. La moltitudine gli rispose: Noi abbiamo inteso dalla legge che il Cristo dimora in eterno; come dunque dici tu che convien che il Figliuol dell'uomo sia elevato ad alto? chi è questo Figliuol dell'uomo?

35. Gesù adunque disse loro: Ancora un poco di tempo la Luce è con voi; camminate, mentre avete la luce, che le tenebre non vi colgano; perciocchè, chi cammina nelle tenebre non sa dove si vada.

36. Mentre avete la Luce, credete nella Luce, acciocchè siate figliuoli di luce. Queste cose ragionò Gesù; e poi se ne andò, e si nascose da loro.

37. E, benchè avesse fatti cotanti segni davanti a loro, non però credettero in lui;

38. acciocchè la parola che il profeta Isaia ha detta s'adempiesse: Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione? ed a cui è stato rivelato il braccio del Signore?

39. Per tanto non potevano credere, perciocchè Isaia ancora ha detto:

40. Egli ha accecati loro gli occhi, ed ha indurato loro il cuore, acciocchè non veggano con gli occhi, e non intendano col cuore, e non si convertano, ed io non li sani.

41. Queste cose disse Isaia, quando vide la gloria d'esso, e d'esso parlò.

42. Pur nondimeno molti, eziandio dei principali, credettero in lui; ma, per tema de' Farisei, non lo confessavano, acciocchè non fossero sbanditi dalla sinagoga.

43. Perciocchè amarono più la gloria degli uomini, che la gloria di Dio.

44. Or Gesù gridò, e disse: Chi crede in me non crede in me, ma in colui che mi ha mandato.

45. E chi vede me vede colui che mi ha mandato.

46. Io, che son la Luce, son venuto nel mondo, acciocchè chiunque crede in me non dimori nelle tenebre.

47. E se alcuno ode le mie parole, e non crede, io non lo giudico; perciocchè io non son venuto a giudicare il mondo, anzi a salvare il mondo.

48. Chi mi sprezza, e non riceve le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che io ho ragionata sarà quella che lo giudicherà nell'ultimo giorno.

49. Perciocchè io non ho parlato da me medesimo; ma il Padre che mi ha mandato è quello che mi ha ordinato ciò ch'io debbo dire e parlare.

50. Ed io so che il suo comandamento è vita eterna; le cose adunque ch'io ragiono, così le ragiono come il Padre mi ha detto.

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