Giovanni 4 IRB20
1. Quando dunque il Signore ebbe saputo che i farisei avevano udito che egli faceva e battezzava più discepoli di Giovanni
2. (sebbene non fosse Gesù che battezzava, ma i suoi discepoli),
3. lasciò la Giudea e se ne andò di nuovo in Galilea.
4. Ora doveva passare per la Samaria.
5. Giunse dunque a una città della Samaria, chiamata Sicar, vicina al podere che Giacobbe diede a suo figlio Giuseppe;
6. e là c’era la fonte di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del cammino, stava così a sedere presso la fonte. Era circa l’ora sesta.
7. Una donna samaritana venne ad attingere l’acqua. Gesù le disse: “Dammi da bere”
8. (Perché i suoi discepoli erano andati in città a comprare da mangiare).
9. La samaritana allora gli disse: “Come mai tu che sei giudeo chiedi da bere a me che sono una donna samaritana?”. Infatti i Giudei non hanno relazioni con i Samaritani.
10. Gesù rispose e le disse: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: ‘Dammi da bere’, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato dell’acqua viva”.
11. La donna gli disse: “Signore, tu non hai nulla per attingere e il pozzo è profondo, dove hai dunque quest’acqua viva?
12. Sei tu più grande di Giacobbe nostro padre che ci diede questo pozzo e ne bevve egli stesso con i suoi figli e il suo bestiame?”.
13. Gesù rispose e le disse: “Chiunque beve di quest’acqua avrà sete di nuovo,
14. ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi l’acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna”.
15. La donna gli disse: “Signore, dammi di quest’acqua, affinché io non abbia più sete e non venga più fin qui ad attingere”.
16. Gesù le disse: “Va’ a chiamare tuo marito e vieni qua”.
17. La donna gli rispose: “Non ho marito”. E Gesù: “Hai detto bene: ‘Non ho marito’,
18. perché hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero”.
19. La donna gli disse: “Signore, io vedo che tu sei un profeta.
20. I nostri padri hanno adorato su questo monte, ma voi dite che è a Gerusalemme il luogo dove bisogna adorare”.
21. Gesù le disse: “Donna, credimi; l’ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre.
22. Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei.
23. Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, poiché tali sono gli adoratori che il Padre richiede.
24. Dio è Spirito e quelli che l’adorano bisogna che lo adorino in spirito e verità”.
25. La donna gli disse: “Io so che il Messia (che è chiamato Cristo) deve venire; quando sarà venuto, ci annuncerà ogni cosa”.
26. Gesù le disse: “Sono io che ti parlo!”.
27. In quel mentre giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che egli parlasse con una donna, ma pure nessuno gli chiese: “Che cerchi?” o: “Perché discorri con lei?”.
28. La donna lasciò dunque la sua secchia, se ne andò in città e disse alla gente:
29. “Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto; non potrebbe essere lui il Cristo?”.
30. La gente uscì dalla città e veniva a lui.
31. Intanto i discepoli lo pregavano, dicendo: “Maestro, mangia”.
32. Ma egli disse loro: “Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete”.
33. Perciò i discepoli si dicevano l’uno all’altro: “Forse qualcuno gli ha portato da mangiare?”.
34. Gesù disse loro: “Il mio cibo è di fare la volontà di colui che mi ha mandato e di compiere l’opera sua.
35. Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Alzate gli occhi e guardate le campagne come già sono bianche da mietere.
36. Il mietitore riceve premio e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore e il mietitore si rallegrino insieme.
37. Poiché in questo è vero il detto: ‘L’uno semina e l’altro miete’.
38. Io vi ho mandati a mietere là dove non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete entrati nella loro fatica”.
39. Molti Samaritani di quella città credettero in lui a motivo della testimonianza resa da quella donna: “Egli mi ha detto tutte le cose che ho fatto”.
40. Quando dunque i Samaritani andarono da lui, lo pregarono di trattenersi da loro ed egli si trattenne là due giorni.
41. E molti di più credettero a motivo della sua parola
Gesù in Galilea42. e dicevano alla donna: “Non è più a motivo di quello che tu ci hai detto, che crediamo, perché abbiamo udito da noi e sappiamo che questi è veramente il Salvatore del mondo”.
43. Passati quei due giorni, egli partì di là per andare in Galilea,
44. poiché Gesù stesso aveva attestato che un profeta non è onorato nella sua patria.
45. Quando dunque fu venuto in Galilea, fu accolto dai Galilei, perché avevano visto tutte le cose che egli aveva fatto in Gerusalemme alla festa, poiché anch’essi erano andati alla festa.
Guarigione del figlio di un ufficiale reale46. Gesù dunque venne di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un ufficiale del re, il cui figlio era infermo a Capernaum.
47. Come egli ebbe udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, andò a lui e lo pregò che scendesse e guarisse suo figlio, perché stava per morire.
48. Perciò Gesù gli disse: “Se non vedete segni e miracoli, voi non crederete”.
49. L’ufficiale reale gli disse: “Signore, scendi prima che il mio bambino muoia”.
50. Gesù gli disse: “Va’, tuo figlio vive”. Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e se ne andò.
51. E, come già stava scendendo, i suoi servitori gli vennero incontro e gli dissero: “Tuo figlio vive”.
52. Allora egli domandò loro a che ora avesse cominciato a stare meglio ed essi gli risposero: “Ieri, all’ora settima, la febbre lo lasciò”.
53. Così il padre riconobbe che ciò era avvenuto nell’ora in cui Gesù gli aveva detto: “Tuo figlio vive” e credette, lui con tutta la sua casa.
54. Questo fu il secondo miracolo fatto da Gesù, tornando dalla Giudea in Galilea.