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Giosuè 10 IRB20

« Battaglia di Gabaon. Conquiste nel mezzogiorno

1. Quando Adoni-Sedec, re di Gerusalemme, udì che Giosuè aveva preso Ai e l’aveva votata allo sterminio, che aveva trattato Ai e il suo re nel modo in cui aveva trattato Gerico e il suo re, che gli abitanti di Gabaon avevano fatto la pace con gli Israeliti ed erano in mezzo a loro,

2. fu tutto spaventato; perché Gabaon era una città grande come una delle città reali, anche più grande di Ai, e tutti i suoi uomini erano valorosi.

3. Perciò Adoni-Sedec, re di Gerusalemme, mandò a dire a Oam re di Ebron, a Piram re di Iarmut, a Iafia re di Lachis e a Debir re di Eglon:

4. “Salite da me, soccorretemi, e noi batteremo Gabaon, perché ha fatto la pace con Giosuè e con i figli d’Israele”.

5. E cinque re degli Amorei, il re di Gerusalemme, il re di Ebron, il re di Iarmut, il re di Lachis e il re di Eglon si radunarono, salirono con tutti i loro eserciti, si accamparono di fronte a Gabaon, e l’attaccarono.

6. Allora i Gabaoniti mandarono a dire a Giosuè, all’accampamento di Ghilgal: “Non negare ai tuoi servi il tuo aiuto, affrettati a salire da noi, liberaci, soccorrici, perché tutti i re degli Amorei che abitano la regione montuosa si sono radunati contro di noi”.

7. Così Giosuè salì da Ghilgal, con tutta la gente di guerra e con tutti gli uomini segnalati per valore.

8. E l’Eterno disse a Giosuè: “Non li temere, perché io li ho dati in tuo potere; nessuno di loro potrà resisterti”.

9. Giosuè piombò loro addosso all’improvviso: aveva marciato tutta la notte da Ghilgal.

10. E l’Eterno li mise in rotta davanti a Israele, che fece subire loro una grande sconfitta presso Gabaon, li inseguì per la via che sale a Bet-Oron, e li batté fino ad Azeca e a Maccheda.

11. Mentre fuggivano davanti a Israele ed erano alla discesa di Bet-Oron, l’Eterno fece cadere su di loro dal cielo delle grosse pietre fino ad Azeca, ed essi perirono; quelli che morirono per le pietre della grandinata furono più numerosi di quelli che i figli d’Israele uccisero con la spada.

12. Allora Giosuè parlò all’Eterno, il giorno che l’Eterno diede gli Amorei in potere dei figli d’Israele, e disse in presenza d’Israele: “Sole, fermati su Gabaon, e tu, luna, sulla valle di Aialon!”.

13. E il sole si fermò, e la luna rimase al suo posto, finché la nazione si fu vendicata dei suoi nemici. Questo non sta scritto nel libro del Giusto? E il sole si fermò in mezzo al cielo e non si affrettò a tramontare per quasi un giorno intero.

14. E mai, né prima né dopo, c’è stato un giorno simile a quello, nel quale l’Eterno abbia esaudito la voce di un uomo; poiché l’Eterno combatteva per Israele.

15. Poi Giosuè, con tutto Israele, tornò all’accampamento di Ghilgal.

16. Ora i cinque re erano fuggiti, e si erano nascosti nella caverna di Maccheda.

17. La cosa fu riferita a Giosuè e gli fu detto: “I cinque re sono stati trovati nascosti nella caverna di Maccheda”.

18. Allora Giosuè disse: “Rotolate delle grosse pietre all’entrata della caverna, e mettete degli uomini per far loro la guardia;

19. ma voi non vi fermate; inseguite i vostri nemici, e colpite le retroguardie; non li lasciate entrare nelle loro città, perché l’Eterno, il vostro Dio, li ha dati in vostro potere”.

20. E quando Giosuè e i figli d’Israele ebbero terminato di infliggere loro una grande, completa disfatta, e i superstiti si furono rifugiati nelle città fortificate,

21. tutto il popolo tornò tranquillamente da Giosuè all’accampamento di Maccheda, senza che nessuno osasse fiatare contro i figli d’Israele.

22. Allora Giosuè disse: “Aprite l’entrata della caverna, fate uscire quei cinque re, e conduceteli da me”.

23. Quelli fecero così, fecero uscire dalla caverna quei cinque re, il re di Gerusalemme, il re di Ebron, il re di Iarmut, il re di Lachis, il re di Eglon, e glieli condussero.

24. E quando ebbero fatti uscire dalla caverna e condotti da Giosuè quei re, Giosuè chiamò tutti gli uomini d’Israele, e disse ai capi della gente di guerra che era andata con lui: “Avvicinatevi, mettete il piede sul collo di questi re”. Quelli si avvicinarono e misero loro il piede sul collo.

25. E Giosuè disse loro: “Non temete, non vi sgomentate, siate forti e coraggiosi, perché così farà l’Eterno a tutti i vostri nemici contro ai quali dovete combattere”.

26. Dopo ciò Giosuè li percosse e li fece morire, quindi li impiccò a cinque alberi; e quelli rimasero impiccati agli alberi fino alla sera.

27. E sul tramontare del sole, Giosuè ordinò che fossero calati dagli alberi e gettati nella caverna dove si erano nascosti; e che all’entrata della caverna fossero messe delle grosse pietre, che sono rimaste fino al giorno d’oggi.

28. In quello stesso giorno Giosuè prese Maccheda e fece passare a fil di spada la città e il suo re; li votò allo sterminio con tutte le persone che vi si trovavano; non lasciò un superstite, e trattò il re di Maccheda come aveva trattato il re di Gerico.

29. Poi Giosuè con tutto Israele passò da Maccheda a Libna, e l’attaccò.

30. E l’Eterno diede anche quella con il suo re nelle mani d’Israele, e Giosuè la mise a fil di spada con tutte le persone che vi si trovavano; non lasciò un superstite, e trattò il suo re, come aveva trattato il re di Gerico.

31. Poi Giosuè con tutto Israele passò da Libna a Lachis; si accampò di fronte a questa, e l’attaccò.

32. E l’Eterno diede Lachis nelle mani d’Israele, che la prese il secondo giorno, e la mise a fil di spada, con tutte le persone che vi si trovavano, esattamente come aveva fatto a Libna. Allora Oram, re di Ghezer, salì in soccorso di Lachis;

33. ma Giosuè batté lui e il suo popolo così da non lasciarne nessun superstite.

34. Poi Giosuè con tutto Israele passò da Lachis a Eglon; si accamparono di fronte a questa, e l’attaccarono.

35. La presero quello stesso giorno e la misero a fil di spada. In quel giorno Giosuè votò allo sterminio tutte le persone che vi si trovavano, esattamente come aveva fatto a Lachis.

36. Poi Giosuè con tutto Israele salì da Eglon a Ebron, e l’attaccarono.

37. La presero, la misero a fil di spada insieme con il suo re, con tutte le sue città e con tutte le persone che vi si trovavano; non ne lasciò sfuggire una, esattamente come aveva fatto a Eglon; la votò allo sterminio con tutte le persone che vi si trovavano.

38. Poi Giosuè con tutto Israele tornò verso Debir, e l’attaccò.

39. La prese con il suo re e con tutte le sue città; la misero a fil di spada e votarono allo sterminio tutte le persone che vi si trovavano, senza lasciare nessun superstite. Egli trattò Debir e il suo re come aveva trattato Ebron, come aveva trattato Libna e il suo re.

40. Giosuè dunque batté tutto il paese, la regione montuosa, il mezzogiorno, la regione bassa, le pendici, e tutti i loro re; non lasciò nessun superstite, ma votò allo sterminio tutto ciò che aveva vita, come l’Eterno, l’Iddio d’Israele, aveva comandato.

41. Così Giosuè li batté da Cades-Barnea fino a Gaza, e batté tutto il paese di Goscen fino a Gabaon.

42. E Giosuè prese in una volta sola tutti quei re e i loro paesi, perché l’Eterno, l’Iddio d’Israele, combatteva per Israele.

43. Poi Giosuè, con tutto Israele, fece ritorno all’accampamento di Ghilgal.

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