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Giosuè 9 IRB20

« L’astuzia dei Gabaoniti

1. Appena ebbero udito queste cose, tutti i re che erano di qua dal Giordano, nella regione montuosa e nella pianura e lungo tutta la costa del Mar Grande di fronte al Libano, l’Ittita, l’Amoreo, il Cananeo, il Ferezeo, l’Ivveo e il Gebuseo,

2. si radunarono tutti insieme, di comune accordo, per muovere guerra a Giosuè e a Israele.

3. Gli abitanti di Gabaon, dal canto loro, quando ebbero udito ciò che Giosuè aveva fatto a Gerico e ad Ai,

4. procedettero con astuzia: partirono, provvisti di viveri, caricarono sui loro asini dei sacchi vecchi e dei vecchi otri da vino, rotti e ricuciti;

5. si misero ai piedi dei calzari vecchi rattoppati, e dei vecchi abiti addosso; e tutto il pane di cui si erano provvisti era duro e sbriciolato.

6. Andarono da Giosuè, all’accampamento di Ghilgal, e dissero a lui e alla gente d’Israele: “Noi veniamo da un paese lontano; fate dunque alleanza con noi”.

7. La gente d’Israele rispose a questi Ivvei: “Voi abitate forse in mezzo a noi; come faremmo dunque alleanza con voi?”.

8. Ma quelli dissero a Giosuè: “Noi siamo tuoi servi!”. E Giosuè a loro: “Chi siete? e da dove venite?”. Quelli gli risposero:

9. “I tuoi servi vengono da un paese molto lontano, attratti dalla fama dell’Eterno, del tuo Dio; poiché abbiamo sentito parlare di lui, di tutto quello che ha fatto in Egitto

10. e di tutto quello che ha fatto ai due re degli Amorei di là dal Giordano, a Sicon re di Chesbon e a Og re di Basan, che abitava ad Astarot.

11. I nostri anziani e tutti gli abitanti del nostro paese ci hanno detto: ‘Prendete con voi delle provviste per il viaggio, andate incontro a loro e dite: Noi siamo vostri servi; fate dunque alleanza con noi’.

12. Ecco il nostro pane; lo prendemmo caldo dalle nostre case, come provvista, il giorno che partimmo per venire da voi, e ora eccolo duro e sbriciolato;

13. e questi sono gli otri da vino che riempimmo tutti nuovi, ed eccoli rotti; e questi i nostri abiti e i nostri calzari, che si sono logorati per la grande lunghezza del viaggio”.

14. Allora la gente d’Israele prese delle loro provviste, e non consultò l’Eterno.

15. E Giosuè fece pace con loro e stabilì con loro un patto, per il quale avrebbe loro lasciato la vita; e i capi della comunità lo giurarono loro.

16. Ma tre giorni dopo aver stabilito questo patto, seppero che quelli erano loro vicini e abitavano in mezzo a loro;

17. poiché i figli d’Israele partirono, e giunsero alle loro città il terzo giorno: le loro città erano Gabaon, Chefira, Beerot e Chiriat-Iearim.

18. Ma i figli d’Israele non li uccisero, a causa del giuramento che i capi della comunità avevano fatto loro nel nome dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele. Però, tutta la comunità mormorò contro i capi.

19. E tutti i capi dissero all’intera comunità: “Noi abbiamo giurato loro nel nome dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele; perciò non li possiamo toccare.

20. Ecco quello che faremo loro: li lasceremo in vita, per non attirarci addosso l’ira dell’Eterno, a causa del giuramento che gli abbiamo fatto”.

21. I capi dissero dunque: “Essi vivranno!”. Ma quelli furono semplici spaccalegna e portatori d’acqua per tutta la comunità, come i capi avevano detto loro.

22. Giosuè dunque li chiamò e parlò loro così: “Perché ci avete ingannati dicendo: ‘Stiamo molto lontano da voi’, mentre abitate in mezzo a noi?

23. Ora dunque siete maledetti, e non cesserete mai di essere schiavi, spaccalegna e portatori d’acqua per la casa del mio Dio”.

24. E quelli risposero a Giosuè e dissero: “Era stato espressamente riferito ai tuoi servi che il tuo Dio, l’Eterno, aveva ordinato al suo servo Mosè di darvi tutto il paese e di sterminare davanti a voi tutti gli abitanti. E noi, al vostro avvicinarvi, siamo stati in grande timore per le nostre vite, e abbiamo fatto questo.

25. E ora eccoci qui nelle tue mani; trattaci come ti sembra che sia bene e giusto di fare”.

26. Giosuè li trattò dunque così: li liberò dalle mani dei figli d’Israele, perché questi non li uccidessero;

27. ma in quel giorno li destinò a essere spaccalegna e portatori d’acqua per la comunità e per l’altare dell’Eterno, nel luogo che l’Eterno si sarebbe scelto: ed è ciò che fanno anche al giorno d’oggi.

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