Giudici 9 NR94
1. *Abimelec, figlio di *Ierubbaal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e parlò a loro e a tutta la fami- glia del padre di sua madre, e disse:
2. «Vi prego, dite ai Sichemiti, in modo che tutti odano: Che cos'è meglio per voi, che settanta uomini, tutti figli di Ierubbaal, regnino su di voi, oppure che regni su di voi uno solo? Ricordatevi ancora che io sono vostre ossa e vostra carne».
3. I fratelli di sua madre parlarono di lui, ripetendo a tutti i Sichemiti tutte quelle parole; e il cuore loro si inclinò a favore di Abimelec, perché dissero: «È nostro fratello».
4. Gli diedero settanta *sicli d'argento, che tolsero dal tempio di Baal-Berit, con i quali Abimelec assoldò degli avventurieri audaci che lo seguirono.
5. Egli andò alla casa di suo padre, a Ofra, e uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, settanta uomini, figli di Ierubbaal; ma Iotam, figlio minore di Ierubbaal, scampò perché si era nascosto.
6. Poi tutti i Sichemiti e tutta la casa di Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimelec, presso la quercia del monumento che si trova a Sichem.
2 R 14:9, 10; Ez 177. Iotam, essendo stato informato della cosa, salí sulla vetta del monte *Gherizim e, alzando la voce, gridò: «Ascoltatemi, Sichemiti, e vi ascolti Dio!
8. Un giorno, gli alberi si misero in cammino per ungere un re che regnasse su di loro; e dissero all'ulivo: “Regna tu su di noi”.
9. Ma l'ulivo rispose loro: “E io dovrei rinunziare al mio olio che Dio e gli uomini onorano in me, per andare ad agitarmi al di sopra degli alberi?”
10. Allora gli alberi dissero al fico: “Vieni tu a regnare su di noi”.
11. Ma il fico rispose loro: “E io dovrei rinunziare alla mia dolcezza e al mio frutto squisito, per andare ad agitarmi al di sopra degli alberi?”
12. Poi gli alberi dissero alla vite: “Vieni tu a regnare su di noi”.
13. Ma la vite rispose loro: “E io dovrei rinunziare al mio vino che rallegra Dio e gli uomini, per andare ad agitarmi al di sopra degli alberi?”
14. Allora tutti gli alberi dissero al pruno: “Vieni tu a regnare su di noi”.
15. Il pruno rispose agli alberi: “Se è proprio in buona fede che volete ungermi re per regnare su di voi, venite a rifugiarvi sotto la mia ombra; se no, esca un fuoco dal pruno, e divori i cedri del Libano!”
16. Ora, avete agito con fedeltà e con integrità proclamando re Abimelec? Avete agito bene verso Ierubbaal e la sua casa? Avete ricompensato mio padre di quello che ha fatto per voi?
17. Infatti egli ha combattuto per voi, ha messo a repentaglio la sua vita e vi ha liberati dalle mani di Madian,
18. mentre voi, oggi, siete insorti contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi figli, settanta uomini, sopra una stessa pietra, e avete proclamato re dei Sichemiti Abimelec, figlio della sua serva, perché è vostro fratello.
19. Se oggi avete agito con fedeltà e con integrità verso Ierubbaal e la sua casa, godetevi Abimelec e Abimelec si goda voi!
20. Se no, esca da Abimelec un fuoco, che divori i Sichemiti e la casa di Millo; ed esca dai Sichemiti e dalla casa di Millo un fuoco, che divori Abimelec!»
21. Poi Iotam corse via, fuggí a Beer, e rimase lí per paura di Abimelec, suo fratello.
v. 1-20; Sl 7:14-1622. Abimelec signoreggiò sopra *Israele per tre anni.
23. Poi Dio mandò un cattivo spirito fra Abimelec e i Sichemiti; e i Sichemiti non furono piú fedeli ad Abimelec,
24. affinché la violenza fatta ai settanta figli di Ierubbaal ricevesse il suo castigo e il loro sangue ricadesse sopra Abimelec, loro fratello, che li aveva uccisi, e sopra i Sichemiti che lo avevano aiutato a uccidere i suoi fratelli.
25. I Sichemiti posero in agguato contro di lui, sulla cima dei monti, della gente che derubava chiunque passasse per la strada, vicino a loro. Abimelec venne a saperlo.
26. Poi Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero a Sichem e i Sichemiti riposero in lui la loro fiducia.
27. Usciti nei campi vendemmiarono le loro vigne, pigiarono l'uva e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro dio, mangiarono, bevvero e maledissero Abimelec.
28. Gaal, figlio di Ebed, disse: «Chi è Abimelec e chi è Sichem, che dobbiamo servirlo? Non è forse il figlio di Ierubbaal? Zebul non è forse il suo commissario? Servite gli uomini di Camor, padre di Sichem! Ma noi perché serviremmo costui?
29. Ah, se questo popolo fosse ai miei ordini, io scaccerei Abimelec!» Poi disse ad Abimelec: «Rinforza il tuo esercito e fatti avanti!»
30. Zebul, governatore della città, avendo udito le parole di Gaal, figlio di Ebed, si accese d'ira
31. e mandò segretamente dei messaggeri ad Abimelec per dirgli: «Ecco, Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli sono venuti a Sichem e sobillano la città contro di te.
32. Àlzati dunque di notte, con la gente che è con te, e fa' un'imboscata nella campagna;
33. domani mattina, allo spuntar del sole, ti sveglierai e piomberai sulla città. Quando Gaal e i suoi uomini usciranno contro di te, tu gli farai quel che sarà necessario».
34. Abimelec e tutta la gente che era con lui si alzarono di notte e si appostarono nei dintorni di Sichem, divisi in quattro schiere.
35. Intanto Gaal, figlio di Ebed, uscí e si fermò all'ingresso della *porta della città; e Abimelec uscí dall'imboscata con la gente che era con lui.
36. Gaal, veduta quella gente, disse a Zebul: «C'è della gente che scende dall'alto dei monti». Zebul gli rispose: «Tu vedi l'ombra dei monti e la prendi per uomini».
37. Gaal riprese a dire: «Guarda, c'è gente che scende dalle alture del paese e una schiera che giunge per la via della quercia degli *indovini».
38. Allora Zebul gli disse: «Dov'è ora la tua millanteria di quando dicevi: “Chi è Abimelec, che dobbiamo servirlo?” Non è questo il popolo che disprezzavi? Ora, fatti avanti e combatti contro di lui!»
39. Allora Gaal uscí alla testa dei Sichemiti, e diede battaglia ad Abimelec.
40. Ma Abimelec lo inseguí ed egli fuggí davanti a lui, e molti uomini caddero morti fino all'ingresso della porta.
41. Abimelec si fermò ad Aruma e Zebul scacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poterono piú rimanere a Sichem.
42. Il giorno seguente, il popolo di Sichem andò nei campi; Abimelec ne fu informato.
43. Egli prese allora la sua gente, la divise in tre schiere e fece un'imboscata nei campi; e quando vide che il popolo usciva dalla città, mosse contro di loro e ne fece strage.
44. Poi Abimelec e la gente che era con lui corsero avanti e vennero a porsi all'ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su tutti quelli che erano nei campi e ne fecero strage.
45. Abimelec attaccò la città per tutta la giornata, la prese e uccise la gente che vi si trovava; poi spianò la città e vi sparse sopra del sale.
46. Tutti gli abitanti della torre di Sichem, udito ciò, si ritirarono nel torrione del tempio di El-Berit.
47. Fu riferito ad Abimelec che tutti gli abitanti della torre di Sichem si erano radunati lí.
48. Allora Abimelec salí sul monte Salmon con tutta la gente che era con lui; prese una scure, tagliò un ramo d'albero, lo sollevò e se lo mise sulla spalla; poi disse a quelli che erano con lui: «Quello che mi avete visto fare fatelo presto anche voi!»
49. Tutti tagliarono dei rami, ognuno il suo, e seguirono Abimelec; posero i rami contro al torrione e lo incendiarono con quelli che vi erano dentro. Cosí perí tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne.
50. Poi Abimelec andò a Tebes, la cinse d'assedio e se ne impadroní.
51. In mezzo alla città vi era una forte torre, dove si rifugiarono tutti gli abitanti della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro e salirono sul tetto della torre.
52. Abimelec, giunto alla torre, l'attaccò e si accostò alla porta per appiccarvi il fuoco.
53. Ma una donna gettò giú un pezzo di *macina sulla testa di Abimelec e gli spezzò il cranio.
54. Egli chiamò subito il giovane che gli portava le armi, e gli disse: «Estrai la spada e uccidimi, affinché non si dica: “Lo ha ammazzato una donna!”» Il suo servo allora lo trafisse ed egli morí.
55. Quando gli Israeliti videro che Abimelec era morto, se ne andarono, ognuno a casa sua.
56. Cosí Dio fece ricadere sopra Abimelec il male che egli aveva fatto contro suo padre uccidendo i suoi settanta fratelli.
57. Dio fece anche ricadere sul capo degli uomini di Sichem tutto il male che avevano fatto; e su di loro si compí la maledizione di Iotam, figlio di Ierubbaal.